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Nòvas n.250 Març 2025

Daniel Petrilă, l’arte della brevità  - Premio Ostana 2024

Daniel Petrilă, l’art de la brevitat - Prèmi Ostana 2024

Intervista e premiazione del poeta e traduttore in lingua romanì, Premio Giovani 2024, a cura di Andrea Fantino

Daniel Petrilă, l’arte della brevità  - Premio Ostana 2024
italiano

“Daniel è molto sintetico, dice che questa cosa che ha detto va bene”: così Marco Ghezzo al momento della premiazione di Daniel Petrilă, Premio Giovani 2024. In quel momento il giovane poeta e traduttore di lingua romanì (classe 1993) è seduto di fronte al pubblico e alle spalle ha il collettivo artistico Premio Ostana impegnato nell’accompagnare gli artisti premiati con dei sentiti omaggi musicali. Alla sua destra la direttrice del Premio Ostana, Ines Cavalcanti, in uno dei suoi classici vestiti dalle fantasie afro, a lei il compito della consegna del Premio “materiale”, la scultura di Michelangelo Tallone. Alla sua sinistra sta proprio Marco Ghezzo, tutor e amico del premiato, conosciuto nei dintorni di Bucarest. Non sempre (noi che ci occupiamo del Premio Ostana e della sua comunicazione) riusciamo a trasmettere al pubblico l’importanza dei tutor per il Premio Ostana. Il tutor non è un semplice accompagnatore. Il tutor è spesso la persona che ha scovato e ha candidato un autore al Premio Ostana, è praticamente l’ombra del premiato durante le giornate di Ostana (dato che in molti casi ne è anche il traduttore e interprete) e inoltre è colui o colei che prepara tutto il materiale necessario per poter approfondire l’opera dell’artista e intellettuale sulle pagine dell’antologia – il libro cartaceo che ogni anno raccoglie biografie, motivazioni, interviste e opere scelte dei premiati – e durante un incontro con il pubblico, incontro che prende il nome di “Conversazione”, perché di questo si tratta, di uno scambio tra tutor e premiato. La conversazione tra Marco e Daniel è stata a dire poco vivace, scoppiettante, alcuni hanno parlato anche di vera e propria “performance”, e forse il termine non è del tutto abusato, dato che Marco, violinista che sa e ama stare sul palco e intrattenere il suo pubblico, ha esordito con una sfida che ha preso un po’ i colori di una scommessa. Petrilă parla romanì, e il romanì è la sua lingua madre, dato che la madre è rom e il padre è romeno. Marco mastica il romanì da quando ha iniziato a frequentare la Transilvania, da quando si è innamorato della musica rom romena e ha iniziato a studiarla con assiduità e un pizzico di ossessione. Eppure il suo romanì non va così “liscio” come il suo romeno. Certe parole non sono sempre chiare, e in più va evidenziato che il romanì di Petrilă è una variante dialettale diversa da quella transilvana di Csavas, che Ghezzo pratica. Per queste ragioni Marco ha esordito prendendo in mano una sorta di asciugamano e promettendo di buttarlo per terra ogni qualvolta la lingua di Petrilă diventasse per lui incomprensibile. Insomma, valeva la pena ascoltare il premiato nella sua lingua madre, ma era necessario veramente “gettare la spugna” e passare al romeno se quella lingua fosse stata troppo ostica. Alla fine dell’incontro la spugna-asciugamano è rimasta nelle mani di Marco, la conversazione è filata rapida, il pubblico ha potuto assaporare l’intesa tra i due, un’intesa che nasce dalla cultura e lingua rom per poi diventare anche artistica, personale. Le poesie di Petrilă sono molto brevi, a volte quasi una sola frase, una sola idea, un solo concetto, in generale presentano poche righe. Petrilă non si perde in lunghi giri retorici, non ha bisogno di tante immagini, piuttosto lavora su una sorta di ermetismo che porta il lettore a farsi alcune domande in più. Ghezzo lo sa, apprezza la sua poesia, la traduce in italiano per l’antologia, la legge di fronte al pubblico, sa che Petrilă ama la brevità, e così non può che evidenziarlo al momento della premiazione, con ironia. Buona parte dei premiati si lasciano andare a discorsi lunghi e articolati, dove ripercorrono le proprie carriere, esaltano gli incontri avuti al Premio Ostana, parlano del futuro delle lingue di minoranza, ringraziano le famiglie e i loro collaboratori. Non è il caso di Petrilă. Una prima frase, per esprimere la sua felicità nell’essere ad Ostana a portare la propria lingua madre. Una seconda frase, per augurarsi che quel premio possa essere vinto tra vent’anni dalla figlia Miriam, presente in sala con la moglie di Daniel. Niente di più. Petrilă sorride, intenerisce il pubblico, parte l’applauso. È qui che Marco Ghezzo si fa ironico e insieme dà anche valore ad una delle migliori qualità dell’autore, è qui che il tutor dice: “Daniel è molto sintetico, dice che questa cosa che ha detto va bene”, ovvero, in altri termini “Non c’è niente di aggiungere, non perdiamoci in fronzoli, leggiamo le poesie e portiamo a compimento la celebrazione”. Petrilă è poeta ma anche scienziato, la sua formazione in linguistica, i suoi studi, il suo dottorato lo hanno portato a distinguersi nella comunità rom, un giovane che ha visto nell’istruzione e nella formazione la chiave di volta per andare a parlare della sua gente, delle condizioni di vita non sempre facili di una minoranza linguistica e culturale che da sempre è vittima di discriminazioni e stereotipi, e che poco più di un secolo e mezzo fa in Romania era ancora sotto il giogo della schiavitù. 

