Villar San Costanzo
Lo Vilar
La storia dell’insediamento è strettamente legata a vicende religiose: la tradizione narra che, il 18 settembre 303 d.C., in questa località fu decapitato San Costanzo, soldato romano della Legione Tebea, giunto qui per evangelizzare il territorio. Sul luogo del martirio fu edificato un tempietto e poi una chiesa, il Santuario di San Costanzo al Monte, edificio in stile romanico-lombardo, costruito alla fine dell’XI secolo e sottoposto ad ampliamenti e rimaneggiamenti fino al tardo Settecento, periodo a cui risale l’attuale facciata. Da notare le tre absidi semicircolari ornate all’esterno da archetti pensili risalenti al XII secolo. L’interno comprende due chiese sovrapposte, la cripta e la chiesa superiore.
Nell’VIII secolo il re longobardo Ariperto II fece edificare l’Abbazia Benedettina di San Pietro in Vincoli, oggi chiesa parrocchiale; i Benedettini bonificarono anche i terreni promuovendo lo sviluppo sociale ed economico dell’area. Dopo essere stata distrutta dai Saraceni intorno all’anno Mille, fu ricostruita agli inizi del Trecento, ma l’attività monastica si esaurì nel giro di cinquanta anni. Solo a metà Quattrocento riacquistò importanza grazie all’abate Giorgio Costanzia di Costigliole, che fece costruire la sua cappella funeraria le cui pareti furono affrescate da Pietro da Saluzzo. Al centro della cappella si trova il sarcofago marmoreo dell’abate, attribuito ai fratelli Zabreri. Di notevole pregio è anche la cripta benedettina. Nel 1722 la chiesa venne rimaneggiata in stile barocco dall’architetto Francesco Gallo di Mondovì.
Le attività principali sono agricoltura e artigianato, e il turismo si sta notevolmente sviluppando negli ultimi anni grazie alla ricchezza artistica e alle caratteristiche geologiche e naturalistiche del territorio comunale, come la Riserva Naturale dei Ciciu del Villar, istituita per proteggere le caratteristiche composizioni di cilindri di terra sormontati da una roccia, simili a funghi o a pupazzi stilizzati (ciciu in parlata locale). Si tratta di un fenomeno geologico dovuto all’erosione naturale, che ha dato origine a queste colonne, circa quattrocento, alcune alte anche dieci metri. Secondo una leggenda locale, i Ciciu sarebbero i soldati romani che inseguivano San Costanzo, pietrificati e trasformati in pupazzi per volere di Dio.
La sia origina es liaa a de questions religiosas: la tradiccion conta que, lo 18 de setembre del 303 d.C., seria estat decapitat aicì Sant Constanç, soldat roman de la Legion Tebea, vengut per evangelizar lo territòri. Sal pòst del martiri ven realizat un pichòt temple e puei una gleisa, lo Santuari de Sant Constanç al Mont, edifici en estil romanic-lombard de la fin del secle XI e retruchat fins al tard Set Cents, quora ven relizaa l’actuala façada. Las tres absidas semicircolaras son decoraas de fòra da arquets pensils del XII secle. Dedins lhi a doas glèisas sobrepausaas, la cripta e la gleisa sobeirana.
Ental secle VIII lo rei longobard Ariperto II fai realizar l’Abadia Benedetina de Sant Peire en Vincols, encuei gleisa parroquiala; lhi Benedetins arsanisson decò lhi terrens donant esvilup social e econòmic. Destrucha dai Sarrasins vers l’an Mila, es mai construïa al principi del Tres Cents, mas l’activitat di monges finìs après cinquanta ans. Mec a la metat del Quatre Cents repren emportança gracias a l’abat Giorgio Costanzia de Costilhòlas, que fai realizar sa chapèla funeraria emè frescs de Pietro da Saluzzo. Al centre de la chapèla lhi a lo chafalc en marmo de l’abat, di fraires Zabriers. Preciosa es decò la cripta benedetina. Ental 1722 la gleisa ven retruchaa en estil baròc da l’arquitect Francesco Gallo de Mondoì.
Las activitats principalas son agricoltura e artisanat, e lo torisme gracias a la richessa artistica e a las caracteristicas geològicas e naturalisticas del territòri comunal, coma la Reserva Naturala di Chichos del Vilar, fondaa per proteger aquesti curiós cilindres de terra coatats da una ròcha, que semelhon a de bolets o a de personas o chichos. Son generats da l’erosion naturala: son esquasi quatrecent, auts fins a dètz metres. La legenda del pòst di que lhi Chichos serion lhi soldats romans que seguïon Sant Constanç, transformats en peiras dal Senhor.

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