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Testimonianze e interviste

La grande odissea bianca

La granta odissea bleintsa

di Marco Rey

La grande odissea bianca
italiano Quando si parla di cani da slitta subito si pensa al grande Nord, competizioni come la Iditarod o la Yukon Quest, qui in Europa si dice: Grande Odissea Bianca.
La Grande Odissea è una competizione di sleddog che si corre in Francia e Svizzera, percorre mille chilometri per venticinquemila metri di dislivello, con partenza dal Jura svizzero e percorrendo i colli tra Francia e svizzera arriva in Savoia; partecipano i migliori musher ( conduttori di cani da slitta ) al mondo.
Noi abbiamo rappresentato l'Italia e la Nostra Valsusa, purtroppo non siamo riusciti a portare a termine l'impresa, abbiamo percorso seicento chilometri e ci siamo dovuti fermare, i cani non stavano bene ed eravamo troppo indietro.
Che non fosse un gioco si capisce da subito, Avoriaz prima prova, cinquanta chilometri di percorso e duemilaseicento metri di dislivello, su e giù nella notte con la sola guida delle stelle.
Avoriaz è un castello moderno nel cuore della montagna, le sue luci gialle sono un faro tra le creste, il buio, le stelle ed il silenzio.
Le luci gialle sembravano irraggiungibili, a poco a poco restavamo indietro senza nulla potere, la neve gelata scricchiola ed il vapore del respiro lascia una traccia nel buio.
Il freddo ti prende, entra nei polmoni e nel cuore, la natura è in silenzio il ghiaccio dappertutto, tutto pulito e bello.
Sei solo con i tuoi cani e dietro la corteccia gelata degli abeti e larici non c'è nessuno, il freddo ti prende ma non deve prenderti la paura.. bisogna stringere i denti e correre. Proseguire tra le sagome nere delle rocce ricoperte di neve e le creste delle montagne sempre più alte.
Uno sguardo all'orologio ti dice che sono cinque ore che corri, nella notte la luce della pila frontale indica la pista ai cani.
Ma sono tranquillo i miei cani sentono la pista e non la perdono.
Superato il primo traguardo di tappa bisogna pensare ai cani, controllare l'attrezzatura, visite dei veterinari e poi le interviste delle televisioni.
Ci dicono che siamo a meno venticinque, non si sente, il movimento non ci fa sentire il freddo.
Non si ha tempo per riposare, bisogna ripartire.. prepariamo i cani le imbragature e tutto quello che appoggi in terra rimane incollato dal gelo, ogni movimento è illuminato dalla pila frontale.
Montagne, notte, neve e ghiaccio con Balto, Nerina, Herby, Togo e Iron. Vivi con loro e per loro, diventi un tuttuno e a volte invece di parlare mordi!
Ed avvolto in una nuvola di vapore e condensa sei di nuovo alla partenza in mezzo ad una marea di pubblico trattieni i cani e non vedi l'ora di confrontarti con il niente.
Si chiama giustamente Odissea Bianca perché è tutto veramente bianco, grande e odissea perché sei solo ed è veramente pericolosa come percorso.
Nel nulla e nel bianco i tuoi concorrenti ti aiutano ma tutti ci superano e restiamo sempre più indietro, forza non dobbiamo perdere la pista.
Ogni concorrente ha a disposizione quattordici cani ed il piazzale dove staziona la carovana è un grande circo, gli handler accudiscono e curano i cani che non corrono o non sono in forma e li preparano per le tappe successive.
Abbiamo abbandonato la competizione a Megeve, percorrendo seicento chilometri: i cani cominciavano a sentire il peso della competizione ed avevamo maturato cinque ore di ritardo dall'ultimo concorrente.
La prima cosa è il rispetto per gli animali, loro ti portano regalandoti queste emozioni e sicuramente tanto tempo passato nei silenzi delle montagne in solitudine ti insegna anche a capire quando bisogna smettere.
