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Edizione 2025

Premio Ostana 2025 - I premiati e il programma completo

Prèmi Ostana 2025 - Lhi premiats e lo programa complet

Ostana (CN), da venerdì 27 a domenica 29 giugno 2025

italiano

Annunciati i premiati e il programma completo

della XVII edizione del Premio delle lingue madri dal mondo

Ostana (CN), da venerdì 27 a domenica 29 giugno 2025

Lingua: cerma (Burkina Faso); curda (Siria); malagasy tsimihety (Madagascar); croata (Italia); bretone (Francia); galiziana (Spagna); irlandese (Irlanda) e come sempre occitana

 “Sensa raïtz pas de flors”

“Senza radici non ci sono fiori”

Il “Premio Ostana: scritture in lingua madre” è l’evento internazionale dedicato alle lingue madri che ogni anno riunisce a Ostana (CN), borgo occitano ai piedi del Monviso, autori di lingua madre da tutto il mondo per una celebrazione della biodiversità linguistica attraverso parole, musica, cinema, all’insegna dello spirito della convivenza tipico della cultura occitana. 

Il Premio torna per la sua XVII edizione da venerdì 27 a domenica 29 giugno, come sempre nel centro polifunzionale della borgata Miribrart. Nella sua storia, il festival ha dato voce a 96 autori di 50 lingue da tutti e 5 i continenti, consolidando una vera e propria rete internazionale di autori, appassionati e sostenitori della diversità linguistica che fanno di Ostana un appuntamento di riferimento in tutto il mondo, riconosciuto anche dall’Unesco, che ha proclamato il “Decennio Internazionale per le lingue indigene 2022-2032”, e da due network internazionali fondamentali per la difesa della diversità linguistica come ELEN (European Language Equality Network) e NPLD (Network to Promote Linguistic Diversity). Le sinergie che si creano anno dopo anno tra i Premiati, gli invitati e i collaboratori del Premio fanno nascere collaborazioni uniche, che hanno consolidato il Premio Ostana non solo come un’istituzione per la difesa delle lingue madri, ma anche un luogo di creazione artistica collettiva internazionale che perdura oltre gli appuntamenti del Festival.

Sensa raïtz pas de flors” - senza radici non ci sono fiori – è il motto che guida lo spirito degli incontri di questa edizione, e che ha ispirato il Collettivo Premio Ostana nella composizione dell’omonima canzone-inno che accompagnerà le celebrazioni del festival. Si tratta di un verso antico, nato nella poesia dei trobadors e delle trobairitz dell’Occitania medievale. Un’immagine semplice e potente: senza radici, nessun albero cresce, nessun fiore sboccia, nessun colore accende il mondo. Così sono le lingue madri: radici profonde che nutrono le identità, che danno forma ai pensieri, che raccontano visioni del mondo irripetibili. Ogni lingua porta con sé la memoria di un popolo, il cammino di una cultura viva, capace di incontrare, contaminare, trasformare e così facendo proiettarsi nel futuro. Preservare una lingua significa non lasciare appassire quel fiore unico che essa rappresenta. Il Premio Ostana nasce da questa consapevolezza: celebrare le lingue come semi di futuro, come gesti di cura verso ciò che ci rende umani, diversi e insieme parte dello stesso giardino. In questo spirito nasce la canzone ideata dal Collettivo Premio Ostana, il gruppo di lavoro che anima e segue il Premio Ostana nella sua parte performativa (Paola Bertello, Flavio Giacchero, Luca Pellegrino, Marzia Rey). Il testo prende ispirazione dalla canso “Can vei la flor” di Bernart de Ventadorn, uno dei più grandi trovatori del XII secolo. Le prime due strofe originali sono state intrecciate a un refrain di nuova composizione che si innesta sulle parole del trobador. Il canto vuole costruire un ponte: tra poesia e contemporaneità, tra le radici della cultura occitana e l’urgenza del nostro tempo. Un inno alla cura, all’amore e alla convivenza, contro i venti di guerra e divisione.

Il video della canzone è disponibile su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=T42_gqJbBEU

Il Premio Ostana è un premio letterario, di traduzione, di musica e di cinema dedicato alle lingue madri, senza distinzione di numero dei parlanti o ampiezza del territorio. Gli autori e le autrici premiati nella XVII edizione saranno:  

Kristian Braz (lingua bretone, Francia) - Premio speciale; Soulama Maténé Martine "Téné Tina” (lingua cerma, Burkina Faso) - Premio internazionale; Francesca Sammartino (lingua croata, Italia) - Premio minoranze linguistiche storiche in Italia; Berta Dávila (lingua galiziana, Spagna) - Premio giovani; Éamon Ó Ciosáin (lingua irlandese, Irlanda) - Premio traduzione; Estelle Ceccarini (lingua occitana, Francia) - Premio lingua occitana; Marie Olga Sohantenaina, in arte “Olga del Magascar” (lingua malagasy tsimihety, Madagascar) - Premio musica; Mano Khalil (lingua curda, Siria) - Premio cinema. Otto categorie per otto artisti che, accompagnati da un tutor, trascorreranno a Ostana le giornate del 27-28-29 giugno in compagnia del pubblico in un clima di scambio e di convivéncia. 

Commenta Ines Cavalcanti, Direttrice Artistica del Premio Ostana: “Tutti gli artisti invitati al Premio Ostana sono caratterizzati da una poliedrica personalità che li porta ad agire in un campo specifico ma nel contempo a essere riferimenti importanti per la loro comunità, promotori di un vero e proprio risveglio della coscienza linguistica dei luoghi che abitano. Abbiamo voluto evidenziare la loro forza e consapevolezza linguistica e sociale, legando i loro nomi a caratteristiche specifiche che ben rappresentano. Ecco che quindi la lingua può essere vista come istinto, condivisione, autodeterminazione, casa, difesa, memoria storica, responsabilità e paesaggio. Testimonianze autentiche di un pensiero che ha fiducia nella ricchezza della diversità umana e che si oppone all'omologazione culturale oggi imperante”.

Il racconto del programma e delle storie dei Premiati 2025

Lingua come istinto: Berta Dávila

“Il linguaggio è il luogo da cui ogni scrittore scrive, il luogo da cui osserva la realtà, il luogo da cui si relaziona con la memoria e con l’immaginazione, con il pensiero e con gli altri.”

