Esposizione di 22 artigiani e artisti non “bamboccioni”
Siamo in periodo di crisi e aumenta la disoccupazione, soprattutto giovanile; qualcuno ha detto che è anche un po' colpa nostra (e per noi intendo i "giovani", chi più chi meno), che siamo dei "bamboccioni" e che non ci adattiamo a svolgere "qualsiasi lavoro, purché serio".
Tuttavia, i ragazzi e le ragazze che ho incontrato nelle giornate di sabato 22 e domenica 23 settembre nel Parco dell'ex Convento dei Cappuccini di Caraglio, in occasione della XXXIV Fiera Regionale d'Autunno di Caraglio e Valle Grana, mi hanno raccontato un'altra storia, anzi, tante storie, una per ognuno dei ben ventidue "giovani creativi", artisti ed artigiani professionisti e hobbisti di età inferiore ai quarant'anni che hanno risposto all'appello lanciato dall'associazione Marcovaldo per l'allestimento dello "Spazio Creativo", ovvero uno spazio concesso a questi giovani per l'esposizione e la vendita dei propri manufatti; storie diverse che però hanno una cosa in comune: la speranza, la voglia di credere che è possibile vivere – e mangiare!- facendo quello che amano fare, con passione e con sacrifici che spesso li obbligano a fare un altro lavoro per guadagnare di che vivere, per poi spendere il loro tempo libero nel creare.
Lo "Spazio Creativo" nasce per concretizzare questa speranza; non vuole essere un evento isolato, ma un passo di un percorso inaugurato circa un anno fa dall'associazione Marcovaldo in collaborazione con la Chambra d'Oc con l'evento Crear al Pais e con la pubblicazione di un piccolo catalogo, con relativi contatti – consultabile anche sul sito http://www.chambradoc.it/100creativi.page -, dei primi "100 giovani creativi" del cuneese; a questi se ne sono aggiunti altri in queste due giornate; la speranza è proprio quella di coinvolgere artisti e artigiani del cuneese nel costruire uno spazio di incontro, di formazione e di discussione, oltre che di esposizione e di vendita: uno "spazio creativo" che, spiega il Presidente dell'associazione Marcovaldo Fabrizio Pellegrino, sostenga i ragazzi ad intraprendere la strada dell'artigianato in ambito lavorativo.
Questi due giorni sono stati un'occasione di ritrovo che ha dato il via a nuove collaborazioni tra coloro che esprimono la propria creatività con strumenti e materiali diversi: ceramica, tessuti, bigiotteria e gioelli, pietra, legno, grafica, fotografia, pittura e grafica; ma anche camere d'aria delle biciclette e fogli di quotidiani che diventano collane, tasti di vecchie macchine da scrivere che mutano – con un po' di fantasia - in anelli, pezzi di lego che si trasformano in orecchini; e ancora bottiglie di plastica che sono in realtà dei contenitori per bottoni, vecchi cassetti che diventano pensili, abiti dismessi scuciti e ricuciti che diventano borse e custodie per iPad o nuovi abiti e molto altro ancora.
Adesso però lascio la parola ad alcuni dei ragazzi dello "Spazio creativo" che nelle interviste e nelle foto (di Sonia Ponzo) qui sotto pubblicate hanno voluto raccontarci la loro storia di giovani creativi.
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