Valle dell’Alta Dora,
valle del mio paese,
valle che mi ha dato la vita
che mi ha sempre nutrito.
Andando via da te,
scendendo verso Oulx
lascio il mio campanile
con le sue due campane,
che suonando la messa
mi dicono arrivederci.
Tornerò molto in fretta,
non posso stare senza di voi.
Passo poi in Oulx,
arrivo a Ponte Ventoso
vedo Salbertrand,
con il suo campanile romanico.
Il Ser dla Voute,
vedo già Exilles
con il suo forte imponente,
che non conta più niente.
Passato Deveys, Exilles il forte,
sono sul gran ponte ad arcata,
il Campanile delle Lumache
che adesso non c'è più:
è sparito.
Chiomonte mi si stringe il cuore,
il suo bel campanile suona mezzogiorno,
i suoi meli carichi di fiori
dicono buongiorno a chi arriva.
Finito quel gran piano Gravere1,
prendo poi le rampe
Susa è lì;
sono spaesato.
C'è troppo traffico,
troppo bordello,
troppe macchine, troppa gente
non vedo l’ora di ritornarmene,
eppure bisogna andare.
Che sofferenza bisogna fare
per arrivare a Torino,
in un caos spaventoso,
troppe macchine e camion,
non vado l’ora di ritornarmene a casa.
Quand’è che ritornerò lassù
nella mia bella valle fiorita,
senza traffico ne fumo,
con il vento dei suoi colli
che tutto fa prendere il volo.
E ora ho finito,
riprendo il mio cammino
verso le mie montagne, verso casa,
lascio Torino e tutto il suo bordello,
torno al mio paese così bello.
Com'è bello rivedere
le rampe di Susa,
Gravere, Chiomonte ed Exilles
Salbertrand e poi Oulx,
le Molle e poi casa.
Mi si riempie il cuore
di contentezza e buonumore.
Oh Valle della Dora
come sei bella e tranquilla,
se uno ti vuole un poco di bene
lo ricambi largamente
senza chiedere niente.
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