E così si ritorna a destra!
Renzi ci è riuscito con la complicità di troppi suoi parlamentari, parte di una classe politica che ha privilegiato i propri interessi di galleggiamento, a scapito della ricerca di un percorso che coniugasse in termini moderni le esigenze di quella parte di società più fragile , più bisognosa di tutela, di necessità di giustizia ; in estrema sintesi di quelli che dovrebbero essere i programmi della sinistra.
L’approvazione della nuova legge elettorale, voluta principalmente da Renzi (e gradita a Berlusconi) può avere almeno due letture:
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Può essere una colossale cantonata del PD.
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Può avere come obbiettivo la realizzazione di una grande coalizione Renzi-Berlusconi.
Nel primo caso ci sarebbe poco da stupirsi. In questi anni il parlamento (socio di riferimento il PD) ha licenziato provvedimenti terribili che hanno inciso negativamente nel nostro quotidiano. Quattro per tutti:
la riforma delle province;
l’eliminazione del corpo forestale;
la buona scuola (anche questo stupido slogan richiama gli slogan della destra);
il referendum.
Ma l’elenco sarebbe molto più lungo (per esempio le varie mance elettorali); sicuramente più lungo delle cose fatte bene.
Non ci sarebbe quindi da stupirsi se chi ha concepito la nuova legge elettorale non avesse previsto cosa si sarebbe in concreto realizzato in termini di risultati politici (a parte che una legge elettorale dovrebbe tendere alla realizzazione del miglior parlamento possibile e non ai vantaggi momentanei di chi la concepisce).
Siamo abituati a inefficienze e cantonate di ogni genere frutto dell’attività del mondo parallelo nel quale vivono parlamentari e alti funzionari ministeriali (che mettono nero su bianco le proposte di legge; mettendoci anche del loro...) che riflettono negli articolati la mancanza di conoscenza del territorio e dei relativi problemi.
Questa legge farà sicuramente in modo che in parlamento vadano tre blocchi di una certa consistenza che singolarmente non potranno governare e, quindi........ veniamo alla seconda ipotesi che induce a pensare che questa situazione di apparente paralisi sia stata ricercata e voluta.
Probabilmente finirà così e questo spiega la necessità da parte dei segretari (e/o di chi comanda nei partiti) di poter nominare la maggior parte dei parlamentari che verranno eletti (nelle posizioni sicure saranno candidati solo i fedelissimi) tenendo così il parlamento sotto il controllo personale di pochi.
Anche questa legge sarà dichiarata un giorno anticostituzionale ma nel frattempo gli “eletti” avranno governato.
Ovviamente tra destra e “sinistra” saranno raggiunti compromessi, come già visti in passato, in nome della governabilità che si può anche leggere come salvaguardia degli interessi delle aziende di Berlusconi o i poteri a lui legati, e, in Italia, non ci saranno quelle riforme che potrebbero far uscire il paese da una crisi appena lenita dalla ripartenza delle economie mondiali.
Continueranno le inefficienze degli apparati e società statali, grandi ruberie che una giustizia supertollerante, ma anche impotente per leggi inappropriate e, soprattutto, per l’esiguità delle pene previste per certi tipi di reato, non riesce a contrastare. Troppi avvocati in parlamento per sperare che si arrivi ad una efficienza della giustizia con procedimenti rapidi ed efficaci. Più proliferano le leggi più ci sono liti e quindi più lavoro per gli avvocati (che in Italia sono in numero spropositato).
Nel mentre il paese viene man mano reso inefficiente e paralizzato da una sempre più crescente burocrazia priva di buon senso.
Grandi colpe hanno i parlamentari che per decenni hanno favorito e accompagnato questa situazione; ma è una riflessione ormai vana!
Si spengono così un po’ per volta le speranze delle migliori idealità di chi crede ancora nella democrazia, nella solidarietà, nella giustizia, in una società altruista e solidale. Altre Ostia sono dietro l’angolo.
Contano gli spot dei media, seppur bugiardi, tranquillizzanti e carichi di ottimismo.
Ma i nodi poi vengono al pettine e il prodotto reclamizzato si rivela falso e scadente. E come i costi della pubblicità vengono scaricati sul prezzo di vendita del prodotto così è per la politica. Però non tutti comprano i prodotti più reclamizzati.....per non pagare la pubblicità (che stranamente sui diversi canali viene data sapientemente negli stessi momenti:non si scappa!).
Ora assistiamo al penosa trovata della nomina di Fassino quale ambasciatore di pace verso la sinistra. Un capolavoro visto il carattere del personaggio e della sua conoscenza delle realtà che dovrebbe azzerare le divisioni.
Fassino è la persona che quando era presidente dell’ANCI predicava la necessità di eliminare i piccoli comuni, quelli sotto i 5000 abitanti, in funzione di una maggior efficienza; non ha mai detto chi avrebbe poi salvaguardato e governato concretamente i territori privi di rappresentanti nei consigli comunali.
Una manovra per poter poi dire: ci abbiamo provato e la colpa della divisione non è nostra! Come si potesse dimenticare istantaneamente la superbia che ha generato le divisioni. Si può dimenticare di colpo i “Fassina chi?”
E’ come mettere su una busta un francobollo senza colla.
E nessun statista all’orizzonte. Da qualsiasi parte si guardi.
E la gente non va più a votare; e la maggior parte di questi votavano a sinistra!
Giacomo Lombardo
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