In un’edizione guidata dal motto “Sensa raïtz pas de flors” è naturale pensare alle lingue madri come forze istintive, che tendono sempre al futuro se messe nelle condizioni di fiorire. Il Premio giovani di questa edizione, Berta Dávila, incarna perfettamente questo spirito. Classe 1987, nata a Santiago de Compostela, Berta è poetessa e narratrice, autrice di romanzi e di albi illustrati per ragazzi. Con la raccolta “Raíz da fenda” ha vinto il Premio Johán Carballeira per la poesia, successivamente il Premio della critica spagnola e il Premio dell'Associazione degli scrittori in lingua galiziana nella categoria poesia. Ha scritto diversi romanzi, tra i quali "L'ultimo libro di Emma Olsen" - vincitore di numerosi riconoscimenti e pubblicato in italiano nel 2022 da Aguaplano – e varie opere rivolte al pubblico più giovane, anch’esse vincitrici di numerosi premi, dimostrando un costante riconoscimento da parte della critica. Tutta la sua opera, seppur fortemente radicata nella tradizione letteraria galiziana, ha raggiunto un pubblico ampio grazie alle traduzioni in castigliano, catalano e italiano, confermando la sua capacità di trasformare la letteratura in un ponte culturale fra generazioni e territori, coniugando memoria e innovazione. Il Premio giovani le viene conferito per l’eccezionale traiettoria come scrittrice e poetessa, per la capacità di rinnovare il linguaggio letterario con una voce autentica e originale e per il contributo alla diffusione della letteratura in lingua galiziana oltre i suoi confini naturali. Berta Dávila sarà protagonista di una conversazione con Guglielmo Diamante intitolata “Nuove tecnologie e mondi virtuali nella letteratura di una giovane scrittrice galiziana”, in programma sabato 28 giugno alle 11:30.

Lingua come condivisione: Éamon Ó Ciosáin

“Non ho fatto questo lavoro da solo. Ho sempre lavorato seguendo l’esempio del “meitheal”, la cooperazione comunitaria che fa parte della cultura irlandese. Siamo più forti quando lavoriamo insieme. Per questo credo che la ricchezza delle lingue madri debba essere promossa condividendola, e per questo mi occupo di tradurle.”

La traduzione e la condivisione sono alleati fondamentali per la sopravvivenza delle lingue madri e la missione del Premio Ostana è proprio quella di creare spazi di collaborazione e contaminazione positiva, mescolando radici per rinvigorire la biodiversità linguistica che rischia di perdersi, schiacciata dalla globalizzazione. Per questa ragione, il Premio traduzione è da sempre un riconoscimento fondamentale nella storia del Premio e quest’anno ad essere premiato sarà il lavoro prezioso e unico di Éamon Ó Ciosáin. Cresciuto in una famiglia in cui si parlava la lingua celtica ancestrale d’Irlanda, il gaelico, Éamon scopre il bretone negli anni dell’università, dove si è laureato in inglese e francese antichi. Affascinato dal bretone, ne approfondisce lo studio in Bretagna, dove ha l’opportunità di conoscere l’opera di diversi poeti. Da questo incontro nasce l’ispirazione di creare un ponte tra lingue minoritarie, ed è così che Éamon intraprende un grande lavoro di traduzione delle poesie bretoni in gaelico irlandese e viceversa, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico verso la letteratura gaelica contemporanea, pressoché sconosciuta in Francia, e far conoscere la letteratura in lingua irlandese ai bretoni, pubblico ricettivo e spesso entusiasta. Oltre ad aver collaborato alla realizzazione del Dizionario irlandese-bretone, Éamon è membro fondatore della stazione radio comunitaria in lingua irlandese “Raidió na Life” e collabora con riviste, giornali e programmi in lingua bretone su radio locali e Radio France di Bretagna, per commentare le politiche linguistiche in entrambi i paesi. Nel 2024 è stato insignito dell’Ordine dell’Ermellino come riconoscimento del suo contributo alla promozione della lingua bretone e della Bretagna. Il Premio Ostana vuole a sua volta riconoscere il suo impegno unico e fondamentale nel costruire ponti tra due lingue di straordinario potenziale culturale. La sua opera dimostra che nella difesa delle lingue madri, piú che mai, l’unione fa davvero la forza. Éamon Ó Ciosáin si racconterà sabato 28 giugno, alle 16:30, in una conversazione a cura di Teresa Geninatti Chiolero.

Lingua come autodeterminazione: Kristian Braz

"Come diceva un mio amico di Brest: la mia lingua materna non è la lingua di mia madre."

Fin da quando era bambino Kristian Braz ha inseguito la sua lingua. Classe 1949, nato sui Monts d'Arrée, Kristian è il più giovane in una casa in cui i genitori, seppur entrambi madrelingua bretoni, decidono di parlare solo francese coi figli. Sono tempi in cui bisogna parlare il francese se si vuole sperare di avere successo nella vita. Negli anni Settanta, però, Kristian frequenta l’Università di Rennes e lì riscopre una passione istintiva per la lingua bretone, che inizia a studiare con tutti i mezzi possibili: dal cinema alla poesia, dalla traduzione all’attivismo. È l’inizio di un lungo viaggio di riappropriazione culturale e personale di una lingua madre ma non materna, una missione che si fa ancora più militante quando, nel 1992, diversi bretoni vengono arrestati per aver ospitato dei ricercati baschi: Kristian si adopera per raccogliere più di cinquanta testimonianze, così da esporre chiaramente i fatti, restituendo dignità e diritti agli attivisti arrestati. Il film che ne è nato è diventato un’opera di riferimento, così come fondamentale diventerà anche il suo lavoro di traduzione di grandi autori della letteratura dall’inglese al bretone (tra i quali, John Steinbeck, Jack London, JD Salinger, Jack Kerouac). Kristian si dedica alla scrittura in bretone con pubblicazioni per bambini e giovani, che hanno ricevuto numerosi riconoscimenti per il loro valore didattico e formativo. Grazie alla sua personalità poliedrica, Kristian Braz ha dedicato al bretone l’intera vita: il Premio Ostana gli conferisce il Premio speciale 2025 per l’impegno a tutto campo e la forte determinazione nel promuovere la propria lingua madre, toccando ogni aspetto della cultura, dalla scrittura alla ricerca, dalle trasmissioni radio all’insegnamento, dalla traduzione alla divulgazione. Braz converserà con Bernez Rouz sull’importanza di creare letteratura, sabato 28 giugno alle 14:30.

Lingua come casa: Mano Khalil

“Come tutti i bambini curdi ho avuto un’infanzia difficile. Parlare curdo a scuola era proibito e per noi era normale che fosse cosi; però a casa i nostri genitori ci raccontavano storie curde, ascoltavamo musica curda. Ricordo nitidamente di aver pensato: perché una canzone curda mi tocca l’anima in modo così profondo, mentre una araba no? La canzone curda risuonava profondamente nel mio cuore. Come mai? Perché ero diverso, il mio cuore aveva colori diversi. Per questo ho deciso che nella mia vita avrei fatto qualcosa per consegnare le storie curde al mondo.” 

