Sappiamo tutti che nelle nostre valli una volta la vita era ancora più dura di oggi. Ogni piccolo appezzamento era coltivato, nei prati non rimaneva un filo d’erba e per i montanari solo nell’inverno vi era un po’ di pace. Le veglie erano lunghe e le storie numerose…
Era un po’ come la televisione attuale, ma più umana della nostra televisione.
Nella mentalità del montanaro la diffusa e comune povertà aveva lasciato il segno opposto, un segno di ricchezza. A Crissolo vi sono molte tradizioni che hanno come riferimento l’oro! Di queste storie voglio qui raccontarne una che parla della miniera di Brindoira che è una montagna, un posto elevato che si trova scendendo da “Sea Blanca”. I nostri anziani dicono che lì vi fosse una grande miniera d’oro ed a beneficiarne erano gli abitanti del paese che lo estraevano e poi lo portavano ad Oncino e a Paesana per farlo fondere. Una volta fuso lo riportavano su gridando: “Brindoire!” che significa “Viva l’otre” che era il contenitore che lo conteneva e che veniva caricato sull’asino per scenderlo da lussù.
Un giorno vi fu una frana e da allora a Crissolo e a Brindoira non si estrasse più l’oro. Ma l’oro si può ancora trovare nel giorno di San Giovanni Battista, venerato a Crissolo, portando in mano un ramoscello di ulivo e un po’di sale.
In quell’occasione il masso che chiude l’ingresso della miniera si sposta e, chi non teme né le masche e né le cose misteriose che appaiono, troverà delle camere completamente rivestite d’oro ed un pavimento a bacinella che pian piano si riempie di oro liquido. In seguito, l’uomo fortunato e felice diventerà ricco grazie a quell’oro che farà fondere mettendolo in un’olla nuova di terra con sale, fuliggine ben sbriciolata e facendo bollire lasciarlo evaporare. Riempire in seguito l’olla con deposito delle botti e urina e rimettere sul fuoco facendo consumare di due terzi. Scolare questo impasto con una tela, utilizzare la parte solida e lasciarla per sette, otto giorni in cantina. Questa materia salina verrà frantumata e fatta fondere in un crogiuolo e l’impasto servirà per separare l’oro dalla pietra.
Non so se davvero tutto ciò funzioni ma certamente questa tradizione ci è stata tramandata e ogni tradizione ha un fondo di verità e noi ringraziamo coloro che hanno tramandato fino ad oggi a Crissolo questa storia di favola.
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