Dispiace sempre ma è una grande esperienza per crescere vivendo grandi emozioni.
Grazie ai cani che ci hanno accompagnato e alle nostre montagne, adesso ci manca l'Alaska o il Canada.
franco-provenzale Can te bardzaqueus de tsin da trèino te vien an meun lou gran Nord, le courseus queme la Iditarod o la Yukon quest, isé an europa se deut : Granta Odissea Blèintsa.
La Granta Odissea et ina coursa de tsin que lhe se coort an Fransa è Svisera, se fèt mile quilometri per vintesincmile de dislivel, an partan dou jura sviser è tra fransa è svisera se arive an Savoia ; iot selesiouna li pi boun musher ( sit que guidoun le leieus ) dou moundo.
Nos aieun rapreseunta l'Italia e Notra valadda, purtrot seun pa ariva fin aoun foun ! aioun maque fét sieseun quiloumetre è apre aioun fermanous, li tsin itavoun pa bèin e ieřian trot arie.
Que ieře pa in dzuva aieun capivo subit, Avoriaz permieřa prova, sincanta quilometri è duemile sieseun metre de dislivel, anout e ba d'in la nouet è lez-èiteileus a guidete.
Avoriaz et in tsatèl modern d'in lou coř de la mountanha, la noet se lutse dzaouneus soun in senhal aou mielh de crèiteus, èiteileus, fret, néř è silensiò.
Le lutse de Avoriaz aseumblavoun deloun iché ma arivavoun mai, a pooc a poc restian arie e te peia pa faře areun, la nèi dzalaa lhe crezine è lou fla ou lèise lou fum d'in la nouèt.
La fret lhe te intre d'in, te la seunteus d'in li poulmoun è d'in lou coř, la natura lhet fermò è lou glas ou l'et d'apertot, et tot poulid è bèl.
Maque ti tsin soun ansèin te e darie lou glas di sap e di malezò iot pan un, la freet lhe te preun è foot pa souèindzee a la peu.. foot saree le deun è alee avanti. Iot maque de sagoumeus nèireus, quitsoun de nèi è mountanheus viaouteus que livroun pa pi.
Te avèiteus la mountra, et sinc ouřeus que viadzo, dedin la nouet e la lutse de ta pila frountal lhe don la diresioun ai tsin per pa perdre la pista.
Ma sei tranquile mi tsin la perdoun pa.
Can ta pasaa la riga di tèin fot souanhe li tsin, areindzee la leia, e iot le viziteus di veteřinaře e lez-intervisteus de le televizioun.
Me deioun que seun a meno vintesinc, te iteus pa freum, te seunteus pa.
Ta pa tèin de arpouzete que foot ripartre...apresta li tsin, ambragatuřeus, tot seun que te lèiseus per tèra se dèitaque pa pi e tot seun a la lutse de la pila frountal.
Mountanha, nouèt, nèi è glas; avé Balto, Nerina, Herby, Togo e Iron . Li tsin te viveus per lou, tsu caze la mèima tsoza, e pi facil apilhee que bardzaquee! è d'in ina nublo de vapouř tsu torna a la parteunse aou mielh de in quitsoun de dzeun. Te seunteus pa reun, te tieneus ti sin e te vèieus pa ouřa de partre per trouvete souleut d'in lou nhente.
Se deut Granta Odissea Blèintsa, e tot blan, et tot clař, è et Odissea perquei tsu soulet a dèibroulhete.
D'in lou nhente è lou blan ti councoureun te èidoun ma atrouplan nou pasoun touit devan e atrouplan sparisoun d'in lou blan, foot pa perdre la pita è forsa !
Onhi councoureun ou l'ot catorze tsin, è lou plasal de la carovana et in gran circo, li handler aquidison è suanhou li tsin que arposoun o itoun pa bèin preust per in'aoutro moumeun.
Aieun fermanous è artiřanous a Megeve,apree de sieseun quiloumetre : li tsin itavoun pa bèin è aian dzo pi de sinc oureus de ritard da l'ultim,
la pèrmieřa tsoza et lou rispét per le bète, et lou que te menoun è te dounoun se emousioun e tanto tèin an silenzio aou mielh de mountanheus è natura servisoun anque per capii can foot diře - et prou!.
Anoie ma et itaa ina granta espeřieunse per crèitre è capii in cool de pi la fortuna que aieun peian vivre se emousioun.
Grasie ai tsin que ian menanous è a notra mountanha, ařò nou manque l'Alaska o lou Canada...