Per un popolo, parlare la propria lingua è un modo per sentirsi a casa anche quando è lontano da casa, o persino quando a casa proprio non ci può tornare. Lo sa bene Mano Khalil, Premio cinema della XVII edizione. Nato nel Kurdistan siriano, obbligato a frequentare le scuole arabe, studia Storia e Giurisprudenza all'Università di Damasco ma nel 1987 si trasferisce nell'allora Cecoslovacchia per studiare cinema, spinto dall’impulso di cercare una forma di resistenza alternativa alle armi, che potesse difendere i diritti, preservare l’identità e sostenere la dignità umana, e dalla convinzione che il cinema fosse (e sia tuttora) uno dei mezzi più potenti per esprimere sogni, speranze e umanità. Lavora per la televisione slovacca fino al 1996, anno in cui gira un film in Siria sui curdi, “The place where God sleeps” (Dove Dio dorme), e dopo aver ricevuto minacce dal regime è costretto a lasciare il paese. Si trasferisce in Svizzera, dove consolida la sua carriera di regista di fiction e documentari. Nel 2012 fonda la sua casa di produzione, la Frame Film, e nel 2021 “Neighbours” (Vicini) viene presentato in anteprima mondiale in oltre duecento festival cinematografici, tra cui il Festival di Locarno, ricevendo settanta premi a livello mondiale. Nel film, il popolo e la cultura curda sono soffocati e smembrati in quattro nazioni che ne vogliono cancellare la storia: la lingua costituisce il terreno politico e centrale della sopravvivenza e della lotta per l'autodeterminazione di un intero popolo. Il Premio Ostana vuole riconoscere la grande capacità di Mano Khalil di rendere universale la storia del popolo curdo, che incarna appieno il valore della lingua non solo come strumento di resistenza, ma anche come casa. Mano Khalil racconterà “Il cinema, l’identità e il paradosso dell’esilio” in una conversazione con Antonello Zanda del Babel Film Festival, venerdì 27 giugno alle 20:45. Seguirà la proiezione del film Neighbours.

Lingua come strumento di difesa: Soulama Maténé Martine "Téné Tina"

“Una delle mie sorelle ha quasi perso la vita in una storia di matrimonio forzato. A quel punto ho sentito la necessità di impegnarmi nella difesa della condizione femminile. Ho scelto come mezzo di comunicazione la musica e la scrittura nella nostra lingua, per raggiungere il maggior numero di persone possibile nella nostra comunità e sensibilizzare le donne su queste pratiche nefaste con un linguaggio che fosse loro famigliare.”

Soulama Maténé Martine è nata nella regione detta “delle Cascate”, nel sud-ovest del Burkina Faso, dove è diffusa la lingua cerma, parlata da cinquecentomila persone tra Burkina Faso e il nord della Costa d’Avorio. È autrice poliedrica - interprete, compositrice, drammaturga, attrice e scrittrice – fortemente impegnata nella difesa della donna, attività che l’ha portata ad essere segretaria generale dell’Associazione Culturale Femminile “Le amazzoni di Santa”. Gran parte dei suoi testi difendono le cause della donna rurale, delle giovani ragazze e denunciano le violenze troppo spesso perpetrate nei loro confronti. Temi come i matrimoni forzati, l’escissione, l’assenza di scolarità per le ragazze, la stigmatizzazione della donna, le violenze coniugali sono al centro della sua scrittura e l’essenza della sua ispirazione. Ha deciso di scrivere in cerma, la sua lingua madre, per farsi capire dalla società che la circonda e guida svariate attività di promozione del cerma, rivolte soprattutto alle nuove generazioni. La lingua madre, dimostra Tené Tina, può davvero diventare uno strumento di difesa. A Ostana le verrà conferito il Premio internazionale di questa edizione, per la sua dedizione nella difesa dei diritti delle donne e nella promozione delle lingue madri, nella speranza che tale riconoscimento internazionale possa aiutarla a raggiungere un pubblico sempre più ampio, nella sua lotta per l’eliminazione di ogni violenza e discriminazione. “Lingue madri, diritti delle donne e culture materiali” è il titolo della conversazione con Oliviero Vendraminetto in programma domenica 29 giugno alle 10:00. 

Lingua come memoria storica: Francesca Sammartino

“La nostra lingua e la nostra identità sono sopravvissute così a lungo anche grazie alle tante persone che hanno lottato e lottano per non far dimenticare chi siamo e mantenere viva la nostra parola. Dobbiamo lasciare tracce del nostro presente per il nostro futuro. Fra 500 anni, quando probabilmente la nostra lingua non sarà più parlata, qualcuno potrà conoscere la nostra storia, le nostre origini e la nostra cultura.”

Francesca Sammartino (classe 1994) è nata e cresciuta a Montemitro, un piccolo borgo del Molise, in una famiglia della minoranza croata, molto attiva nella promozione e salvaguardia della lingua (il na-našo) e della cultura croato-molisana, eredità di un grande flusso migratorio che risale al 1500. Sin da bambina Francesca è stata immersa nelle tradizioni della sua comunità, che ha contribuito a difendere e promuovere con grande passione. Attraverso la sua formazione accademica a Zagabria, che l'ha portata a ottenere prestigiosi premi e una cattedra di Italianistica, e la sua ricerca sul contatto linguistico tra croato e italiano, ha contribuito in maniera significativa alla comprensione e valorizzazione della lingua croato-molisana, un patrimonio culturale che rischiava di scomparire. Oltre all’ambito accademico, come presidente della Fondazione “Agostina Piccoli”, Francesca ha dato nuova linfa a progetti di tutela e promozione linguistica, tra cui la raccolta di testi letterari e l’organizzazione della “Večera Na-Našo” (Serata croato-molisana). A parte continuare l’impegno e scrupoloso lavoro dei suoi genitori con tenacia e pazienza, Francesca è diventata una figura di riferimento per le nuove generazioni, riuscendo a coniugare tradizione e innovazione. Il Premio Ostana le viene conferito per il suo lavoro straordinario di ricercatrice, attivista culturale, musicista e leader di fortissima determinazione e dedizione nel rivitalizzare e preservare il na-našo, memoria storica di un popolo e un vero miracolo linguistico che viene portato avanti come faro di speranza per le lingue madri per il presente e per il futuro. Francesca racconterà il suo impegno, sabato 28 giugno alle 10:00, in un incontro curato da Mariona Miret e intitolato “Custodi di una lingua vivente: il na-našo in Molise”.

Lingua come responsabilità: Olga del Madagascar

“La perdita di due miei nipoti nel naufragio di una nave carica di tronchi di palissandro del Madagascar, illegalmente tagliati, è stata una tragedia che mi ha fatto capire come ambiente e umanità siano strettamente collegati: salvando l’uno si salva anche l’altra. Così, ho deciso di usare la mia voce e la lingua rappresentativa della mia cultura per sostenere questa missione. In Madagascar si dà più ascolto ai cantanti piuttosto che ai politici e ai giornalisti, per questo motivo credo che il mio lavoro possa essere utile.”

Marie Olga Sohantenaina – in arte Olga del Madagascar – vive da anni in Italia ma è nata ad Andapa, nel nord-est del Madagascar, un paese unico al mondo, ricco di una biodiversità straordinaria, abitato da un popolo dalle molteplici origini. Spinta da una grave tragedia famigliare, con la sua voce denuncia la minaccia verso questi tesori naturali, a rischio a causa della deforestazione e della perdita di habitat. Mediante la sua musica, basata sui ritmi tradizionali e su testi in lingua malagasy, Olga lancia un accorato grido d'allarme per la conservazione dell'ambiente e la salvaguardia di ecosistemi tra i più ricchi e vulnerabili al mondo. Ha scelto di cantare prevalentemente nella sua lingua madre perché il malagasy incarna perfettamente la sua missione: appartiene alla famiglia delle lingue austronesiane, essendo in pratica un dialetto originario del Borneo meridionale, a dimostrazione di come le culture si arricchiscano – proprio come la biodiversità – quanto più hanno occasione di mescolarsi e contaminarsi. Difendere una lingua significa difendere un habitat, un mondo unico e irripetibile che non possiamo permetterci di perdere. Il Premio Ostana le conferisce il Premio musica 2025 per il suo impegno nella difesa e nella tutela della biodiversità linguistica, culturale, biologica. Per aver mantenuto viva, usando la sua voce unica, l’attenzione su questi temi e per promuovere il cambiamento. Il canto in lingua madre, che parla della terra, delle discriminazioni, della salvaguardia della biodiversità in ogni sua forma, è un canto che parla alla nostra contemporaneità. Olga converserà con Flavio Giacchero sabato 28 giugno alle 21:00. A seguire, il Collettivo Premio Ostana sarà protagonista di una serada en convicéncia, all’insegna della creazione artistica condivisa e della contaminazione positiva.

