Negli anni Ottanta, grazie all’entusiasmo di alcuni giovani ricercatori patoisant, nasce a Chiomonte un vero e proprio laboratorio di ricerca e scrittura che compone la redazione de La Rafanhaudo, rivista che dopo la pubblicazione di sei numeri, usciti come supplemento di Novel Temp tra il 1986 e il 1991, cessa la sua attività collettiva lasciando importante materiale inedito. Oltre a Valerio Coletto, vera anima del gruppo e ideatore della grafia in cui sono trascritti i testi nella parlata chiomontina, sono impegnati nella ricerca e nella redazione della rivista: Mauro Remolif (1959-) con la moglie Marina Sibille (1961-), Daniele Ponsero (1952-), Marco Jallin (1949-) e Tiziano Strano (1958-).

Nel 2011, a cura dell’Associacion Renaissença Occitana, di cui fanno parte vecchi e nuovi redattori, La Rafanhaudo ritorna a pubblicare importanti studi storici e linguistici facendosi Voueis de la gent de l’Ancian Briançounés, a supplemento della rivista Ousitanio Vivo, e muta il nome in La Rafanhauda, adottando la grafia classica. Vedono così la luce numerosi lavori che riprendono e continuano quanto già iniziato negli anni Ottanta.

Tra i nuovi redattori e collaboratori si segnalano i giovanissimi Alessandro Strano (1992-), vero propulsore della rinascita della rivista, ed Emanuele Rizzo (1997-) giovane musicante poliedrico, componente degli ensemble Autre Chant e Tir na d’Oc che eseguono un repertorio di musica e canti occitani.