La grande odissea bianca

La granta odissea bleintsa

di Marco Rey

La grande odissea bianca
italiano Quando si parla di cani da slitta subito si pensa al grande Nord, competizioni come la Iditarod o la Yukon Quest, qui in Europa si dice: Grande Odissea Bianca.
La Grande Odissea è una competizione di sleddog che si corre in Francia e Svizzera, percorre mille chilometri per venticinquemila metri di dislivello, con partenza dal Jura svizzero e percorrendo i colli tra Francia e svizzera arriva in Savoia; partecipano i migliori musher ( conduttori di cani da slitta ) al mondo.
Noi abbiamo rappresentato l'Italia e la Nostra Valsusa, purtroppo non siamo riusciti a portare a termine l'impresa, abbiamo percorso seicento chilometri e ci siamo dovuti fermare, i cani non stavano bene ed eravamo troppo indietro.
Che non fosse un gioco si capisce da subito, Avoriaz prima prova, cinquanta chilometri di percorso e duemilaseicento metri di dislivello, su e giù nella notte con la sola guida delle stelle.
Avoriaz è un castello moderno nel cuore della montagna, le sue luci gialle sono un faro tra le creste, il buio, le stelle ed il silenzio.
Le luci gialle sembravano irraggiungibili, a poco a poco restavamo indietro senza nulla potere, la neve gelata scricchiola ed il vapore del respiro lascia una traccia nel buio.
Il freddo ti prende, entra nei polmoni e nel cuore, la natura è in silenzio il ghiaccio dappertutto, tutto pulito e bello.
Sei solo con i tuoi cani e dietro la corteccia gelata degli abeti e larici non c'è nessuno, il freddo ti prende ma non deve prenderti la paura.. bisogna stringere i denti e correre. Proseguire tra le sagome nere delle rocce ricoperte di neve e le creste delle montagne sempre più alte.
Uno sguardo all'orologio ti dice che sono cinque ore che corri, nella notte la luce della pila frontale indica la pista ai cani.
Ma sono tranquillo i miei cani sentono la pista e non la perdono.
Superato il primo traguardo di tappa bisogna pensare ai cani, controllare l'attrezzatura, visite dei veterinari e poi le interviste delle televisioni.
Ci dicono che siamo a meno venticinque, non si sente, il movimento non ci fa sentire il freddo.
Non si ha tempo per riposare, bisogna ripartire.. prepariamo i cani le imbragature e tutto quello che appoggi in terra rimane incollato dal gelo, ogni movimento è illuminato dalla pila frontale.
Montagne, notte, neve e ghiaccio con Balto, Nerina, Herby, Togo e Iron. Vivi con loro e per loro, diventi un tuttuno e a volte invece di parlare mordi!
Ed avvolto in una nuvola di vapore e condensa sei di nuovo alla partenza in mezzo ad una marea di pubblico trattieni i cani e non vedi l'ora di confrontarti con il niente.
Si chiama giustamente Odissea Bianca perché è tutto veramente bianco, grande e odissea perché sei solo ed è veramente pericolosa come percorso.
Nel nulla e nel bianco i tuoi concorrenti ti aiutano ma tutti ci superano e restiamo sempre più indietro, forza non dobbiamo perdere la pista.
Ogni concorrente ha a disposizione quattordici cani ed il piazzale dove staziona la carovana è un grande circo, gli handler accudiscono e curano i cani che non corrono o non sono in forma e li preparano per le tappe successive.
Abbiamo abbandonato la competizione a Megeve, percorrendo seicento chilometri: i cani cominciavano a sentire il peso della competizione ed avevamo maturato cinque ore di ritardo dall'ultimo concorrente.
La prima cosa è il rispetto per gli animali, loro ti portano regalandoti queste emozioni e sicuramente tanto tempo passato nei silenzi delle montagne in solitudine ti insegna anche a capire quando bisogna smettere.