Lingua come paesaggio: Estelle Ceccarini

“Mi sembra importante la scelta dei luoghi del Premio: le montagne oggi sono un riparo per la natura e la biodiversità, e in modo naturale Ostana è un rifugio per la biodiversità linguistica e culturale.” 

La lingua madre ospita in sé un mondo intero, e spesso i vocaboli necessari per descrivere i paesaggi – reali e immaginari – che ci circondano vengono proprio forniti dalla nostra lingua materna. Estelle Ceccarini, classe 1978, figlia di allevatori cresciuta tra Nîmes e la Piccola Camargue, ha trovato nella lingua della terra, dei cavalli, delle piante la poesia necessaria a raccontare i suoi luoghi, sin dall’infanzia. Da adolescente approfondisce la sua conoscenza della lingua attraverso la lettura dei grandi autori provenzali (Mistral, D’Arbaud) e parallelamente apprende la grafia classica, che le dà accesso ai grandi nomi della letteratura occitana (Max Roquette, Robert Lafont). Prosegue, poi, i suoi studi all’École normale supérieur di Fontenay-Saint-Cloud, ottenendo un dottorato in studi romanzi. Attualmente è docente di studi italiani all’Università di Aix-Marseille e abilitata in lingue minoritarie dal Conseil national des universités. Cofondatrice dei Rencontres de Salinelles, dedicati alla creazione letteraria in occitano, ha sempre affiancato agli studi un grande impegno letterario, pubblicando diverse raccolte di poesie, coronato nel 2023 con il prestigioso Prix Mistral. Il Premio Ostana ha scelto Estelle Ceccarini come Premio lingua Occitana 2025 per la sua straordinaria capacità di incarnare nella sua opera la luce delle vaste distese camarghesi e la magia della sua terra, capace di ispirare poesia e arte: una lingua-paesaggio che mette le sue radici nella grande tradizione occitana e che, grazie al lavoro e all’impegno di autori e autrici contemporanee di cui Estelle è indubbia referente, si tramanda di generazione in generazione, come un prezioso tesoro.

 “Dal paesaggio dell’infanzia al soffio della poesia” è il titolo dell’incontro che vedrà dialogare Estelle Ceccarini con Corinne Lheritier, venerdì 27 giugno alle 16:00, dopo la cerimonia di apertura della XVII edizione del Premio Ostana.

La Cerimonia di premiazione della XVII edizione del Premio Ostana si terrà domenica 29 giugno a partire dalle 14:00. Nel corso della premiazione – che sarà presentata da Paola Bertello – si alterneranno diverse performance artistiche con gli autori, a cura del Collettivo Premio Ostana. Quest’anno, per la prima volta, la cerimonia di premiazione sarà trasmessa in diretta streaming e radio grazie alla collaborazione con Radio Beckwith. Sul canale YouTube del Premio Ostana è disponibile una playlist con le video-dichiarazioni dei premiati dell’edizione 2025: PLAYLIST

Il programma completo di tutti gli incontri del Premio è disponibile e costantemente aggiornato sul sito www.premiostana.it. Gli incontri saranno come sempre a ingresso libero e gratuito.

Comitato organizzatore

Giacomo Lombardo / Presidente

Ines Cavalcanti / Direttrice artistica

Con Peyre Anghilante, Paola Bertello, Andrea Fantino, Teresa Geninatti, Matteo Ghiotto, 

Flavio Giacchero, Mariona Miret, Luca Pellegrino, Marzia Rey, Fredo Valla.

Viso a Viso - Cooperativa di Comunità e Associazione Chambra d’Oc

Per informazioni:

chambradoc@chambradoc.it - tel: 328.3129801 - www.premioostana.it

Per richieste della stampa:

premioostana@gmail.com - +39 3395252749

Il “Premio Ostana: scritture in lingua madre – escrituras en lenga maire” è ideato da Chambra d’oc, promosso e sostenuto da: Regione Piemonte, Comune di Ostana, Fondazione CRC, Fondazione CRT, ATL Cuneo, Babel Film Festival, CIRDOC, Pen club Occitan, Cooperativa di Comunità Viso a Viso, Uncem. In collaborazione con Radio Lenga d’Oc, Jornalet, Radio Beckwith, Nethics.

Albo d’oro delle lingue premiate a Ostana nelle precedenti edizioni:

Dall’Europa: occitano (Francia - Italia), friulano (Italia), Cimbro (Italia), ladino (Sud Tirolo), sardo (Italia), romanì (Romania), sloveno (Slovenia, Italia), aragonese (Spagna), galiziano (Spagna), basco (Spagna), catalano (Spagna) e la variante di Alghero (Italia), maltese (Malta), frisone (Olanda), griko (Italia), bretone (Francia), romancio (Svizzera), nynorsk (Norvegia), sami (Lapponia: Norvegia, Svezia), letgallo (Lettonia), gaelico (Scozia), gallese (Regno Unito), cornico (Regno Unito), irlandese (Irlanda), albanese (Kosovo – ex Jugoslavia), ciuvascio ed even (Russia), Walser (Svizzera, Germania, Italia), uralico (Europa orientale e settentrionale), arbëreshe (Italia, Albania), romani (Romania); dall’Africa: yoruba (Nigeria), amazigh-kabilo (Algeria - Marocco), tamajaght (Sahara), capoverdiano (Capo Verde), dioula (Burkina Faso); dall’Asia: armeno (Armenia), tibetano (Cina), curdo (Turchia), ebraico (Israele), karen (Thailandia - Myanmar); dalle Americhe: huave (Messico), mazateco (Messico), tutunaku (Messico), cheyenne (USA), navajo (USA), shuar (Ecuador), innu (Canada), guaranì (Paraguay) e infine dall’Oceania: lingua maori (Nuova Zelanda).

 

Info canzone della XVII edizione:

Testo: Bernart de Ventadorn e Collettivo Premio Ostana

Musica: Collettivo Premio Ostana

Produzione: Chambra d’Oc, XVII edizione Premio Ostana

Registrazione, mix e master: Kalakuta ReCpublic Studio, Enrico Arnolfo

Videoclip: Bruno Genotti

Collettivo Premio Ostana: Paola Bertello (voce), Flavio Giacchero (clarinetto basso), Luca Pellegrino (chitarra, voce), Marzia Rey (violino, voce)

occitan

Anonciats lhi premiats e lo programa complet de la XVII edicion dal Prèmi de las lengas maires dal mond

Ostana (CN), da venre 27 a diamenja 29 de junh 2025

Lenga: cerma (Burkina Faso); curda (Síria); malagasy tsimihety (Madagascar); croata (Itàlia); bretona (França); galiciana (Espanha); irlandesa (Irlanda) e come sempre occitana

 “Sensa raïtz pas de flors”

Lo “Prèmi Ostana: escrituras en lenga maire” es l’aveniment interanacional dedicat a las lengas maires que tuchi lhi ans reünís a Ostana (CN), borg occitan a lhi pè dal Vísol, d’autors de lenga maire da tot lo mond per una celebracion de la biodiversitat linguística a travèrs de paraulas, de música, de cínema, dessot lo senh de l’esprit de convivença típic de la cultura occitana.

