Nato a Cuneo nel 1981. Ha studiato all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, presso la Scuola di Pittura del Prof. Gaetano Grillo. Vive e lavora a Mondovì.

Nelle opere di Turco il primo passaggio è la scoperta di un luogo. Da qui parte la raccolta delle tracce in cui è depositata la consistenza fisica del sito: terre, pietre, ceneri, residui vegetali. Macinati e ordinati in base alle loro sfumature, i sedimenti sono poi rinchiusi in contenitori di vetro, e trasformati in unità minime di colore. Con questi "pixel" di colore l'immagine fissata in partenza viene ricomposta in una trama regolare. I mezzi utilizzati per rappresentare il paesaggio sono dunque tratti dal paesaggio rappresentato; il luogo fornisce non solo lo spunto concettuale dell'opera, ma anche il mezzo tecnico. La natura è al tempo stesso presentata e rappresentata e si annulla la distanza che tradizionalmente separa l'oggetto dalla sua rappresentazione. Siamo posti di fronte alla tautologica compresenza di elementi fisici e astratti, e i luoghi evocati da questi mosaici di vetro e polvere ci appaiono insieme vicinissimi e sfuggenti" (M.T.Roberto).


 

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