BOGRE (si legge bugre), in occitano vuol dire “bulgaro”.
Se il significato originario si perso, l’uso della parola non è mai venuto meno nelle terre occitane dalle nostre Valli all’Atlantico al Mediterraneo. “Bogre” è un insulto.
Significa, nell’uso che ancora se ne faceva nella mia famiglia, “inetto, zuccone, babbeo”, ma nacque come ingiuria, rivolta ai Catari occitani, a causa dei loro rapporti con il Bogomilismo bulgaro, dualista al pari del Catarismo.
“Bogre” sancì la vittoria della Crociata e della Chiesa di Roma su un’idea di Dio che si voleva derivare direttamente dagli apostoli. Fu lo sterminio di un mondo.
Il movimento cataro, lo sappiamo, conobbe la sua massima espansione nell’Occitania di lingua d’oc e nell'Italia centro-settentrionale. E se in Bulgaria il Bogomilismo si radicò principalmente fra servi e contadini in opposizione all’alto clero e allo sfruttamento dei feudatari, in Occitania e in Italia al catarismo aderirono persone di vari ceti sociali, tra cui uomini e donne di un’aristocrazia colta e raffinata.
In Italia, ad abbracciare la dottrina catara furono le classi mercantili e colte delle città e molte famiglie di alto lignaggio, tra cui si ricordano personaggi che hanno attraversato la storia, come Federico II di Svevia e, a Firenze, Farinata degli Uberti, il poeta Guido Cavalcanti e, secondo studi recenti, lo stesso Dante Alighieri.
Dei rapporti fra Catari e Bogomili ci parlano i documenti e la storia. L’episodio maggiormente rappresentativo è il concilio che si tenne nel 1167 a Saint Felix de Caraman, regione di Tolosa, nel castello di Guilhem, signore del luogo. Vi parteciparono rappresentanti delle varie comunità catare occitane - quelle di Tolosa, Carcassonne, Albi, Aran (la valle d’Aran, oggi in Catalunya) - e della comunità catara di Francia (la Francia d’oil). Per le chiese catare d’Italia giunse Marco di Lombardia (secondo studi recenti di Maria Soresina, da identificarsi col Marco Lombardo che Dante incontra nel 16° canto del Purgatorio). Dall’oriente balcanico, venne il bogomilo Nicetas, che svolse una sorta di arbitraggio e trasmise lo Spirito Santo attraverso l’unico sacramento riconosciuto dai Catari, il “consolamentum”. Ritroviamo Nicetas nel Tractatus de hereticis (1270) dell’inquisitore Anselmo d’Alessandria, laddove l’autore riferisce del viaggio di Nicetas in Lombardia (nome che allora indicava tutta l’Italia settentrionale) per contribuire all’organizzazione del catarismo italiano, mentre più tardi, al tempo della persecuzione dei Catari in Italia, alcuni di questi cercano riparo sull’altra sponda dell’Adriatico, nella Bosnia bogomila.
Catarismo e Bogomilismo, crudelmente combattuti, infine estirpati, non furono come altre “eresie” semplici movimenti di rinnovamento evangelico, ma una diversa e originale interpretazione del cristianesimo stesso.
Contatti dunque usuali e permanenti fra Catari e Bogomili, fra dualisti occidentali e orientali. Un tema quanto mai affascinante. Per questo ho deciso di farne un film documentario, intitolato BOGRE - il viaggio di Bogomili e Catari nell’Europa medievale, chiamando a lavorare con me due giovani cineasti, Elia Lombardo di Sanfront e Andrea Fantino di Roccavione, uno già mio collaboratore, l’altro ex allievo della scuola di cinema di Ostana. L’aspetto organizzativo è curato dalla Chambra d’oc, che sul progetto ha impegnato proprie risorse, avvalendosi del sostegno economico dell’Istituto internazionale Lorenzo de’ Medici di Firenze e di altri donatori privati, il cui contributo consente ora di avviare la primissima fase delle riprese. Naturalmente si tratta di una partenza, le fasi successive richiedono una raccolta fondi che presto verrà avviata sia con una sensibilizzazione porta a porta tra i cultori del Catarismo e gli amici dell’Occitania, sia con strumenti quali il crowdfunding.
Il ciak di avvio sarà a metà ottobre: ci recheremo in Bulgaria dove assistiti da due studiose di grande rilievo - Axinia Dzurova e Vasja Velinova del Centro Ivan Dujcev di Sofia - realizzeremo interviste a studiosi del Bogomilismo, filmeremo documenti originali nelle biblioteche dove sono conservati e situazioni e luoghi evocativi della storia bogomila presso il monastero di Rila, a Preslav e a Veliko Tarnovo. I set successivi saranno in Occitania, Italia, Bosnia e Costantinopoli (l’attuale Istanbul). Tutto ciò allo scopo di scoprire e far scoprire il viaggio straordinario di un’idea di Dio che in pieno medioevo attraversò un territorio vasto del continente europeo, dai Balcani e l’Occidente, marcandone la vita sociale, la cultura e il destino.
Promuovono questo progetto
Chambra d’oc
The Italian International Institute Lorenzo de’ Medici - Firenze
CIRDOC di Beziers
Centro Ivan Dujcev – Sofia
Sostengono questo progetto
Chambra d’oc
The Italian International Institute Lorenzo de’ Medici - Firenze
Maria Soresina, scrittrice
Smallcodes - Firenze
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