Raccolta di memorie e di saperi delle Valli di Lanzo.
Dieci puntate che attraverso dei link ci conducono alla scoperta di testimonianze preziose, conoscenze e memorie tramandate oralmente attraverso dei video.
La lingua è quella madre dei testimoni, il francoporvenzale.
Siamo nelle Valli di Lanzo, in particolare nella Valle di Viù. Giovanni Giacchero, conosciuto come Vanni, originario della frazione Fubina di Viù e Rosanna Moroni, originaria di Usseglio, frazione Villaretto, raccontano e descrivono elementi del loro mondo, bozzetti, frammenti che appartengono al loro sapere e al proprio vissuto e fanno parte di un cultura in cui la lingua nativa ne permette una maggiore comprensione. Ogni lingua offre infatti prospettive differenti sul reale e sull'immaginario.
Il filo conduttore è l'attenzione alla biodiversità, al mondo che ci circonda, la natura in tutte le sue forme che sempre più andrebbe tutelata, rispettata, conosciuta o riconosciuta. Si tratta dunque di saperi ed esperienze che descrivono la varietà della natura e della cultura che con essa ha interagito e continua a interagire. Un micro mondo che riflette il macro. Memorie e conoscenze che risultano essere coordinate, mappe per orientarsi in uno spazio e che permettono di vedere la ricchezza e l'importanza della biodiversità, nella dimensione materiale e immateriale, attraverso una decifrazione linguistica.
N.01
DALLA SEGALE AD ANTICHI FIENILI.
In questa prima puntata andremo a conoscere la coltura e la cultura della segale nelle Valli di Lanzo, l'alimentazione principale per lungo tempo in tanti paesi di montagna. Scopriremo inoltre l'architettura di antichi fienili con il tetto coperto tradizionalmente proprio con la segale, un'architettura dalle origini molto arcaiche, addirittura risalenti al neolitico, in uso fino a non molto tempo fa nella Valle di Viù.
https://youtu.be/LBcNZdwh4NE?si=PgOFJjgNAbtq2hAO
https://youtu.be/ct5sq4fNjWs?si=-rhcK67WLBRdarX2
N.02
UN RARISSIMO FIORE NASCOSTO E DELLE CAPRE BELLISSIME.
Una rarità botanica, la piccola e arcaica Euphorbia gibelliana, endemica in alcune zone della Valle di Viù che come l'araba fenice risorge sempre dalle proprie ceneri, un esempio di resilienza. E ancora, in questa puntata, un altro esempio di resilienza, tra natura e cultura: la passione e l'allevamento di una specie particolare di capra, esteticamente bella ma che produce poco latte rispetto ad altre razze. Molto amata nelle Valli di Lanzo, si tratta della capra camosciata delle Alpi.
https://youtu.be/6QixXEUBSD0?si=7J4j4hGp54SvmtZg
https://youtu.be/yRsZPXFsdCM?si=6PgFMKF7JE0okpG5
N.03
GALLI CHE COMBATTONO E GAMBERI AZZURRI NASCOSTI.
E' da tempi remoti che culture del mondo diverse tra loro, per gioco o economia, hanno strutturato e gestito il naturale confronto tra galli. Incontreremo in questa puntata particolari razze di galli che dalla Siberia arrivano nelle Valli di Lanzo e gli appassionati, ammirati dalla bellezza di questi animali, dicono di "specchiarsi dentro". E ancora, ricordi di bambini che scoprono e incontrano gamberi azzurri e si ritrovano adulti davanti alla minaccia dell'inquinamento e del cambiamento climatico.
https://youtu.be/-8AuY4OwfRM?si=UciVVXqtW9S_5RuL
https://youtu.be/IVcYz5G2w3Q?si=uwBa7eSfoCx2C3b-
N.04
MINERALI E TERRA ARGILLOSA.
La biodiversità coinvolge ogni forma esistente e le culture più connesse con la natura hanno un proprio rapporto con tali forme, un rapporto che produce narrazioni, tramanda conoscenze, si traduce in una propria lingua. In questi territori francoprovenzali montani è profondo il rapporto con le pietre, sono terre rocciose, sono le Alpi e la fascinazione sui minerali è ancestrale. La terra stessa è fonte conoscitiva, ogni tipo di terreno ha una propria storia individuale e collettiva, una propria funzione.
https://youtu.be/A87062wGNME?si=RyiV897BNYAlDn8X
https://youtu.be/__up0OuLMLc?si=NcBH4he1JFaIqAOV
N.05
MAGGIOCIONDOLI E CORVI.