Petrilă inserisce la propria autobiografia nelle sue poesie, si dedica poi alla traduzione in romanì, è attivo come mediatore linguistico e culturale, sembra che si dedichi completamente ad una causa, e forse la sua causa è quella che dà il titolo all’intervista che Marco Ghezzo ha curato per l’antologia: “Quando la lingua scritta porta con sé la speranza di miglioramento sociale di una minoranza discriminata”. Fa bene Daniel a dedicarsi – più o meno direttamente - a questa causa, fa bene a lavorare alla variante dialettale di Bucarest e insieme alla standardizzazione della lingua romanì. Si sa, credere in una causa può portare molto lontano, e noi lo auguriamo, con tanto affetto, a Daniel Petrilă, Premio Giovani al Premio Ostana 2024.

Ps: questo è l’ultimo articolo della serie di articoli dedicati agli autori premiati al Premio Ostana 2024 e ai video che li hanno visti protagonisti di un’intervista e di una premiazione (si vedano qui sotto i link relativi a Daniel Petrilă). Segnatevi le date del Premio Ostana 2025: 27-28-29 giugno 2025.

Intervista a Daniel Petrilă  - Premio Ostana 2024, Lingua Romanì (Romania)

https://youtu.be/TatO4DDstwQ

Daniel Petrilă riceve il Premio Ostana 2024, Premio Giovani

https://youtu.be/YxUjHlA2FvA

occitan

Entervista e premiacion dal poèta e traductor en lenga romaní, Prèmi Joves 2024

“Daniel es pro sintètic, ditz que çò que vos a dich vai ben”: parelh Marco Ghezzo al moment de la premiacion de Daniel Petrilă, Prèmi joves 2024. Ent aquel moment lo jove poèta de lenga romaní (classa 1993) es setat derant al públic e a las espalas a lo Collettivo artistico Premio Ostana empenhat a acompanhar lhi artistas premiats abo de sentits d’omatges musicals. A sa drecha la directritz dal Prèmi Ostana, Ines Cavalcanti, dins un di si clàssics vestits da las fantasias afro, a nilhi l’encharge,de la consenha dal Prèmi “material”, l’escultura de Michelangelo Tallone. A sa manchina Marco Ghezzo, tutor e amís dal premiat, conoissut enti alentorns de Bucarest. Ren sempre (nosautri que nos ocupem dal PRèmi Ostana e de sa comunicacion) arrubem a transméter l’importança di tutor per lo Prèmi Ostana. Lo tutor es pren simplament acompanhator. Lotutor es sovent la persona que a trobat e a candidat un autor al Prèmi Ostana, es practicament l’ombra dal premiat durant las jornadas d’Ostana (daus que dins ben de cas n’es lo traductor e intèrpret) e en mai es aquel o aquela que prepara tot lo material necessari per poler aprofondir l’òbra de l’artista e intellectual sus las pàginas de l’antologia – lo libre cartàceu que chaque an recuelh las biografias, motivacions, entervistas e òbras chausias di premiats – e durant un encòntre abo lo públic, encòntre que pren lo nom de “Conversacion”, perqué d’aquò se tracta, d’un eschambi entre tutor e premiat. La conversacion entre marco e Daniel es istaa a dir gaire viva, esclopeteanta, quarqu’un a parlat de una vera e pròpria “performance”, e benlèu lo tèrme es ren dal tot abusat, dal moment que Marco, violinista que sa e ama istar sal palc e entreténer son públic, a exordit abo un’esfifaque a pilhat un pauc lhi colors de un’escomessa. Petrilă parla romaní, e lo romaní es sa lenga maire, daus que sa maire es rome son paire romen. Marco mastea lo romaní da quora a encomençat a frequentar la Transilvania, da quora s’es ennamorat de la música rom romena e a encomençat a estudiar-la assiduament e un peluc d’obsession. Pasmenc, son romaní vai ren parelh “sueli” coma son romen. Cèrtas paraulas son ren sempre claras, e en mai vai evidenciat que lo romaní de Petrilă es una varianta dialectala diferenta da aquela transilvana de Csavas, que pràctica Ghezzo. Pr’aquò a exordit en prenent en man una