Lo Prèmi retorna per sa XVII edicion da venre 27 a diamenja 29 de junh, coma sempre ental centre polifoncional de la ruaa de Miribrart. Dins son estòria, lo festival a donat vòutz a 96 autors de 50 lengas da tuchi 5 lhi continents, en consolidant una vera e pròpria ret internacionala d’autors, apassionats e sostenitors de la diversitat linguística que fan d’Ostana un apontament de referença dins tot lo mond, reconoissut decò da l’Unesco, que a proclamat lo “Decènni Internacional per las lengas indígenas 2022-2032”, e da dui network internacionals fondamentals per la defensa de la diversitat linguística coma ELEN (European Language Equality Network) e NPLD (Network to Promote Linguistic Diversity). Las sinergias que se creon an après an entre lhi Premiats, lhi envitats e lhi collaborators dal Prèmi fan nàisser de collaboracions únicas, que an enfortit lo Prèmi Ostana ren masque coma institucion per la defensa de las lengas maires, mas decò un luec de creacion artística e collectiva internacionala que rèsta al delai di apontaments dal Festival.

Sensa raïtz pas de flors” es la devisa que guida l’esprit di encòntres d’aquesta edicion e que a inspirat lo Collettivo Premio Ostana dins la composicion de l’omònima chançon-imne que acompanharè las celebracion dal festival. Se tracta d’un vèrs antic, naissut dins la poesia di trobadors e de las trobairitz de l’Occitània medievala. Un’image simpla e potenta: sensa raïtz, degun àrbol creis, deguna flor descocona, degun color avisca lo mond. Parelh son las lengas maires: de raïtz profondas que norrisson las identitats que donon forma a lhi pensier, que racònton de visions dal mond irripetiblas, chasque lenga pòrta abo ela la memòria d’un pòple, lo chamin d’una cultura viva, capabla d’encontrar, contaminar, transformar e en fasent parelh projectar-se ental futur. Preservar na lenga vòl dir ren laissar apassir aquela flor única que rapresenta. Lo Prèmi Ostana nais da aquesta consciença: celebrar las lengas coma de sems dal futur, coma de gèsts de cura, vèrs çò que nos rend umans, diferents e ensema part dal mesme jardin. Dins aqueste esprit nais la chançon ideaa dal Collettivo Premio Ostana, lo grop de travalh que ànima e seguís lo Prèmi Ostana dins sa part performativa (Paola Bertello, Flavio Giacchero, Luca Pellegrino, Marzia Rey). Lo tèxt pilha son inspiracion da la canso “Can vei la flor” de Bernart de Ventadorn, un di pus grands trobadors la XII sècle. Las premieras doas estròfas son istaas entreçaas a un retornèl de nòva composicion que s’enta sus las paraulas dal trobador. Lo chant vòl bastir un pònt entre la poesia e la contemporaneïtat, entre las raïtz de la cultura occitana e l’urgença de nòstre temp. Un imne a la cura, a l’amor e a la convivença, còntra lhi vents de guèrra e de division. Lo video de da chançon es disponible sus Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=T42_gqJbBEU

Lo Prèmi Ostana es un prèmi leterari, de traduccion, de música e de cínema dedicat a las lengas maires, sensa distincion de numre di parlants o amplessa dal territòri. Lhi autors e las autritz premiats dins la XVII edicion sarèn:

Kristian Braz (lenga bretona, França) - Prèmi especial; Soulama Maténé Martine "Téné Tina (lenga cerma, Burkina Faso) - Prèmi internacional; Francesca Sammartino (lenga croata, Itàlia) - Prèmi minoranças linguístiche estòricas en Italia; Berta Dávila (lenga galiciana, Espanha) - Prèmi joves; Éamon Ó Ciosáin (lenga irlandesa, Irlanda) - Prèmi traduccion; Estelle Ceccarini (lenga occitana, França) - Prèmi lenga occitana; Marie Olga Sohantenaina, en art “Olga del Magascar” (lenga malagasy tsimihety, Madagascar) - Prèmi música; Mano Khalil (lenga curda, Síria) - Prèmi cínema. Uech categorias per uech artistas que, acompanhats da un tutor, passarèn a Ostana las jornadas dal 27-28-29 de junh en companhia dal públic ent un clima d’eschambi e de convivéncia. 

Comenta Ines Cavalcanti, Directritz Artística dal Prèmi Ostana: “Tuchi lhi artistas invitats al Prèmi Ostana son caracterizats da na personalitat polièdrica que lhi mena a agir dins un champ específic mas al mesme temp a èsser de referenças importantas per lor comunitat, promotors d’un ver e pròpri revelh de la consciença linguística di luecs ente vivon. Avem vorgut evidenciar lor fòrça e consciença linguística e sociala, en liant lors noms a de características específicas que representon ben. Vaquí, donca, que la lenga pòl èsser vista coma instint, partatge, autodeterminacion, casa, defensa, memòria estòrica, responsabilitat e païsage. De testimonianças auténticas d’un pensier que a confiança dins la richessa de la diversitat umana e que s’opausa a l’omologacion culturala encui emperanta”.

LO RACÒNT DAL PROGRAMA E DE LAS ESTÒRIAS DI PREMIATS 2025

Lenga coma instint: Berta Dávila

“Lo lengatge es un luec d’ente chasque escritor escriu, lo luec d’ente obsèrva la realtat, lo luec ente se relaciona abo la memòria e abo l’imaginacion, abo lo pensier e abo lhi autri.”

Dins un’edicion abo la devisa “Sensa raïtz pas de flors” es natural pensar a las lengas maires coma de fòrças instintivas, que tendon totdia al futur se butaas en condicion de florir. Lo Prèmi joves d’aquesta edicion, Berta Dávila, encharna perfectament aqueste esprit. Classa 1987, naissua a Santiago de Compostela, Berta es poetessa e contaira, autritz de romanç e d’album illustrats per joves. Abo lo recuelh “Raíz da fenda” a ganhat lo Prèmi de l’Associacion di escritors en lenga galiciana dins la categoria poesia. A escrich divèrs romanç, entre lhi quals “Lo darrier libre d’Emma Olsen” – vincitor de nombrós prèmis, en demostrant un reconoissiment constant da part de la crítica. Tota son òbra, bèla se fortement enraïsaa dins la tradicion leterària galiciana, a rejonch un públic larg gràcias a las traduccions en castilhan, catalan e italian, en confermant sa capacitat de transformar la leteratura dins un pònt cultural entre las generacions e lhi territòris, en jonhent la memòria e l’innovacion. Lo Prèmi joves lhi ven conferit per son chamin excepcional coma escritritz e poetessa, per la capacitat de renovar lo lengatge leterari abo una vòutz auténtica e originala e per lo contribut a la difusion de la lenga galiciana al delai de si confins naturals. Berta Dávila sarè protagonista d’una conversacion abo Guglielmo Diamante entitolaa “Nòvas tecnologias e monds virtuals dins la leteratura d’una jove escritritz galiciana”, en programa sande 38 de junh a 11h30.

