È una parola che tutti conosciamo, tutti utilizziamo, ma sappiamo veramente cosa significa? Abbiamo ben chiaro il concetto che questa parola riassume? Dietro questa parola, che spunta come un fungo ovunque e sempre più spesso, vi sono significati più ampi di quelli che comunemente le vengono attribuiti.
Il termine è relativamente recente: come concetto è stato usato per la prima volta nel 1968 dall’ecologo Raymond Dasmann e, qualche anno dopo, dal biologo Thomas Lovejoy nel suo libro “Conservation biology”. Ma solamente nel 1988 apparve esattamente come biodiversità, nel libro dallo stesso titolo: una raccolta di saggi curata da Edward Wilson, biologo ed evoluzionista americano.
Da quel momento gli studi per chiarire che cosa fosse la biodiversità si sono moltiplicati fino ad arrivare a una classificazione (quasi) condivisa tra gli studiosi. È una definizione ampia, che corrisponde poco al significato riduttivo che ne danno i giornali, le presentazioni e le conferenze.
Il più delle volte non si comprende bene la portata del significato di quësto concetto. La biodiversità è nello stesso tempo la varietà biologica, ma è anche l'equilibrio fra i suoi diversi elementi. In più, tale varietà si manifesta sia a livello genetico, sia a livello di molteplicità di specie, sia a livello di diversità fra i differenti ecosistemi.
Tutto ciò, spesso considerato come una certezza, diventa importante nel momento in cui viene messo in pericolo dall’azione umana, più spesso attenta a rincorrere obiettivi di profitto, trascurando o schiacciando, in nome dell’efficienza e della modernità, gli equilibri biologici preesistenti.
Perché invece la biodiversità è così importante ed è fondamentale averne cura?
Le risposte sono complesse, articolate e scientificamente molto precise, ma, volendo rispondere con degli esempi, si può dire che il perché si trovi nel fatto che diversi lieviti e batteri danno sapori diversi al pane, alla birra ai formaggi, agli yogurt o perché diverse “qualità” di uva, viti diverse danno vini diversi. Certo è che ogni spiegazione, ogni considerazione non vale niente se la meraviglia e lo stupore verso queste infinite varianti e variazioni viene meno, se non si dà loro valore: ogni giorno in ogni nostro comportamento, in ogni nostra azione, bisogna fare nostra la frase di Whitman “il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuire con un verso”. E noi possiamo contribuire.
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