sòrta d’eissuaman e en prometent de campar-lo en tèrra chasque bòt que la lenga de Petrilă devenesse incomprensibla per nele. En soma, valia la pena escotar lo premiat dins sa lenga maire, mas chalia da bòn “campar l’esponha” e passar al romen se aquela lenga foguesse istaa tròp difícila. A la fin de l’encòntre l’esponha-eissuaman es restaa dins las mans de Marco, la conversacion es filaa ràpida, lo públic a porgut saborar l’entendua entre lhi dui, un’entenduaque nais da la cultura e lengarom per puei devenir decò artística, personala. Las poesias de Petrilă son, de bòts esquasi masque una frasa, na soleta idea, un solet concèpt, en generar presento gaire de rigas. Petrilă se pèrd ren dins de lòngs virs retòrics, a ren da manca de tantas images, pustòst travalha sus una sòrta d’ermetismeque mena lo lector a far-se quarquas demandas de mai. Ghezzo lo sa, aprecia sa poesia, la revira en italian per l’antologia, la les derant al públic, sa que Petrilă ama la brevitat, e parelh pòl ren que evidenciar-lo al moment de la premiacion, abo ironia. La bòna part di premiats se laisson anar a de descors lòngs e articolats, ente repercorron lors carrieras, exalton lhi encòntres aguts al Prèmi Ostana, parlon dal futur de las lengas de minorança, rengràcion las familhas e lors collaborators. Es ren lo cas de Petrilă. Una premiera frasa, per exprímer son bonur d’èsser a Osrana a portar sa lenga maire. Una seconda frasa, per augurar-seque aquel prèmi pòle èsser ganhat d’icí a vint ans da la filha Miriam, presenta en sala abo la frema de Daniel. Ren de mai. Petrilă sorí, entemerñis lo públic, part l’aplaudiment. Es aquí que Marco Ghezzo se fai irònic e ensema dona decò de valor a una de las melhorasqualitats de l’autor, as aquí que lo tutor ditz: “Daniel es pro sintètic, ditz que aquò que a dich vai ben.”, o ben, dins en d’autri tèrmes, “Lhi a pas ren da jontar, perdem-nos ren dins de belòrias, lesem las poesias e portem a compliment la conversacion. Petrilă es poèta mas decò scienciat, sa formacion en linguística, si estudis, son doctorat lo an portat a distínguer-se da la comunitat rom, un jove que a vist dins l’instruccion e dins la formacion la clau de vòlta per anar a parlar de sa gent, de las condicions de vita ren sempre fàcilas d’una minorança linguística e culturala que da sempre es víctima de discriminacions e d’estereòtips, e que un pauc pus d’un sècle e metz fa en Romania era encà dessot lo jog de l’esclavatge.

Petrilă inserís son autobiografia dins sas poesias, se dèdica puei a la traduccion en romaní, es   mediator linguístic e cultural, semelha que se dèdique completamentauna causa, e benlèu sa causa es aquela que dona lo títol a l’entervista que Marco Ghezzo a curat per l’antologia: “Quora la lenga escricha pòrta abo nilhi l’esperança d’un melhorament social d’una minorança discriminaa”. Fai ben Daniel a dedicar-se – pus o menc directament – a aquesta causa, fai ben a travalhar a la varianta dialectala de Bucarest e ensema a l’estandardizacion de la lenga romaní. Se sa, creire dins una causa pòl menar pro luenh, e nosautri l’augurem, abo grinor, a Daniel Petrilă, Prèmi joves al Prèmi Ostana 2024.

Ps: aqueste es lo darrier article de la seria d’articles dedicats a lhi autors premiats al Prèmi Ostana 2024 e a lhi video que lhi an vists protagonistas de un’entervista e d’una premiacion (icí dessot lhi link relatius a Daniel Petrilă). Marcatz-vos las datas dal Prèmi Ostana 2025: 27-28-29 de junh 2025.

Entervista a Daniel Petrilă - Prèmi Ostana 2024, Lenga Romaní (Romania)

https://youtu.be/TatO4DDstwQ

Daniel Petrilă receu lo Prèmi Ostana 2024, Prèmi joves

https://youtu.be/YxUjHlA2FvA


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