Il romanzo fu scritto in grafia mistraliana nel 1989 (I edizione) e nel 2000 (II edizione) fu adattato dall'autore alla grafia dell'Escolo dóu Po.
Viene qui di seguito riportata integralmente la tabella delle corrispondenze tra grafemi e pronunce come è stata pubblicata dall'autore nella sezione introduttiva. La varietà dialettale occitana è quella di Bellino (valle Varaita); la grafia adottata è quella dell'Escolo dóu Po.
a,i,o,e come in italiano
ou = u italiana
u = u francese
aou, oou, ecc = dittonghi composti da a, o, ecc più ou
ch = c(i) italiana, davanti a tutte le vocali e in posizione finale
c = c(h) italiana, davanti ad a ,o, ou, u, e in posizione finale
qu = c(h) italiana, davanti ad e, i
j = g(i) italiana, davanti ad a, o, ou, u, e in posizione finale
g = g(i) italiana, davanti ad e, i
g = g(h) italiana, davanti ad a, o, ou, u e in posizione finale
gu = g(h) italiana, davanti ad e, i
s = s sorda italiana, come nella parola "sole"
z = s sonora italiana, come nella parola"casa".
nh = gn italiana, come nella parola "gnomo"
lh = gl(i) italiana, come nella parola "figlia"
nn finale = n di "nano". Sarà an (hanno) e ann (anno)
ACCENTI: si segna solo quando non cade sulla penultima sillaba delle parole terminanti in vocale, sull'ultima sillaba delle parole terminanti in consonante e sui monosillabi. Nei plurali femminili terminanti in -es (es.chalonces) si fa riferimento alla voce singolare (chaloncho) e quindi non si accenta la penultima sillaba.
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