Durata: 5' 27''
Area/luogo: Ostana, Valle Po
Partecipanti: Giacomo Lombardo
Descrizione: il testimone racconta alcune curiosità e aneddoti sul territorio e sulla vita di una volta ad Ostana e, in particolare, sulla vecchia strada che collegava Ostana al resto della valle Po.
Il testimone, Giacomo Lombardo, per lungo tempo sindaco di Ostana e infaticabile animatore locale dei tanti progetti di rivalutazione della montagna, ci accompagna in una suggestiva atmosfera serale a conoscere il territorio non dal punto di vista paesaggistico, ma della memoria del tempo vissuto. In particolare, si parla qui dell’antica strada che collegava la borgata principale di Ostana, la Villo, a Champagno frazione ai confini con Crissolo.
La varietà di Ostana si caratterizza per tratti che la collegano alle altre parlate delle Valli Centrali, Val Varaita, Maira, Grana e Stura, insieme alle quali è raggruppabile, ma presenta tratti ormai settentrionali e, soprattutto, elementi molto localizzati, che attualmente ritroviamo soltanto a Ostana e Oncino, altro comune dell’alta Val Po.
Elementi condivisi anche con l’alta Val Varaita sono la velarizzazione di a tonica davanti a n, per cui abbiamo dron ‘prima’ (anziché dran), caronto ‘quaranta’ (anziché caranta), valonche ‘valanghe’, bionc ‘bianco’ ecc. Qui interessa però anche le à finali toniche: i ò ‘c’è’, anziché i à, anche nei participi maschili: ëstò ‘stato’, liberò ‘liberato’, ma non al femminile: garà ‘guardata’ (qui nel senso di controllata), e nemmeno all’infinito: bramà ‘urlare’
Tratti locali sono l’esito interdentale di quelle s (sorde e sonore) che sono esito secondario di ce, ci, tj: içì ‘qui’, çinc ‘cinque’, quinxe ‘quindici’, faxìen ‘facevano’ ecc.
Dal punto di vista della morfosintassi, non si ricorre più a s per formare il plurale: le rune ‘le frane’, le viture ‘le automobili’, sebbene alcuni toponimi conservino in forma fossilizzata l’articolo determinativo femminile plurale les: les Case de l’Oustanetto ‘le pietraie dell’Ostanetta’, les Coste ‘i costoni’ ecc. (e lo stesso si osserva a Crissolo dove si conservano forme fossilizzate anche nella parlata: les fée ‘le pecore’, les chousìe ‘le scarpe’ ecc).
Per quanto riguarda i possessivi, possiamo notare come gli aggettivi prenominali siano resi dalle forme della serie atona ma nono ‘mia nonna’, ma mare ‘mia madre’, moun pare ‘mio padre’, mentre per i pronomi e gli aggettivi in funzione predicativa si ricorre alla serie tonica: miou, tiou, siou ecc.
Come altre varietà centrali anche nella parlata di Ostana sono previsti i pronomi clitici soggetto alla terza persona singolare e plurale; al singolare maschile assumono forme particolari, come qui: ar l’ero asicurò ‘era assicurato’.
La varietà di Ostana è documentata dall’Atlante Italo Svizzero, che vi ha svolto le sue indagini nel 1922 e disponiamo inoltre di una ricchissima raccolta toponomastica realizzata da Oreste Lorenzati e pubblicata nel 1998 dall’Atlante Toponomastico del Piemonte Montano. È inoltre la parlata che guida la descrizione delle lingue dell’alta Val Po realizzata dalla ricercatrice austriaca Lotte Zörner nel 2008 e intitolata I dialetti occitani della Valle Po (edizioni Valados Usitanos).
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