Rossana
Rossana

Il toponimo trae origine dall’aggettivo roscianus o rossianus, dal nome gentilizio Roscius o Roxius riferibile ad un cittadino romano appartenente alla gente Roscia qui presente nel II sec. a. C..
In epoca medievale il paese era costituito da tre borghi, dalla cui fusione nacque l’attuale concentrico che si apre intorno alla Parrocchiale di Santa Maria Assunta, capolavoro del gotico piemontese. Nel Quattrocento la chiesa dell’XI secolo fu ampliata e la sua facciata ingentilita: intorno al portale fiorirono archetti, una ghimberga, fregi e pinnacoli in cotto decorato a motivi vegetali. La facciata fu ulteriormente decorata da affreschi: nella lunetta del portale San Grato, patrono del paese, e sopra l’oculo la Madonna Assunta con angeli musicanti dei fratelli Biasacci di Busca. Alla sinistra del portale San Bernardo da Mentone tiene alla catena un impressionante diavolo gastrocefalo del 1473: negli stessi anni compare alla destra del portale San Cristoforo, patrono dei viandanti, raffigurato come un gigante che traghetta in spalla Gesù Bambino.
Sulla collina che sovrasta l’abitato sorgono i resti del castello medievale dei Gazelli che a fine ‘800 conservava ancora la struttura discretamente integra. Già esistente nel XII secolo, offrì rifugio al condottiero di ventura Arcimbaldo di Absats e alle sue squadracce verso il 1450. Due secoli dopo fu distrutto per volere del principe Tomaso di Savoia. Ricostruito, fu ceduto dal re Carlo Emanuele III al vassallo Gazelli, al quale fu concesso il titolo di Conte di Rossana.
Sfruttando le acque del torrente sorsero qui già nel Seicento dei mulini per la macinatura di granaglie e per attività artigianali come segherie e tessiture. Sul filone di questa tradizione sorge qui la Tessitura Valvaraita, azienda specializzata in tessuti pregiati. A Rossana si trova una delle sedi della Bitron SpA produttrice di componenti per l'automobile. La produzione agricola è poco significativa, anche se sono presenti diverse aziende agricole a carattere familiare. Sul territorio rossanese è tuttora in funzione la cava di pietra da calce.
Lo topònim ven da l’adjectiu roscianus o rossianus, dal nom gentilici Roscius o Roxius qu’arsòna un citadin roman de la gent Roscia presenta aquì ental II sec. a. C..
En epoca medievala lo paìs era format da tres borgs, d’ente es derivat lo vilatge qu’encuei se duerb dapè a la Parroquiala de Santa Maria Assompta, cap d’òbra del gòtic piemontés. Ental Quatre Cents la gleisa de l’XI secle es engrandia e la façada decoraa: a l’entorn del portal pareisson d’arquets, una guimberga, frisas e gulhas en cuech a figuras vegetalas. La façada es decò decoraa da frescs: Sant Grat, patron del paìs, sus lo portal, e sobre la rosassa la Madòna Assompta embè angels musicants di fraires Biasacci de Busca. A la gaucha del portal Sant Bernard da Menton ten a la chaena un impressionant diaul gastrocefal del 1473: en lhi mesmes ans pareis a la drecha del portal Sant Cristòfo, patron di viandants, rafigurat coma un gigant que pòrta en espala lo Bambin.
S’la colina dreire lo vilatge se tròbon lhi rests del chastèl medieval di Gazelli qu’a la fin de l‘800 avia encara l’estructura en bònas condicions. Jà present ental XII secle, lo soldat de ventura Arcimbaldo de Absats e son exercit se seria refutjat aicì vers lo 1450. Dui secles aprés lo prenci Tomaso de Savòia lo fai abatre. Reconstruit, es cedut dal rei Carlo Emanuele III al vassal Gazelli, que pren lo titol de Cont de Rossana.
Esfruchant las aigas del riu naisson aquì jà ental Sieis Cents de molins per granalhas e per activitats artisanalas coma resseas e teliers. Se tròba aquì la Tessitura Valvaraita, empresa especializaa en tissuts rafinats. A Rossana se tròba una des fabricas de la Bitron SpA que fai tòcs per las maquinas. La produccion agricola es ren importanta, bela si lhi a nombrosas aciendas agricolas familiaras. Sal territòri es decò en foncion la gava de peira da chaucina.

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