Lenga coma partatge: Éamon Ó Ciosáin

“Ai ren fach aqueste travalh da solet. Ai sempre travalhat en seguent l’exèmple dal “meithal”, la cooperacion comunitària que fai part de la cultura irlandesa. Siem pus fòrts quora travalhem ensema. Pr’aquò creo que la richessa de las lengas maires deve èsser promogua en la partatjant, e pr’aquò m’òcupo de traduire-las.”

La tradicion e lo partatge son d’aleats fondamentals per la sobrevivença de las lengas maires e la mission dal Prèmi Ostana es pròpi aquela de crear d’espacis de collaboracion e de contaminacion positiva, en mesclant de raïtz per renforçar la biodiversitat linguística que risca de pèrder-se, esquichaa da la globalizacion. Per aquesta rason, lo Prèmi traduccion es da sempre un reconoissiment fondamental dins l’estòria dal Prèmi e aqueste an a èsser premiat sarè lo travalh preciós e únic de Éamon Ó Ciosáin. Creissut dins una familha ente se parlava la lenga céltica ancestrala de l’Irlanda, lo gaèlic, Éamon descuerb lo breton dins lhi ans de l’universitat, ente s’es laureat en englés e francés antics. Afascinat dal breton, n’aprofondís l’estudi en Bretanha, ente a l’oportunitat de conóisser l’òbra de divèrs poètas. Da aquel encòntre nais l’inspiracion de crear un pònt entre lengas minoritàrias, e es parelh que Éamon entrepren un grand travalh de traduccion de las poesias bretonas en gaèlic irlandés e vicevèrsa, abo l’objectiu de sensibilizar lo públic vèrs la leteratura gaèlica contemporànea, esquasi desconoissua en França, e far conóisser la leteratura irlandesa a lhi bretons, públic receptiu e sovent entosiasta. En mai d’aver collaborat a la realizacion dal Dicionari irlandés-breton, Éamon es membre fondator de l’estacion radio comunitària en lenga irlandesa “Raidió na Life” e collàbora abo de revistas, de jornals e de programas en lenga bretona sus de radio localas e Radio France de Bretanha per comentar las políticas linguísticas dins tuchi dui lhi país. Ental 2024 es istat decorat de l’Òrdre de l’Armina coma reconoissiment de son contribut a la promocion de la lenga bretona e de la Bretanha. Lo Prèmi Ostana vòl a son torn reconóisser son empenh únic e fondamental ental bastir de pònts entre doas lengas d’extraordinari potencial cultural. Son òbra demostra que dins la defensa de las lengas maires, mai que mai, l’union fai da bòn la fòrça. Éamon Ó Ciosáin se racontarè Sande 28 de junh a 16h00, dins una conversacion a cura de Teresa Geninatti Chiolero.

Lenga coma autodeterminacion: Kristian Braz

“Coma disia un miu amís de Brest: ma lenga mairala es ren la lenga de ma maire.”

Fins da quora era mainaa Kristian Braz a enseguit sa lenga. Classa 1949, naissut sus lhi Monts d’Arrée, Kristian es lo pus jove d’una casa ente si gents, bèla se ambedui mairelenga bretons, decidon de parlar masque lo francés abo lhi filhs. Son de temps ente chal parlar lo francés se un vòl esperar d’aver de succès dins la vita. Mas enti ans Setanta Kristian frequenta l’Universitat de Rennes e aquì redescuerb una passion per la lenga instintiva per la lenga bretona, que encomença a estudiar abo tuchi lhi meians possibles: dal cínema a la poesia, da la traduccions a l’activisme. Es lo començament d’un lòng viatge de reapropriacion culturala e personala d’una lenga maire mas ren mairala, una mission que se fai encà pus umilianta quora, ental 1992, divèrs bretons venon arrestats per aver ospitat de recerchats bascs: Kristian s’adona per reculhir pus de cinquanta testimonianças, per expausar lhi fachs en maniera clara, en restituent de dinhitat e de drechs a lhi activistas arrestats. Lo film que n’es naissut es devengut un’òbra de referença, parelh coma fondamental devenarè decò son travalh de traduccion di grands autors de la leteratura englesa al breton (entre lhi quals Jonh Steinbeck, Jack London, JD Salinger, Jack Kerouac). Kristian se dédica a l’escrichura en breton abo de publicacions per mainaas e joves, que an recebut de nombrós reconoissiments per lor valor didàctic e formatiu. Gràcias a sa personalitat polièdrica, Kristian Braz a dedicat al breton l’entiera vita: lo Prèmi Ostana lhi conferís lo Prèmi especial 2025 per l’empenh a tot champ e la fòrta determinacion ental promòure sa lenga maire, en truchant tuchi lhi aspècts de la cultura, da l’escrichura a la recèrcha, da las transmissions radio a l’ensenhament, da la traduccion a la divulgacion. Braz conversarè abo Bernez Rouz sus l’importança de crear de leteratura, sande 28 de junh a 14h30.

Lenga coma casa: Mano Khalil

“Coma totas las mainaas curdas ai agut un’enfància difícila. A escòla era proïbit parlar curd e per nosautri era normal que foguesse parelh; mas a casa nòstri gents nos contiavon d’estòrias curdas, escotàvem de música curda. Recòrdo netament d’aver pensat: perqué una chançon curda me trucha l’ànma en maniera tan profonda, dal temp que una araba no? La chançon curda ressonava profondament dins mon còr. Perqué? Perqué ero diferent, mon còr avia de colors diferents. Pr’aquò ai decidat que dins ma vita auriu fach quarquaren per consenhar las estòrias curdas al mond.”

Per un pòple, parlar sa lenga es una maniera per sentir-se a casa decò quora es luenh da casa, o bèla quora a casa pròpi lhi pòl ren tornar. Lo sa ben Mano Khalil, Prèmi cínema de la XVII edicion. Naissut ental Kurdistan sirian, obligat a frequentar las escòlas arabas, estudia Estòria e Jurisprudença a l’Universitat de Damasc mas ental 1987 se meira dins l’enlora Checoslovàquia per estudiar cínema, possat da l’impuls de cerchar una forma de resistença alternativa a las armas, que polesse defénder lhi drechs, preservar l’identitat e sostenir la dinhitat umana, e da la convincion que lo cínema foguesse (e sie encà) un di meians pus potent per exprímer lhi sumis, las esperanças e l’umanitat. Travalha per la television eslovàca fins al 1996, an que vira un film en Síria sus lhi curds, “The place where Gog sleeps” (Ente Diu duerm), e après aver recebut de menaças dal regim es constrech a laissar lo país. Se meira en Soïssa, ente consòlida sa carriera de regista de fiction e documentaris. Ental 2012 fonda sa casa de produccion, la Frame Film, e ental 2021 “Neighbours” (Vesins) ven presentat en anteprima mondiala dins pus de dui cent festival cinematogràfics, entre lhi quals lo Festival di Locarno, en recebent setanta prèmis a livèl mondial. Ental film, lo pòple e la cultura curda son sofocats e desmembrat dins quatre nacions que vòlon cancelar l’estòria: la lenga constituís lo terren polític e central de la sobrevivença e de la batalha per l’autodeterminacion d’un entier pòple. Lo prèmi Ostana vòl reconóisser la granda capacitat de Mano Khalil de rénder universala l’estòria dal pòple curd, que encharna plenament lo valor d’una lenga ren masque coma un instrument de resistença, mas decò coma una casa. Mano Khalil contarè “Lo cínema, l’identitat e lo paradòx de l’exili” dins una conversacion abo Antonello Zanda dal Babel Film Festival, venre 27 de junh a 20h45. Seguirè la projeccion dal film Neighbours.

