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L'arcobaleno filosofico e poetico di Leyla Atabay

L'arcolan filosòfic e poètic de Leyla Atabay

"Voci del Kurdistan" - Rubrica a cura di Aldo Canestrari.

L'arcobaleno filosofico e poetico di Leyla Atabay
italiano

Leyla Atabay, scrittrice kurda, filosofa e narratrice al tempo stesso, nelle sue opere,

scritte sia in turco che in kurdo nel carcere turco in cui è rinchiusa dal 1997, ci svela un’arcobaleno filosofico in uno stile poetico e romanzesco, con la sua scrittura accattivante e accessibile e con il tono coinvolgente e semplice dei suoi testi; ripercorre con occhio critico il tragitto che vede la modernità stagliarsi sul susseguirsi delle civiltà anteriori; decostruisce il paradigma di conoscenza costruito dalla modernità, insieme ai suoi filosofi chiave, e critica la modernità a livello filosofico.

E’ l’Ipazia kurda dei nostri giorni.

Leyla Atabay è nata nel 1978 in Turchia, a Çaldıran, presso Van (in kurdo: Wan). 

Si è unita alla guertiglia kurda nel 1995.

È stata catturata nel 1997 dall’esercito turco e da allora è in carcere in Turchia.

La sua scarcerazione è prevista nel luglio 2027.

Nonostante viva in prigione da molti anni, scrive con uno stile analitico e innovativo, lontano dal linguaggio ripetitivo della prigione.

Esprime il viaggio della conoscenza, l'avventura del conoscere.

Un viaggio filosofico compiuto con animo poetico e romanzesco.

Ripercorriamo, ora, insieme a lei questo viaggio, con le sue stesse parole, attraverso l’itinerario delle sue pubblicazioni...

"L'uomo che dimentica se stesso" (Güni Unutan İnsan), del 2019, è una critica della modernità a livello filosofico. E’ un invito all'azione per l'umanità di oggi. Le offre un monito prima che essa crolli sotto le ruote della modernità capitalista. Analizza la crisi vissuta dalla politica moderna, smascherando il paradigma di conoscenza che essa si è costruito.

La soluzione di questa crisi non verrà dallo Stato e dal potere: sta invece nella società e nell'umanità, sta nella struttura naturale della società alle sue origini e nel ritorno dell'essere umano alla propria essenza.

"La grotta della filosofia" (Şıkefta Fîlozofîyê), del 2019, è forse una novità nel suo genere, essendo un romanzo filosofico kurdo. Offre filosofia nella sua lingua madre, in uno stile narrativo, con il sapore dei migliori nettari di frutta.

Ci racconta la storia di due bambini alla scoperta del mondo filosofico e dei filosofi, nella loro lingua madre. Accompagna i lettori in un viaggio avventuroso in un kurdo semplice e comprensibile. Esprime la confluenza di conoscenza e amore. Dopotutto, l'amore per la conoscenza non è forse la definizione stessa di filosofia?

"Io, Me stesso, l'Altro" (Ben Kendim Öteki), è del 2023.

Così ce ne parla l’autrice...

Gli esseri umani sono gli unici esseri capaci di autoriflessione. L’autoriflessione ci scinde in soggetto ed oggetto di riflessione, in un ‘io’ ed un ‘me stesso’. Questo è il miracolo dell'esistenza umana. L'autoriflessione è il fondamento del mondo umano, che chiamiamo seconda natura. Questo mondo è il mondo dell'etica, dell'estetica, della scienza, in breve, il mondo della scoperta e della costruzione di tutti i significati possibili.

Conoscere se stessi! Cosa significa? Chi sono io? Colui che si sforza di conoscere se stesso e colui che ha bisogno di essere conosciuto sono la stessa persona. Ma c’è una distanza tra ‘io’ e ‘me stesso’, come pure tra ‘io’ e ‘l'altro’; senza tale distanza, senza differenza, non può esserci esistenza.