Una delle piante più belle che ci sia, a dire dei nativi valligiani, ma che a causa dei cambiamenti climatici e culturali è a rischio di estinzione e con essa non va a scomparire solo una parte della biodiversità ma anche una parte della storia e delle conoscenze di un territorio. Sopra i maggiociondoli, nel cielo, che osservano da tempi ancestrali gli uomini e le culture umane, volano i corvi, un genere di uccelli affascinate quanto intelligente e interattivo. In questo numero un caso esemplare di rapporto e relazione tra uomo e corvo.
https://youtu.be/7kKppypocwg?si=kkrTNnNAyW18kXU8
https://youtu.be/WGt9f2RTHF4?si=BwgflE5I0SUsB2U6
N.06
LO SPINACIO SELVATICO O ERBA DEL BUON ENRICO.
Lo spinacio selvatico è un’erba spontanea dai tanti nomi: lapato untuoso, spinacio di monte, crisolocano, peruc, colubrina. Il suo nome scientifico è “Chenopodium bonus-henricus” ma è conosciuto con il nome di “Buon Enrico”. Si tratta di una pianta erbacea perenne, molto apprezzata per il suo valore nutritivo, consumata in vari modi. Considerata alimento povero, oggi è molto ricercata come sostituto dello spinacio comune. Il termine “Bonus Henricus” ricorda Enrico IV, re di Navarra, protettore dei botanici e dell’agricoltura. Nel 1600 decise di aprire i cancelli del suo castello per permettere ai poveri di sfamarsi con le erbe dei suoi giardini e così gli dedicarono questa erba. Si cucina lessa o soffritta, si scelgono i germogli o le cime immature; le foglie giovani si usano crude per ottime insalate. Si trovano presso le malghe in terreni molto concimati.
https://youtu.be/jLctTjT3Y6s?si=0rrijFDaoYTuJRP-
N.07
CRESCIONE.
Il crescione dei giardini o crescione inglese è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Brassicacee, facile da coltivare e di sapore gradevole; gli steli sono alti e le foglie sottili a forma ovale. Conosciuto fin dall’antichità. Era molto apprezzato dai Persiani poiché giovava alla crescita dei bambini. I Romani invece gli attribuivano proprietà afrodisiache. Il crescione è molto aromatico, ha un sapore acidulo e piccante. Ricco di vitamine (soprattutto la C) e di Sali minerali, tra cui calcio, ferro magnesio e zolfo. Ha proprietà diuretiche, digestive e cardiovascolari ed è anche definito pianta medicinale. In cucina è usato per insalate, antipasti, piadine.
https://youtu.be/tCgOXWop34g?si=hq5ruH9tx_B5bEgu
N.08
LA TROTA.
Trota è il nome comune che accomuna vari pesci della famiglia delle Salmonidae. Hanno il corpo allungato, rivestito di piccole scaglie, capo a forma conica, occhi di colore dorato e grande bocca; presentano pinna adiposa, pinne ventrali e pinna caudale. La livrea cambia a seconda dell’ambiente in cui il pesce vive, in montagna sono più vivaci nel colore con sfumature dorate sui fianchi. La trota è un predatore molto vorace, si nutre di insetti, crostacei, pesci, vermi, rane. Grazie alla bontà delle sue carni è molto utilizzata in cucina, soprattutto nel Nord Italia.
https://youtu.be/7xFWPO_LRAk?si=DuDJ72OZrn_ruQt_
N.09
L’ACQUA.
L’acqua, praticamente la cosa più importante per la vita. A Usseglio l’acqua è ovunque. Praticamente tutte le frazioni hanno una fontana un po’ speciale. C’è una storia legata a una fontana, all’inizio del novecento...
https://youtu.be/7uaP2f6JDSM?si=8zTjoxIj4AMvSeeU
N.10
LA RANA.
Generalmente le rane sono anfibi appartenenti all’ordine degli Anuri, vivono principalmente in acqua, hanno zampe posteriori adatte a saltare, pelle liscia giallo-verde, occhi sporgenti; il vocabolo risale al latino “rana” voce onomatopeica imitante il verso gracidante dell’animale. Mentre il rospo è più terricolo, la rana predilige l’acqua, infatti ha zampe palmate ed è più snella; entrambi si riproducono in acqua. Le varietà della rana sono tantissime, le nostre appartengono alla categorie della Rana Appenninica o Italica Dubois.
https://youtu.be/ZMid8qT3C_4?si=0X3l5cDcK60gJ3vx
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