Dispiace sempre ma è una grande esperienza per crescere vivendo grandi emozioni.
Grazie ai cani che ci hanno accompagnato e alle nostre montagne, adesso ci manca l'Alaska o il Canada.
franco-provenzale Can te bardzaqueus de tsin da trèino te vien an meun lou gran Nord, le courseus queme la Iditarod o la Yukon quest, isé an europa se deut : Granta Odissea Blèintsa.
La Granta Odissea et ina coursa de tsin que lhe se coort an Fransa è Svisera, se fèt mile quilometri per vintesincmile de dislivel, an partan dou jura sviser è tra fransa è svisera se arive an Savoia ; iot selesiouna li pi boun musher ( sit que guidoun le leieus ) dou moundo.
Nos aieun rapreseunta l'Italia e Notra valadda, purtrot seun pa ariva fin aoun foun ! aioun maque fét sieseun quiloumetre è apre aioun fermanous, li tsin itavoun pa bèin e ieřian trot arie.
Que ieře pa in dzuva aieun capivo subit, Avoriaz permieřa prova, sincanta quilometri è duemile sieseun metre de dislivel, anout e ba d'in la nouet è lez-èiteileus a guidete.
Avoriaz et in tsatèl modern d'in lou coř de la mountanha, la noet se lutse dzaouneus soun in senhal aou mielh de crèiteus, èiteileus, fret, néř è silensiò.
Le lutse de Avoriaz aseumblavoun deloun iché ma arivavoun mai, a pooc a poc restian arie e te peia pa faře areun, la nèi dzalaa lhe crezine è lou fla ou lèise lou fum d'in la nouèt.
La fret lhe te intre d'in, te la seunteus d'in li poulmoun è d'in lou coř, la natura lhet fermò è lou glas ou l'et d'apertot, et tot poulid è bèl.
Maque ti tsin soun ansèin te e darie lou glas di sap e di malezò iot pan un, la freet lhe te preun è foot pa souèindzee a la peu.. foot saree le deun è alee avanti. Iot maque de sagoumeus nèireus, quitsoun de nèi è mountanheus viaouteus que livroun pa pi.
Te avèiteus la mountra, et sinc ouřeus que viadzo, dedin la nouet e la lutse de ta pila frountal lhe don la diresioun ai tsin per pa perdre la pista.
Ma sei tranquile mi tsin la perdoun pa.
Can ta pasaa la riga di tèin fot souanhe li tsin, areindzee la leia, e iot le viziteus di veteřinaře e lez-intervisteus de le televizioun.
Me deioun que seun a meno vintesinc, te iteus pa freum, te seunteus pa.
Ta pa tèin de arpouzete que foot ripartre...apresta li tsin, ambragatuřeus, tot seun que te lèiseus per tèra se dèitaque pa pi e tot seun a la lutse de la pila frountal.
Mountanha, nouèt, nèi è glas; avé Balto, Nerina, Herby, Togo e Iron . Li tsin te viveus per lou, tsu caze la mèima tsoza, e pi facil apilhee que bardzaquee! è d'in ina nublo de vapouř tsu torna a la parteunse aou mielh de in quitsoun de dzeun. Te seunteus pa reun, te tieneus ti sin e te vèieus pa ouřa de partre per trouvete souleut d'in lou nhente.
Se deut Granta Odissea Blèintsa, e tot blan, et tot clař, è et Odissea perquei tsu soulet a dèibroulhete.
D'in lou nhente è lou blan ti councoureun te èidoun ma atrouplan nou pasoun touit devan e atrouplan sparisoun d'in lou blan, foot pa perdre la pita è forsa !
Onhi councoureun ou l'ot catorze tsin, è lou plasal de la carovana et in gran circo, li handler aquidison è suanhou li tsin que arposoun o itoun pa bèin preust per in'aoutro moumeun.
Aieun fermanous è artiřanous a Megeve,apree de sieseun quiloumetre : li tsin itavoun pa bèin è aian dzo pi de sinc oureus de ritard da l'ultim,
la pèrmieřa tsoza et lou rispét per le bète, et lou que te menoun è te dounoun se emousioun e tanto tèin an silenzio aou mielh de mountanheus è natura servisoun anque per capii can foot diře - et prou!.
Anoie ma et itaa ina granta espeřieunse per crèitre è capii in cool de pi la fortuna que aieun peian vivre se emousioun.
Grasie ai tsin que ian menanous è a notra mountanha, ařò nou manque l'Alaska o lou Canada...