Français
La vipère aspic est un serpent assez commun en Europe, en milieu broussailleux qui fait partie des espèces venimeuses. Ayant besoin d’espaces naturels intacts pour vivre, elle a presque complètement déserté les plaines pour se réfugier en altitude.
Elle utilise son venin pour tuer ses proies et sa morsure peut être mortelle.
On a longtemps éliminé les vipères car on pensait ainsi éliminer un grave danger. On offrait ainsi une récompense aux personnes qui les chassaient. Puis on s’est aperçu que sa place dans la pyramide alimentaire était indispensable pour la survie de l’aigle. Ainsi aujourd’hui elle est protégée par plusieurs conventions internationales.
Elle mesure 70 cm, mue 2 fois par an et s'identifie par des pupilles fendues, un museau retroussé et plusieurs rangées d’écailles entre l’œil et la gueule. A la fin de l’hivernage (avec un enfouissement à 20 cm sous terre) les mâles commencent à se déplacer, ce qui marque le début de la période sexuelle. C'est alors que des combats rituels s'engagent entre eux : les corps s'enroulent vigoureusement, les têtes se redressent et s'affrontent mais les morsures sont rares.
En septembre, les femelles pondent de 5 à 18 œufs dont les petits s'expulsent aussitôt. On dit qu’elle est ovovivipare.
C'est une espèce relativement peu agressive dont l'activité est conditionnée par un bon ensoleillement et on peut la trouver également près des sources ou des rivières.
italiano
La vipera è un serpente molto comune in Europa, vive negli ambienti cespugliosi e fa parte delle specie velenose. Predilige spazi naturali incontaminati e ha quindi, quasi totalmente, abbandonato la pianura per rifugiarsi in montagna. Utilizza il suo veleno per uccidere le sue prede e il suo morso può essere anche mortale. Le vipere sono state cacciate a lungo per eliminare un pericolo obiettivo. Chi le ammazzava riceveva addirittura un compenso. In seguito si è capito che il suo spazio nella piramide alimentare era indispensabile per la sopravvivenza di predatori come l’aquila. Oggi è finalmente protetta grazie a diverse convenzioni internazionali.
Misura più meno 70 cm, muta 2 volte all’anno e si riconosce per la sua pupilla trasversale, per il muso ricurvo con alcune file di scaglie tra occhio e bocca. Alla fine dell’inverno, che trascorre sotto 20 cm di terra, i maschi escono dal ricovero sotto terra e cominciano a spostarsi, segnando l’inizio del periodo di accoppiamento. E così incominciano i combattimenti rituali: i corpi si avvolgono con vigore, le teste si alzano e si fronteggiano ma i morsi sono abbastanza saltuari.
Sono ovovivipari. A settembre le femmine depongono da 5 a 18 uova liberando subito i piccoli.
Rimane una specie poco aggressiva di cui l’attività è condizionata ad una buona esposizione al sole, a volte capita di trovarla vicino alle sorgenti o ai torrenti.
Le vipere sono state cacciate a lungo per eliminare un pericolo obiettivo. Chi le ammazzava riceveva addirittura un compenso. In seguito si è capito che il suo spazio nella piramide alimentare era indispensabile per la sopravvivenza di predatori come l’aquila. Oggi è finalmente protetta grazie a diverse convenzioni internazionali.