Lenga coma defensa: Soulama Maténé Martine "Téné Tina"

“Una de mas sòrres a esquasi perdut la vita dins un’estòria de mariatge forçat. A aquela mira ai sentut la necessitat d’engatjar-me dins la defensa de la condicion feminila. Ai chausit coma meian de comunicacion la música e l’escrichura dins nòstra lenga per rejónher lo major numre possible de personas dins nòstra comunitat e sensibilizar las fremas sus aquelas pràcticas nefastas abo un lengatge que lor foguesse familiar.”

Soulama Maténé Martine es naissua dins la region dicha “de las Cascadas”, ental sud-oest dal Burkina Faso, ente s’es difondua la lenga cerma, parlaa da cinc cent mila personas entre lo Burkina Faso e lo nòrd de la Còsta d’Avòri. Es un’autritz polièdrica – interpreta, compositritz, dramaturga, actritz, escritritz – fortement empenhaa dins la defensa de la frema, activitat que l’a menaa a èsser segretària generala de l’Associacion Culturala Feminila “Las amàçonas de Santa” La granda part de si tèxts defendon las causas de la frema rurala, de las mendias e denóncion las violenças tròp sovent perpetraas vèrs lor. De tèmas coma lhi mariatges forçats, l’escission, l’absença d’escolaritat per las filhas, l’estigmatizacion de la frema, las violenças conjugalas son al centre de son escrichura e l’essença de son inspiracion. A decidat d’escriure en cerma, sa lenga maire, per far-se capir da la societat que l’environa e guida divèrsas activitats de promocion dal cerma, adreçaas sobretot a las nòvas generacions. La lenga maire, demostra Tené Tina, pòl da bòn devenir un instrument de defensa. A Ostana lhi venarè donat lo Prèmi internacional d’aquesta edicion per sa dedicion dins la defensa di drechs de las fremas e la promocion de las lengas maires, en esperant que aquel reconoissiment internacional pòle ajuar-la a rejónher un públic sempre pus larg, dins sa batalha per l’eliminacion de qual se sie violença e discriminacion. “Lengas maires, drechs de las fremas e culturas materialas” es lo títol de la conversacion abo Oliviero Vendraminetto en programa diamenja 29 de junh a 10h00.

Lenga coma memòria estòrica: Francesca Sammartino

“Nòstra lenga e nòstra identitat son sobreviscuas tant a lòng decò gràcias a las tantas personas que an lotat e lòton per ren far desmentiar qui siem e mantenir viva nòstra paraula. Devem laissar de traças de nòstre present per nòstre avenir. D’aicí a 500 ans, quora probablament nòstra lenga sarè pus parlaa, quarqu’un polarè conóisser nòstra estòria, nòstras oríginas e nòstra cultura.”

Francesca Sammartino (classa 1994) es naissua e creissua a Montemitro, un pichòt borg dal Molise, dins una familha de minorança croata, ben activa dins la promocion e salvagarda de la lenga (lo na-našo) e de la cultura croato-molisana, un’ereditat d’un grand flux migratòri que remonta al 1500. Fins da mainaa Francesca es istaa immerjua dins las tradicions de sa comunitat, que a contribuït a defénder e promòure abo granda passion. A travèrs sa formacion acadèmica a Zagabria, que l’a portaa a obtenir de prèmis prestijós e una càtedra d’Italianística, e sa recèrcha sal contact linguístic entre lo croat e l’italian, a contribuït en maniera sinhificativa a la comprension e valorizacion de la lenga croato-molisana, un patrimòni cultural que riscava de desparéisser. En pus dal mond acadèmic, coma presidenta de la fondacion “Agostina Piccoli”, Francesca a donat de nòva saba a de projècts de tutèla e promocion linguística, entre lhi quals la reculhia de tèxts leteraris e l’organizacion de la “Večera Na-Našo” (Serada croato-molisana). A part continuar l’empenh e lo travalh menimós de si gents abo tenaça e paciença, Francesca es devengua una figura de referença per las nòvas generacions, en arrubant a unir la tradicion e l’innovacion. Lo Prèmi Ostana lhi ven conferit per son travalh extraordinari de recerchaira, activista culturala, musicista e menaira de fòrta determinacion e dedicion ental revitalizar e preservar lo na-našo, memòria estòrica d’un pòple e un ver miracle linguístic que ven portat anant coma far d’esperança per las lengas maires per lo present e lo futur. Francesca contiarè de son empenh, sande 28 de junh a 10h00, dins un encòntre curat da Mariona Miret e entitolat “Gardians d’una lenga viventa: lo na-našo en Molise”.

Lenga coma responsabilitat: Olga del Madacascar

“La pèrda de dui miei nebots ental naufrage d’una nau charjaa de bilhons de palissandre dal Madacascar, talhats illegalment, es istaa una tragèdia que m’a fach capir coma l’ambient e l’umanitat sien liats estrechament: en salvant l’un se salva decò l’autra. Parelh, ai decidat de dobrar ma vòutz e la lenga rapresentativa de ma cultura per sostenir  aquela mission. En Madacascar s’escòuton de mai lhi chantants putòst quel lhi polítics e lhi jornalistas, pr’aquò creo que mon travalh pòle èsser útil.”

Marie Olga Sohantenaina – en art Olga del Madagascar – viu despuei d’ans en Itàlia mas es naissua a Andapa, ental nòrd-est dal Madacascar, un país únic al mond, ric d’una biodiversitat extraordinària, abitat da un pòple de divèrsas oríginas. Possaa da una grava tragèdia familiara, abo sa vòutz denóncia la menaça vèrs aquesti tesòrs naturals, a risc a causa de la deforestacion e de la pèrda de habitat. A travèrs sa música, basaa sus lhi ritmes tradicionals e sus lhi tèxts en lenga malagasy, Olga lança un crit d’alarm sagrinat per la conservacion de l’ambient e la salvagarda d’ecosistèmas entre lhi pus rics e vulnerables dal mond. A ciernut de chantar prevalentement dins sa lenga maire perqué lo malagasy encharna perfectament sa mission: aparten a la familha de las lengas austronesianas, en essent en pràctica un dialèct originari dal Bornèu meridional, a dimostracion de coma las culturas s’enrichissen – pròpi coma la biodiversitat – pus an ocasion de mesclar-se e de contaminar-se. Defénder una lenga vòl dir defénder un habitat, un mond únic e irripetible que polem ren perméter-nos de pèrder. Lo Prèmi Ostana lhi conferís lo Prèmi música per son empenh dins la defensa e dins la tutèla de la biodiversitat linguística, culturala, biològica. Per aver gardat viva, en adobrant da vòutz única, l’atencion sus aquesti tèmas e per promòure lo chambiament. Lo chant en lenga maire, que parla de la tèrra, de las discriminacions, de la salvagarda de la biodiversitat dins totas sas formas, es un chant que parla a nòstra contemporaneïtat, Olga devisarè abo Flavio Giacchero sande 28 de junh a 21h00. A seguir, lo Collettivo Premio Ostana sarè protagonista d’una serada en convivéncia, dessot lo senh de la creacion artística partatjaa e de la contaminacion positiva.