Fin dal momento della nascita, gli esseri umani sono come un punto interrogativo rivolto all'intero universo. Si trovano ad affrontare un universo di incognite che non comprendono, fin dal momento della nascita. Mentre tutti gli esseri sentono di appartenere al mondo, gli esseri umani sono allo stesso tempo parte di questo mondo e il più possibile estranei ad esso. Questo strano stato, una dissonanza tra sé e l’universo, li perseguita per tutta la vita. Pertanto, tutti gli sforzi umani mirano a raggiungere l’armonia con l’universo. Per raggiungerla, gli uomini personalizzano l’universo, umanizzandolo. Pur essendo come un granello di polvere nell'universo, possono comprendere l'universo infinito attraverso la loro capacità di autoriflessione. Quando la stragrande maggioranza dell'umanità riconsidererà la natura come la propria casa, i modi e i mezzi per raggiungere l'armonia con essa emergeranno spontaneamente.

"Tu sei lo stesso" (Aynımsın), del 2024, è un libro poetico e filosofico sulla poesia e sulla filosofia.

In esso Leyla scrive...

L'umanità è diventata umana attraverso la parola (logos), la sua seconda natura. I suoni sono diventati parole, e le parole sono diventate poesia, creando i primi elementi costitutivi di questo universo.

La poesia ricostruisce la verità ripetutamente. I poeti, i ‘pastori dell'essere’come li chiama Heidegger, scuotono il mondo materiale dal suo contesto e dal suo punto di vista, spostandolo, smontandolo e ricostituendolo all'interno dei propri universi linguistici. Le storie che iniziano nell'impossibile simboleggiano l'emergere dal nulla all'essere di questo universo, creato dalla lotta e dallo scontro del poeta con il nulla.

Questa emersione si chiama amore.

Ogni poeta crea un universo unico e personale.

E si impegna in una lotta contro il tempo, che rappresenta i limiti stessi di questo universo, e contro la morte, che è la falce del tempo che miete la vita.

Disconnessione e dislocazione condannano l'anima umana a una solitudine cosmica.

L'uomo è estraneo a tutto, soprattutto a se stesso. È incompleto. Non è nativo di nessun luogo, nemmeno di se stesso. Pertanto, spinto dal desiderio di integrazione e completamento, viaggia costantemente da un luogo all'altro, da una persona all'altra e da se stesso a se stesso.

L'anima umana ha qualcosa da fare in questa solitudine cosmica: abbracciare l’amore, immergersi in esso. Non perdere mai la speranza e lo sforzo di raggiungere ciò che è nascosto nella propria anima.

Il poeta crea il proprio sé e al tempo stesso lo ricerca. Il suo respiro è una linea, il suo sorriso è un continente.

Il poeta, affamato di ispirazione, conduce il lettore in un viaggio attraverso lo spazio e il tempo, un viaggio in cui si migra da se stessi all'altro.

Tutti i nostri sforzi sono volti a trovare il nostro vero sé.

Forse è per questo che abbiamo sempre voglia di partire, di metterci in viaggio.

Verso le strade esterne o verso quelle interiori della nostra anima.

Nella sua infinita lotta con il tempo, il poeta dispone i suoi versi per salvare qualcosa dalla tempesta che travolge e distrugge ogni cosa.

Fermare il tempo è impossibile, certo, ma non è forse compito del poeta catturarlo dalle tracce che lascia?

I poeti sono anime uniche che danno nomi a molte cose che ci accadono, che ampliano le parole conosciute spingendo i confini dell'ignoto con riferimenti percepibili e che hanno il potere di ridurre e moderare la nostra stranezza cosmica.

Sito Web dedicato a Leyla Atabay:

http://www.mesopotamia-ita.com/Leyla_Atabay/

Libri pubblicati da Leyla Atabay (qui, titoli tradotti in italiano...):

*) La grotta della filosofia, 2019 - Lingua : Kurdo

*) L'uomo che dimentica se stesso, 2019 - Lingua : Turco

*) Grotta delle Storie, Corte degli Animali, 2025 - Lingua : Kurdo

*) Io, me stesso, l'altro, 2023 - Lingua : Turco

*) Identità congiunturale, s.d. - Lingua : Turco

*) Rabia, 2024 - Lingua : Turco

(Rabia è stata una delle prime pioniere del sufismo islamico)




