Questo 2019 sono 40 anni dalla partenza di François Fontan e per noi delle Valli Occitane è sempre una sofferenza constatare ch’egli non sia più presente per aiutare a comprendere e giudicare gli eventi di questo mondo. Durante tutto questo tempo abbiamo visto accadere molte cose che Fontan aveva previsto in geopolitica, il rapporto fra i popoli e le etnie e altre cose che dovremmo tener presente per interpretare meglio.
Nel mondo potremmo fare una lunga lista dei popoli che hanno alzato la testa verso un cammino di libertà nazionale: nostra sorella Catalogna, qui al nostro fianco, n’è l’esempio più chiaro, la Scozia n’è un altro. Israele, che Fontan aveva nel cuore, è ancora vivo e in salute, malgrado gli attacchi che lo minacciano di continuo, soprattutto a causa di un’antisemitismo crescente (imbellettato d’antisionismo), un’ostilità per la sua semplice esistenza e un’atteggiamento ipocrita specie in seno agli organismi internazionali (ONU, Unesco, l’UE, etc...) favorito da un’idea falsamente progressista e terzomondista presente soprattutto in una sinistra cieca, centralista e fondamentalmente antisemita, aiutata da una sempre più forte presenza di un islamismo chiuso, oscurantista e violento che terroriza tanto il mondo musulmano quanto il resto della società.
Per quanto riguarda l’Occitania, non mi pare aver compiuto grandi passi avanti verso un affrancament dei suoi diritti all’autodeterminazione, ma diciamo che il seme che Fontan ha gettato è ancora vivo: ll PNO continua a far sentire la sua voce in modo coerente e, divenuta più debole nell’occitanismo la presenza della componente spontaneista e gauchista, il confronto e il dibattito si è fatto più calmo e ragionato. Nelle Valli è vero che il MAO creato da Fontan non esiste più, ma nonostante ciò abbiamo una situazione di coscienza popolare d’identità occitana maggiormente radicata sul territorio e considerazione presso le istituzioni. La legge 482/99 nel frattempo ha l’occitano nella lista delle lingue storiche aventi diritto alla tutela, cosa che 50 anni fa era una chimera, e questa legge permette alle amministrazioni locali che lo vogliono di progettare iniziative interessanti e alle organizzazioni occitaniste attive di lavorare per la loro realizzazione. La presenza della lingua occitana nell’insegnamento e nell’informazione (radio-televisione) sono battaglie per ora del tutto da iniziare e da vincere, ma lì paghiamo anche il prezzo della marginalità del nostro territorio.
Dunque Fontan non l’abbiamo dimenticato, anzi, è sempre presente nei nostri cuori e nelle nostre azioni. È chiaro che fa male vedere come la sua casa di Frassino, a Cò di Fasi, sia completamente abbandonata e invasa da rovi e frassini, ma, piccola consolazione, fa piacere vedere che il sentiero che sale verso la casa è “Via François Fontan”, come una “Via François Fontan” è presente anche a Salbertrand in Val Susa.
Proprio l’inizio di questo 2019 ha visto la riedizione nelle nostre valli di “Etnisme”, un’opera fondamentale di Fontan. Su iniziativa di Fredo Valla, occitanista della prima ora sempre molto attivo soprattutto nella cinematografia, e di Diego Corraine, sardista e etnista alquanto operoso, è uscita per l’edizione Insula-Papiros di Nuoro una nuova edizione di “Etnismo - Verso un nazionalismo umanista” arricchita da una presentazione di Sergio Salvi (autore negli anni ‘70 d’importanti publicazioni come “Le nazioni proibite”, “Patria e matria”), fotografie di François e riflessioni su Fontan di Dino Matteodo, Dario Anghilante, Sergio Berardo, Diego Anghilante.
Di questa nuova edizione al momento sono state fatte ben tre presentazioni nelle Valli nel mese di febbraio (l’8 a Dronero, il 9 a Salbertrand e il 10 a Frassino), ma la cosa più importante è che le tre presentazioni hanno visto una straordinaria partecipazione da parte di un pubblico molto interessato. La proiezione del film sulla vita e sul pensiero di Fontan, che molti non hanno potuto vedere alla sua prima uscita, vent’anni fa, ha rappresentato un vero successo. Diego Corraine ha intenzione di attivarsi perché avvengano delle presentazioni anche in Sardegna e in Friuli.
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