Pupazzi vestiti, chi c’è dietro a voi?
Da dove arriva quell’ordine spaventoso
Che forza il vivere alla stessa maniera
Nel gioco impari di chi sa e chi non sa?
Chi conosce l’uomo, sa muoverlo
Come un gregge è fatto correre dai cani
Non c’è una vacca, una pecora, un pulcino
Capace di vedere il loro oscuro destino
Così anche noi, felici e bendati
Cresciuti con la tele e abbastanza divisi
C’è chi se ne accorge, ma soffre di più
Montagne, verrete poi a taglio?
Poveri noi, obbedienti e puntuali
“Kapò” fatti, di queste mandrie
Che aiutiamo il padrone a portarle al macello
Da bravi bambini, ma senza sapere
Fin da bambini l’abbiamo imparato
Da una maestra, spaventati
Da padre e madre, che avevano già venduto
La loro libertà, per quattro scudi
In una parola, omologazione
Che ci vuol tenere tutti coglioni
Anche nel passato era già capitato
Era la razza, adesso mercato
Dentro una camera, ammazzavano i gas
Adesso è cambiato, ci tagliano le radici
Così da soli, secchiamo alla fine
Appare meno brutto, ma è il nostro destino
Quando all’inverso, saremo tutti voltati
Greggi sparse, di topi affamati
Tutta la Terra ci mangeremo, poi via
Verso un altro mondo, ancora da rodere…
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