Melle
Lo Mèl

Il capoluogo del comune è detto la Villo e sorse su una piccola altura sia per prevenire le possibili inondazioni del fiume, che per sfruttare la forza idrodinamica del torrente che attraversa l'abitato e del Varaita per il funzionamento di mulini, frantoi, fucine, martinetti e dei battenderi della canapa.
L'origine di Melle risale forse al periodo che abbraccia i secoli X-XI, con l'abitato addossato a semicerchio alla base del cocuzzolo del castello, che porta tuttora il nome di Borgo Vecchio. Con lo sviluppo demografico del Basso Medio Evo le abitazioni di Melle si estesero a poco a poco anche alla regione del Paschero, ossia al pascolo pubblico non coltivato che si estendeva a est del Borgo Vecchio e sulla destra idrografica del Bial (bedale di Boschirolo). Il Paschero, raggruppato attorno al primo luogo di culto che costituiva l'antico nucleo della Chiesa Parrocchiale, veniva gradatamente a costituire il secondo rione di Melle per importanza e antichità. Un ulteriore sviluppo insediativo venne poi a formare, a sud del Paschero, un terzo rione che verrà chiamato Ruata Chesta. Con un lungo lavoro di sbancamento del tratto del Paschero in declivio sul Bedale Boschirolo venne ricavata la Piazza della Foresteria, poi chiamata Piazza dell'ala.
Tra gli edifici di maggior pregio del paese vi è la Casa dei Poveri o della Fridìa, costruzione medievale che conserva in facciata un affresco attribuito ai fratelli Biasacci. Il soggetto è la Trinità, raffigurata secondo l’iconografia orizzontale: Padre, Figlio e Spirito Santo appaiono come tre busti maschili identici, che emergono dal medesimo corpo nell’atto di benedire, mentre con la mano sinistra reggono un libro. L’edifico a due piani presenta una porta d’ingresso con arco a sesto acuto e al livello superiore numerosi locali ciascuno con la propria porta d’ingresso; doveva probabilmente trattarsi di una Confratria laica che garantiva accoglienza per i pellegrini e offriva assistenza a malati e poveri.
Sin dal Medioevo numerose furono le attività artigianali sviluppatesi a Melle, accanto all’agricoltura: nel 1368 il paese fu scelto come sede dell'unico mercato della Valle Varaita. Nel 1528 anche Venasca ottenne un mercato, e successivamente anche Sampeyre, e Melle iniziò un declino economico.
Oggi dedita ad agricoltura ed allevamento, la località è nota per latticino, il Tumin del Mel fatto con latte non scremato, “inventato” in realtà a Frassino, ma così detto perché il centro di vendita era il mercato di Melle.
Lo cap luòc de la comuna es la Vila e ven fondat sus un bric sia per proteger-se das inondacions, que per esfruchar la fòrça del riu que traverça lo vilatge e del Varacha per far foncionar molins da farina e ueli, fòrjas, martinèts e bataors del charbo.
L'origina del Mèl remonta benleu ai secles X-XI, embè las maisons baronaas a semicercle ai pè del bric del chastèl, que se chama encara encuei lo Borg Vielh. Emè l’explosion demografica del Bas Medioevo las maisons del Mel arribon plan plan fins a la region del Pasquier, las pasturas publicas ren cultivaas a est del Borg Vielh e s’la drecha idrografica del Beal (de Boschiròl). Lo Pasquier, baronat a l’entorn del premier edifici sacre que seria devengut la Gleisa Parroquiala, devenia lo second rion del Mel per emportança e antiquitat. Una terça expansion forma, a sud del Pasquier, un rion que se chamarè Ruaa Questa. Aprés aver garbat lo tòc del Pasquier en broa sal beal Boschiròl ven realizaa la Plaça de la Foresteria, puei chamaa Plaça d’l'ala.
Entre lhi edificis pus importants del paìs lhi a la Casa di Paures o de la Fridìa, construccion medievala que garda en façada un fresc di fraires Biasacci. Lo tema es la Trinitat, rapresentaa en l’iconografia orizontala: Paire, Filh e Sant Esprit son tres busts d’òme identics, que sòrton dal mesme còrp e benedisson, e embè la man gaucha tenon un libre. L’edifici a dui plans presenta una pòrta embè arc aigut e al livèl sobeiran nombrós locals embè siei uis; devia èsser una Confratria laica que garantia aculhença per lhi pelerins e assistia malates e paures.
Despuei lo Medioevo al Mel son nombrosas las activitats artisanalas, dapè a l’agricoltura: ental 1368 lo paìs ven cernut per far lo solet merchat de la Val Varacha. Ental 1528 decò Venascha obten un merchat, e aprés decò Sant Peire, e Lo Mèl comença un declin econòmic.
Encuei s’òcupa d’agricoltura e enlevament, e es conoissua per lo Tomin del Mel fach embè lach entier, “enventat” a Fraisse, mas dich parelh perquè se vendia al merchat del Mel.

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