ampue: lamponi

ärbu rulè: albero il cui legno si rompe

a réés: alla radice

armuñan: albicocco, albicocca

artezin (martey): rododendri

avrus: ontanello

azyoula: acetosella

bertyaula: felce maschio

belüe: mirtilli

béssa: biforcazione di un ramo

bodi: patata

bös: bosso

bosu: spina di gaggia

bousam: rami di salice impiegati come legaccio

bron (bista): ciuffo d'erba tagliata

brand: crusca di grano

brosk: qualità del legno (duro)

brotha: ramoscello

brothu: ramo, fuscello

brüera: erica

brüviu: brughiera

bure: gemme delle piante

büskayé: boscaglia

byéé: coste, barbabietole da taglio

byon: tronco d'albero

byoula: betulla

djayat: erba che cresce nel grano, con semi neri

donapapäla: papavero

dorsa (teya): baccello di legumi

dulthamara: dulcamara

eskäya: scheggia, scaglia

eskuryola: convolvolo

espinäs: spinaci

estubia: stoppia

féles: felce femmina

fuat: ramo flessibile, verga

füzò: pannocchia di mais

fyos: molle, leggero (di legno)

garbén-na: buco in un albero

garbénö: bucato, scavato

gratüzèla: uvaspina

gratüzon: pannocchia di mais svuotata dei suoi semi

karebbule: carrube

kerèl: fieno duro da tagliare

kuar: cavolo

kukat: arachide

kuñ: cotogno, cotogna

kurda: zucca

kusp: cespo

kuspia: lista flessibile per fare cesti

lapäs, rumex: pianta invadente

linsole: nocciole

linsulé: nocciolo

lümie: limoni

marzu: larice

meola: fragola di bosco

muräth: castagna vuota

pañebrus: primule

pasarula (pasaruya): appassita, sfiorita

penasémmu: prezzemolo

persié: pesco

pläya: scorza, corteccia di albero

pron: punto dell'albero da cui partono i rami

püla: sorbo

puyöl: timo selvatico

sap: abete, legno degli zoccoli

sava: linfa degli alberi

siryöña: celidonia

skarmò: brutta, andata a male, non ben impollinata

sök: ceppo

süka: ceppo

thaläya: baccello dei fagioli, corteccia

thapon: pezzo di tronco d'albero

thérzera: ciliegio

trus: torsolo

èl: rigetto, virgulto della vite


Norme grafiche adottate dagli autori
:

K e g sono sempre occlusive velari come in "casa" o in "ghepardo"

s è sibilante dentale sorda come in "sera"

z è sibilante dentale sonora come in "casa"

th e dj sono occlusive palatali rispettivamente come in "ciabatta" e in "fagiano"

ñ è palatale come in "pugno"

la vocale tonica è sottolineata da un trattino. La dieresi sulle vocali ne indica la palatalizzazione.

La y rappresenta la semivocale.

L'accento su e indica l'apertura (è) o la chiusura (é)