Il romanzo fu scritto in grafia mistraliana nel 1989 (I edizione) e nel 2000 (II edizione) fu adattato dall'autore alla grafia dell'Escolo dóu Po.

Viene qui di seguito riportata integralmente la tabella delle corrispondenze tra grafemi e pronunce come è stata pubblicata dall'autore nella sezione introduttiva. La varietà dialettale occitana è quella di Bellino (valle Varaita); la grafia adottata è quella mistraliana.



Grafia di tipo mistraliano con alcuni aggiustamenti personali:

ch = c palatale come in "c'è"

gue, gui = si pronunciano rispettivamente "ghe, ghi"

que, qui = si pronunciano rispettivamente "che, chi"

j = suono palatale come in "già"

ou = u

z = s dolce come in "rosa"

ss = s aspra (davanti a vocale o dopo consonante)

s = aspra (davanti a consonante)

u = u francese

h = indica iato