Lenga coma païsatge: Estelle Ceccarini

“Me sembla importanta la causida dels luòcs del Prèmi: las montanhas uei son un recaptador per la natura e la biodiversitat, e d’un biais natural Ostana es un refugi per la biodiversitat linguística e culturala.”

La lenga maire conten dins ela un mond entier, e sovent lhi vocables necessaris per descriure lhi païsatges – reals e imaginaris – que nos environon venon pròpi fornits da nòstra lenga mairala. Estelle Ceccarini, classa 1978, filha d’alevators creissua entre Nimes e la Pichòta camarga, a trobat dins la lenga de la tèrra, di cavals, de las plantas  la poesia necessària a contar si luecs, fins da son enfància. Da adolescenta aprofondís sa conoissença de la lenga a travèrs la lectura di grands autors provençals (Mistral, D’Arbaud) e ensema apren la grafia clàssica, que lhi dona accès a lhi grands noms de la leteratura occitana (Max Roquette, Robert Lafont). Contínua, puei, si estudis a lÉcole normale supérieur de Fontenay-Sain-Cloud, en obtenent un doctorant en estudis romànics. Actualment es professora d’estudis italians a l’Universitat de Aix-Marseille e abilitaa en lengas minoritàrias dal Conseil national des universités. Cofondatritz di Rencontres de Salinelles, dedicats a la creacion leterària en occitan, a sempre acompanhat a lhi estudis un grand empenh leterari, en publicant divèrs recuelh de poesias, coronat ental 2023 abo lo prestigiós Prix Mistral. Lo Prèmi Ostana a chausit Estelle Ceccarini coma Prèmi Lenga occitana 2025 per son extraordinaria capacitat d’encharnar dins son òbra la lutz de las vastas estenduas camarguesas e la magia de sa tèrra, capabla d’inspirar de poesia e d’art: una lenga-païsatge que buta sas raïtz dins la granda tradicion occitana e que, gràcias al travalh e a l’empenh d’autors e autritz contemporàneus dont Estelle es sensa dúbit una referenta, se transmet de generacion en generacion, coma un tesòr preciós. “Dal païsatge de l’enfància al buf de la poesia” es lo títol de l’encòntre que veiarè dialogar Estelle Ceccarini abo Corinne Lheritier, venre 27 de junh a 16h00, après la cerimònia de dubertura de la XII edicion dal Prèmi Ostana.

La Cerimònia de premiacion de la XVII edicion dal Prèmi Ostana se tenarè diamenja 29 de junh a partir da 14h00. Durant la premiacion – que sarè presentaa da Paola Bertello – se alternarèn divèrsas performance artísticas abo lhi autors, a cura dal Collettivo Premio Ostana. Aqueste an, per lo premier bòt, la cerimònia sarè transmessa en dirècta streaming e radio gràcias a la collaboracion abo Radio Beckwith. Sal canal Youtube dal Prèmi Ostana es disponibla una playlist abo las video-declaracions di premiats de l’edicion 2025: PLAYLIST

Lo programa complet de tuchi lhi encòntres dal Prèmi es disponible e constantement ajornat sal site www.prèmistana.it. Lhi encòntres sarèn come sempre a intrada libra e gratuita.

Comitat organizator

Giacomo Lombardo / President

Ines Cavalcanti / Directritz artística

Abo Peyre Anghilante, Paola Bertello, Andrea Fantino, Teresa Geninatti, Matteo Ghiotto, 

Flavio Giacchero, Mariona Miret, Luca Pellegrino, Marzia Rey, Fredo Valla.

Viso a Viso - Cooperativa di Comunità e Associacion Chambra d’òc

Per informazioni:

chambradoc@chambradoc.it - tel: 328.3129801 - www.prèmiostana.it

Per de demandas de l’estampa:

prèmiostana@gmail.com - +39 3395252749

Lo “Prèmi Ostana: escrituras en lenga maire” es ideat da Chambra d’oc, promogut e sostengut da: Regione Piemonte, Comune di Ostana, Fondazione CRC, Fondazione CRT, ATL Cuneo, CIRDOC, Pen club Occitan, Babel Film Festival, Cooperativa di Comunità Viso a Viso.

Albo d’òr de las lengas premiaas a Ostana:

Da l’Europa: occitan (França - Itàlia), friulan (Itàlia), cimbre (Itàlia), ladin (Sud Tiròl), sard (Itàlia), romaní (Romania), esloven (Eslovènia, Itàlia), aragonés (Espanha), galician (Espanha), basc (Espanha), catalan (Espanha) e la varianta d’Alguer (Itàlia), maltés (Malta), frison (Olanda), gric (Itàlia), breton (França), romanch (Soïssa), nynorsk (Norvègia), Sami (Lapònia: Norvègia, Esvècia), letgal (Letònia), gaèlic (Escòcia), galés (Rènh Unit), còrnic (Rènh Unit), irlandés (Irlanda), albanés (Kosovo – ex Jugoslàvia), chovash e even (Rússia), walser (Soïssa, Germània, Italia), uràlic (Europa orientala e septentrionala), arbëreshe (Itàlia, Albania) romaní (Romania); da l’Africa: yoruba (Nigèria), amazigh-cabil (Algeria - Maròc), tamajaght (Sahara), capo-verdian (Cap Vèrd), dioula (Burkina Faso); da l’Àsia: armen (Armènia), tibetan (China), curd (Turquia), ebraic (Israèl), Karen (Thailandia - Myanmar); da las Amèricas: huave (Mèxic), mazatèc (Mèxic), tutunaku (Mèxic), cheyenne (Usa), navajo (USA), shuar (Ecuador), innu (Canada), guaraní (Paraguay) e enfin da l’Oceania: lenga Maori (Nòva Zelanda).

Info chançon de la XVII:

Tèxt: Bernart de Ventadorn e Collettivo Premio Ostana

Música: Collettivo Premio Ostana

Produccion: Chambra d’òc, XVII edicion Prèmi Ostana 

Registracion, mix e master: Kalakuta ReCpublic Studio, Enrico Arnolfo

Videoclip: Bruno Genotti

Collettivo Premio Ostana: Paola Bertello (vòutz), Flavio Giacchero (clarinet bas), Luca Pellegrino (guitarra, vòutz), Marzia Rey (violon, vòutz)