Aldo Canestrari

occitan

Leyla Atabay, escriptritz kurda, filòsofa e contaira, dins sas òbras, escrichas sia tant turc e coma en kurd dins la preison turca ente es istaa serraa dal 1997, nos desvela un arcolan filosòfic dins un estil poètic e romanzesc, abo son escrichura apassionanta e accessibla e abo lo tòn atraent e simple de si tèxts; repercor abo uelh crític lo percors que ve la modernitat emèrger sal cors de las civiltats anterioras; deconstruís lo paradigma de conoissença construït da la modernitat, abo si filòsofs clau, e crítica la modernitat a livèl filosòfic.

Es l’Ipàcia kurda di nòstri jorns.

Leyla Atabay es naissua ental 1978 en Turquia, a Çaldiran, près de Van (en kurd: Wan). S’es unia a la guerrilha kurda ental 1995. 

Es istaa capturaa ental 1997 da l’armada turca e da alora  es en preison en Turquia. Sa liberacion es prevista ental lulh dal 2027.

Malgrat que vive en preison da un baron d’ans, escriu abo un estil analític e innovatiu, luenh dal lengatge repetitiu de la preison. Exprim lo viatge de la conoissença, l’aventura dal conóisser.

Un viatge filosòfic fach abo un esprit poètic e romanzesc. Repercorrem, aüra, abo nilhi aqueste viatge, abo sas paraulas, a travèrs l’itinerari de sas publicacions...

“L’òme que desmentia se mesme” (Güni Unutan İnsan), dal 2019, es una crítica de la modernitat a livèl filosòfic. Es un envit per l’umanitat d’encui. Lhi òfr un avertiment derant que acrase dessot las roas de la modernitat capitalista. Analiza la crisi viscua da la política modèrna, es desmascant lo paradigma de conoissença que s’es construïa. 

La solucion d’aquesta crisi venarè ren da l’Estat e dal poer, es dins la societat e dins l’umanitat, dins l’estructura naturala de la societat a sas oríginas e ental retorn de l’èsser uman a son essença.

La gròta de la filosofia” (Şıkefta Fîlozofîyê), dal 2019, benlèu ès una novitat dins son genre, en essent un romanç filosòfic kurd. Semon de filosofia dins sa lenga maire, dins un estil narratiu, abo lo sabor di melhors nectars de frucha. 

Nos còntia l’estòria de doas mainaas a la descubèrta dal mond filosòfic e di filòsofs, dins lor lenga maire. Acompanha lhi lectors ent un viatge aventurós abo un kurd fàcil e comprensible. Exprim la confluença de la conoissença e de l’amor. Après tot, l’amor per la conoissença es ren benlèu la definicion mesma de la filosofia?

“Mi, Mi mesme, l’Autre” (Ben Kendim Öteki), es dal 2023.

Parelh nos ne’n parla l’autritz…

Lhi èssers umans son lhi solets èssers capables d’autoreflexion. L’autoreflexion se separa en subjèct e objèct de reflexion, ent un “mi” e “mi mesme”. Aqueste es lo miracle de l’existença umana. L’autoreflexion es lo fondament dal mond uman, que sonem seconda natura. Aqueste mond es lo mond de l’ètica, de l’estètica, de la sciença, en brèu, lo mond de la descubèrta e de la construccion de tuchi lhi possibles sinhificats.

Conóisser se mesmes! Çò que vòl dir? Qui siu mi? Qui s’esfòrça de de conóisser es qui a da manca d’èsser conoissut son la mesma persona. Mas lhi a una distança en tre “mi” e “mi mesme”, coma entre “mi” e “l’autre”; sensa aquela distança, sensa diferença, pòr ren lhi aver d’existença. 

