Durata: 1' 57''
Area/luogo: Perrero, Valle Germanasca
Partecipanti: Raimondo Genre
Descrizione: Breve estratto del documentario "Valadas Occitanas" dove il testimone racconta una storia di contrabbando in montagna, vissuta, e poi raccontata, da suo nonno.
Il video che vedrete è stato estratto dal documentario “Valadas Occitanas”, e ritrae un testimone che racconta, sotto la voce narrante, una storia di contrabbando in montagna, con il nonno come protagonista. Il testimone è originario di Maniglia di Perrero. Perrero è oggi un grande comune, che occupa la media val Germanasca, raggruppando sette antiche comunità, disposte da entrambi i lati del torrente principali: Riclaretto e Faetto all’inverso, Maniglia, Chiabrano, Traverse, San Martino e Bovile, sul versante esposto a Sud.
Il testimone racconta di suo nonno, che con un cugino di Rodoretto aveva attraversato i colli per raggiungere la Francia in primavera, per contrabbandare del sale. L’allora comune di Rodoretto non confinava infatti direttamente con la Francia: era necessario superare diversi valloni; al ritorno, giunti all’ultimo colle, i due uomini avevano deciso di velocizzare il rientro stendendo una pelle di capra sotto di loro e sotto gli zaini, in modo da scivolare fino a valle. Una volta giunti al piano i due si accorgono però di un uomo che viene verso di loro… e il resto della storia potete ascoltarla! Nell’ascolto, vi consiglio di fare attenzione alla lunghezza di vocali e consonanti: a differenze delle varietà meridionali di occitano, quella della val Germanasca conosce infatti non solo vocali lunghe (vîtì invece di vestì, Fënêtrèlla per Fenestrelle, con la vocale che si è allungata a seguito della caduta della -s-), ma anche le consonanti lunghe: primmo per “primavera”, scappën per “scappano”, sannhou per “sgozzo”.
La parlata di Perrero è stata documentata dall’ALF, l’Atlas Linguistique de la France, (nella borgata di Maisette) e dall’ALEPO, l’Atlante Linguistico ed Etnografico del Piemonte Montano, proprio nella borgata di San Martuno. Le parlate della val Germanasca possono contare su due grandi dizionari: uno è la riedizione del primo dizionario occitano cisalpino, quello di Teofilo Pons, a opera di Arturo Genre, l’altro è una raccolta di Guido Baret. Lo stesso Arturo Genre, già professore di fonetica articolatoria presso l’Università di Torino, dove ha diretto l’Atlante Linguistico Italiano e l’Atlante Toponomastico del Piemonte Montano, ha curato una grammatica delle parlate della Valle che è poi servita da modello per quasi tutte le grammatiche occitane cisalpine, e ha studiato diversi aspetti di questa varietà.
commenta