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Vilfredo Pareto (economista, sociologo e ingegnere di fede fascista) scriveva a Mussolini per invitarlo ad accelerare la Marcia su Roma: “gli italiani amano le grandi parole e i fatti piccoli”. Mussolini utilizzo in parte l’affermazione di Pareto. I fatti non furono piccoli anche se piccoli avrebbero potuto essere se il re e l’esercito avessero fatto il loro dovere.

Il nuovo governo usa un po’ questa tattica e la massa, guardando ai fatti piccoli e ai proclami ben intonati, non si accorge, per ora, che giorno per giorno si troverà come capitò a quel pesce cui tolsero un po’ per volta l’acqua dalla vasca.

I primi provvedimenti del nuovo governo, come previsto, sono indirizzati a tranquillizzare i partner europei e quindi a proseguire in fotocopia la politica del governo Draghi nel contesto dei rapporti internazionali (fede all’Europa e alla Nato; ma con qualche saltuario distinguo per soddisfare la base). Ma sono i provvedimenti apparentemente di minor rilevanza che trovano la disattenzione della massa e favoriscono le esigenze tradizionali di chi vota a destra che questo governo si sta caratterizzando:

  • Progressiva abolizione del reddito di cittadinanza (che pur andava riformato per prevenire abusi):

  • Taglio sconto sulla benzina (che favorisce chi non ha problemi di reddito);

  • Limite all’obbligatorietà di accettare da parte dei venditori il pagamento telematico per certe cifre;

  • Innalzamento della possibilità del prelievo contanti (ad interesse dei numerosi italiani che vanno in giro con migliaia di euro in tasca per gli acquisti spiccioli….);

  • Intervento sull’indicizzazioni delle pensioni fatto dal governo Draghi (non proprio un comunista) che nel passaggio dagli scaglioni alle fasce faranno risparmiare allo Stato 17miliardi dei 47 previsti in precedenza (prelevati da quello che si aspettavano i contribuenti);

  • Ennesimo condono;

  • Il viceministro Sisto annuncia la depenalizzazione dell’omessa dichiarazione dei redditi e di quella infedele: “Sono reati formali”;

  • Tagli alla sanità. E già ora provate ad aver bisogno degli ospedali.

E poi la riforma delle intercettazioni (così si può delinquere con una certa tranquillità) con il nuovo ministro della giustizia Carlo Nordio che afferma: “I condannati in primo grado devono potersi candidare”. Hanno un lavoro da finire…. E subito un decreto incide che anche sulla disciplina del cosiddetto ergastolo ostativo. Ai benefici penitenziari infatti vengono ammessi anche i condannati per reati contro la Pubblica Amministrazione, dalla concussione alla corruzione al peculato, anche se non hanno collaborato con la giustizia: si modifica la cosiddetta norma «spazzacorrotti», fortemente voluta dal M5S. Alla fine, tutti contenti mentre anche in nel parlamento europeo la corruzione incomincia a fare breccia. Guarda caso fortemente implicati gli italiani.

Ma, per ora, la gente non reagisce perché gli effetti di questa politica non sono ancora arrivate a lambire la loro tasca o intaccare fortemente i propri diritti. E poi sono lontani i tempi delle idee e delle passioni politiche che ricercavano il benessere comune e la giustizia sociale e in funzione di questi la gente giudicava e sceglieva.

Questo succede quando la demagogia si mette in sintonia con il credulone. E ‘ sempre stato così in Italia!

Tutti, o quasi, hanno dimenticato (o non si ricordano) di quando la Meloni , in occasione dell’intitolazione di una strada a Italo Balbo lo celebrava come grande patriota. Balbo! che guidò i fascisti della Romagna all’assalto delle istituzioni di Ferrara e alla distruzione delle associazioni sindacali del ravennate (con morti e feriti conseguenti; luglio 1922), quadrumviro della marcia su Roma e tanto altro! In quei giorni Balbo in quell’occasione scrisse sul suo diario: “dobbiamo dare agli avversari il senso del terrore”. Questo, ma tanto altro, è il passato della Meloni che il Pd forse non conosce altrimenti lo userebbe citando fatti e date per mettere in dubbio la sua conversione. Ma il PD è alle prese di una crisi senza fine e timidamente ora riparla di questione morale; per anni dimenticata. Ma fraintende.

Berlinguer nella famosa intervista a Scalfari non parlava di tangenti (pur fatto grave e tornato di moda anche a Bruxelles) ma dell’occupazione partitocratica dei posti di potere della società per essere collettori di denaro pubblico. L’articolo 54 della Costituzione recita: “I cittadini cui sono affidate funzione pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Bastava lavorare per questo e la sinistra sarebbe stata e sarebbe perennemente al governo. Non rubare e lavorare per la gente e non per il proprio tornaconto.

Difficile tornare alla purezza di Berlinguer e non solo. E l’Italia si trova priva di statisti.

Ma è sulla “grande politica” che valuteremo il lavoro del nuovo governo appena approvata la legge di bilancio (con i soliti voti di fiducia per arrivare in tempo). Per ora nulla all’orizzonte e anche il dramma di Ischia è già stato archiviato in attesa del prossimo disastro chissà dove chissà quando. Nessun esame di approfondimento per capire cos’è capitato e nessuna proposta per contrastare gli eventi futuri: in linea con i precedenti governi!

Noi piombiamo su chi apre una finestra non permessa e lì si sono costruiti abusivamente interi palazzi quando non quartieri; anche nelle aree interessate dai torrenti. Si dice che ad Ischia le ruspe che dovevano abbattere le case abusive si siano fermate perché una era di proprietà di un magistrato.

Detto questo occorrerebbe ragionare sui motivi che con regolarità fanno scivolare a valle pezzi di montagna. Fino agli anni sessanta i giardinieri (i montanari) tenevano gratuitamente sotto controllo il territorio montano. Con l’esodo causato dalla nuova economia di “sviluppo” che chiamò le braccia in pianura o nelle città, la montagna venne abbandonata a se stessa.

E ora abbiamo i boschi non più curati e gestiti, è scomparso il tessuto idrografico minore che regolava le acque e, le foglie non più raccolte rendono impermeabile il terreno di modo che non le rallenta più nella discesa, ecc. Tutto questo si aggiunge agli eventi particolarmente violenti degli ultimi anni.

Poiché è impensabile a breve (o mai più?) ripopolare in modo consistente, o almeno sufficiente, la montagna, occorrerebbe dare ai sindaci dei comuni montani adeguate risorse da destinare alle manutenzioni. Seppur minime! In questi anni è avvenuto il contrario e ai comuni montani sono state tagliate fortemente le risorse per cui nella parte ordinaria del bilancio si sono azzerate le disponibilità per questi interventi. I volontari fanno quello che possono ma suppliscono solo in minima parte rispetto alle necessità.

Questo è solo uno dei capitoli che la Meloni dovrà affrontare: se lo vorrà e lo potrà! E poi dovremmo parlare dei problemi legati al lavoro, del cambiamento climatico, della politica energetica. Questa equipe ministeriale non pare all’altezza di affrontare con competenza e serietà questi enormi problemi. Non basteranno i proclami conditi con una certa dose di demagogia.

Ma mi auguro di sbagliare.

Giacomo Lombardo

Ostana 17/12/2022