Quora naisson lhi èsser umans son un ponch interrogatiu tendut vèrs l’entier univèrs. Se tròbon a afrontar un univèrs d’incògnitas que capisson ren, fins dal moment de lor naissença. Mentre tuchi lhi èssers senton d’aparténer al mond, lhi èssers umans son ensema part d’aqueste mond e lo pus possible estrangiers a nele. Aqueste estran estat, una dissonança entre sé e l’univèrs, lhi perséguita per tota la vita. Pr’aquò, tuchi lhi esfòrç umans miron a arrubar a l’armonia abo l’univèrs. Per la rejónher, lhi òmes personalizon l’univèrs, en l’umanizant. Bèla en essent un granèl de povre dins l’univèrs, pòlon comprene l’univèrs infinit a travèrs lor capacitat de reflexion. Quora la granda majorança de l’umanitat considerarè mai la natura coma sa casa, las manieras e lhi meians per rejónher l’armonia abo nilhi emerjarèn espontaneament.

“Tu sies lo mesme” (Aynimsin), dal 2024, es un libre poètic e filosòfic sus la poesia e sus la filosofia. 

Dedins Leyla escriu...

L’umanitat es devengua umana a travèrs la paraula (logos), sa seconda natura. Lhi sòns son devenguts de paraulas, e las paraulas son devenguas de poesia, en creant lhi premiers elements constitutius d’aqueste univèrs.

La poesia reconstruís la veritat d’un contun. Lhi poètas, lhi “pastres de l’èsser” coma lhi sòna Heidegger, sopaton lo mond material da son contèxt e da son ponch de vista, en lo desplaçant, desmontant e reconstruent dedins si univèrs linguístics. Las estòria que que encomençon dins l’impossible simbolejon l’emèrger dal ren a l’èsser d’aqueste univers, creat da la lòta e da l’escòntre dal poèta abo lo ren. Aquesta emersion se sòna amor.

Chasque poèta crea un univèrs únic e personal. E s’empenha dins una batalha còntra lo temp, que rapresenta lhi límits d’aqueste univèrs, e còntra la mòrt, que es lo dalh dal temp que sea la vita.

La desconnexion e lo desplaçament condanon l’ànima umana a una solituda còsmica. L’òme es estrangier a tot, sobretot a nele. Es incomplet. Es ren natiu de degun pòst, nimanc de nele. Donca, possat dal desidèri d’integracion e de completament, viatja d’un contun da un luec a l’autre, da una persona a l’autra e da nele a nele.

L’ànima umana a quarquaren da far dins aquesta solituda còsmica: embraçar l’amor, plonjar-se dins nele. Pèrder jamai l’esperança e l’esfòrç d’arrubar a çò que es estremat dins son ànima.

Lo poèta, afamat d’inspiracion, mena lo lector ent un viatge a travèrs l’espaci e lo temp, un viatge ente un vai da nele a l’autre.

Tuchi nòstri esforç son tenduts a trobar nòstre ver sé. Benlèu es per aquò que avem sempre vuelha de partir, de butar-nos en viatge. Vèrs las vias exterioras o vèrs aquelas interioras de nostra ànima.

Dins sa batalha infinia abo lo temp, lo poèta dispausa si vèrs per salvar quarquaren da la tempèsta que enviest e destrui totas las causas. 

Fermar lo temp es impossible, segur, mas es ren benlèu un dever dal poèta capturar-lo da las traças que laissa? Lhi poètas son d’ànimas únicas que donon de noms a un baron de causas que nos arrubon, que eslarjon las paraulas conoissuas en possant las frontieras dal desconoissut abo de miras perceptiblas e que an lo poer de reduire e moderar nòstra estranessa còsmica.

Site Web dedicat a Leyla Atabay: 

http://www.mesopotamia-ita.com/Leyla_Atabay/ 

Libres publicats da Leyla Atabay (icí, lhi títols revirats en italian…): 

*) La grotta della filosofia, 2019 - Lenga: Kurd 

*) L'uomo che dimentica sé stesso, 2019 - Lenga: Turc 

*) Grotta delle Storie, Corte degli Animali, 2025 - Lenga: Kurd 

*) Io, me stesso, l'altro, 2023 - Lenga: Turc

*) Identità congiunturale, s.d. - Lenga: Turc

*) Rabia, 2024 - Lenga: Turc 

(Rabia es istaa una de las premieras pionieras dal sufisme islàmic)



Aldo Canestrari