Sabato 6 giugno 2020, H 17:00
> La promozione della diversità linguistica nel mondo: l’esempio di Khonsay
Khonsay – Poem of Many Tongues (2015, 15’) di Bob Holman. Una video-poesia formato da cinquanta versi, ognuno dei quali viene pronunciato da un parlante di una lingua diversa.
Sottotitoli in italiano a cura di Silvia Mentini, traduttrice.
> BOB HOLMAN in diretta da New York
Conversazione in diretta con Valentina Musmeci
20 aprile 2019, “Anno internazionale delle lingue indigene”. In un bar di fronte al “Palazzo di Vetro” delle Nazioni Unite, Valentina Musmeci beve un caffè in compagnia di Bob Holman. Ha appena partecipato alla “Conferenza mondiale sui popoli nativi” rappresentando il “Premio Ostana – Scritture in lingua madre”, un festival che promuove la diversità linguistica nel mondo ospitando scrittori, musicisti e registi che nel corso della loro carriera hanno difeso e sostenuto la propria lingua madre.
Ad ogni premiato solitamente corrisponde una lingua. Non per Bob Holman, Premio Ostana 2018. In occasione dei dieci anni della manifestazione, gli è stato assegnato un riconoscimento speciale, il “Premio celebrativo del decennale – Promozione della diversità linguistica nel mondo”. Nato nel Kentucky e trasferitosi presto a New York, Bob Holman ha fatto della poesia e della lingua la sua ragione di vita, diventando un punto di riferimento per la comunità poetica statunitense e per la difesa delle lingue in pericolo di estinzione in tutto il mondo.
Animatore degli slam poetici del Nuyorican Poets Cafè dal 1988 al 1996, fondatore del Bowery Poet Club nel 2002, secondo il New Yorker “Bob Holman è stato il promotore postmoderno più attivo nel portare la poesia nei caffè e nei bar dai tempi di Ferlinghetti”. L’amore per l’oralità e l’impegno come attivista della parola hanno permeato tutta la sua opera poetica e lo hanno portato a viaggiare per il mondo per preservare e sostenere patrimoni culturali e linguistici fortemente connessi agli ambienti e agli ecosistemi in cui si sono radicati.
Valentina Musmeci, scrittrice, fotografa e attivista trentina, non poteva perdere l’occasione di incontrare Bob Holman quel giorno di aprile a New York. Era stata nel South-West, in Arizona, Utah e New Mexico, per una ricerca con le donne pastore Navajo, in vista del libro “Storie di Clima”, un progetto dedicato al riscaldamento globale, alle sue origini antropocentriche e alla minaccia che grava sul delicato equilibrio tra le comunità native e il loro territorio. L’incontro con Bob Holman è stato quindi un incontro tra amici dettato da un’affinità intellettuale, ma anche uno degli effetti della “rete Premio Ostana”, che da dodici anni riunisce autori, intellettuali e attivisti ai quattro angoli del pianeta. Oggi quella rete si è attivata di fronte alla pandemia Covid-19 per realizzare un’edizione speciale del Premio Ostana, completamente digitale, che prevede 15 ore di diretta il 5-6 giugno sul sito www.premioostana.it e sui principali social networks.
È in questa occasione che Valentina Musmeci incontrerà nuovamente Bob Holman, realizzando un’intervista online in cui andrà ad esplorare le sue passioni e le sue attività, dando vita ad una riflessione sul valore della poesia e delle lingue madri in questi tempi di emergenza sanitaria. L’artista e visionario newyorchese si esibirà in una delle sue performance poetiche omaggiando Ostana e la sua “mission” così come aveva fatto nel giugno 2018, e raccontando le origini di due dei suoi più grandi progetti: Language Matters with Bob Holman e Khonsay. Il primo è un documentario trasmesso dalla PBS nel 2015, tratta dell’estinzione delle lingue nel mondo visitando paesi come l’Australia, il Galles e le Hawaii e sarà trasmesso dal Premio Ostana in una sua anteprima italiana grazie ai sottotitoli di Silvia Mentini. Khonsay è invece forse uno dei lavori più rappresentativi di Holman: un video-poesia formato da cinquanta versi, ognuno dei quali viene pronunciato da un parlante di una lingua diversa. Secondo il poeta “l’era digitale rappresenta una sintesi tra la cultura orale e quella scritta”. Ne è consapevole anche il Premio Ostana, che ha dato vita ad un’edizione digitale che vuole essere un’eccezione ma anche un’occasione speciale per connettere tra loro corpi e menti che hanno a cuore la difesa e la promozione della diversità linguistica, punti molteplici di un mondo che mai come ora sembra essere “unito” dall’emergenza. Valentina Musmeci e Bob Holman con il loro dialogo ci ricorderanno che la poesia e le lingue madri hanno da sempre contribuito a rendere il mondo “unito”, ben prima che fosse un virus a ricordarcelo.
commenta