Come era prevedibile la tregua è durata poco. La voglia di portare a casa qualche voto ha fatto uscire allo scoperto Salvini, che, per sua natura, ha sempre bisogno di un nemico e di una bandiera da sventolare. La pressione dei governatori leghisti e i timori di essere scavalcato a destra dalla Meloni hanno fatto il resto.
E’ davanti agli occhi di tutti che esiste una consistente parte di italiani che vorrebbe che tutto fosse aperto, specie se il blocco riguarda la propria attività o anche solo per tornare alle vecchie abitudini, indifferenti alle conseguenze che potrebbero portare aperture sconsiderate. Non servono gli esempi negativi del Brasile, le attuali difficoltà dell’India e del Giappone e l’esempio positivo dell’Inghilterra che sta uscendo dall’epidemia (perlomeno in questa fase della diffusione dl virus). E’ lo stesso elettorato che considera il cambiamento climatico come una bufala inventata per toglierci la libertà; parola che per molti ha cambiato significato diventando permissività e licenza, senza rispetto dei diritti altrui.
D’altra parte Salvini, nel suo girovagare tra proclami che smentiscono affermazioni del giorno precedente, non è in un momento dei più felici: è diventato europeista all’ultimo momento non potendo rinunciare alla partecipazione della gestione dei soldi europei, chiede aperture e poi chiusure da tenere rispetto alla lotta contro la pandemia secondo gli umori del momento, ecc. Sarebbe ben contento di dare una spallata al governo Draghi se solo ne vedesse la convenienza. Per ora si è accontentato di non avvallare il nuovo decreto (21 aprile scorso) che da oggi ridefinisce il colore delle Regioni con imbarazzo dei suoi ministri che nel verbale del sottosegretario alla presidenza Roberto Garofali risultano “assenti”. Questo “movimento” sottolinea l’imbarazzo degli stessi.
Draghi è stato costretto a cedere (ma non completamente, visto la conferma della chiusura alle 22, che fa arrabbiare Salvini) e ha avviato il Paese verso un “rischio ragionato” (senza sentire il Comitato tecnico scientifico, ora innestato da commissari graditi alla Lega) che potrebbe portare al disastro, visto il grado di contagio della nuova variante del virus. Il problema è ora portato dal fatto che il covid aggredisce anche giovani e bambini, che se pur fortunatamente non ne subiscono, normalmente, gravi conseguenze, trasmettono la malattia con esiti che possono diventare disastrosi per gli anziani e per chi ha già altri problemi di salute.
Non sono stati ascoltati la maggior parte dei virologi che chiedevano di ritardare le aperture a quando gli italiani fossero vaccinati a sufficienza. Come appunto ha fatto l’Inghilterra. E pensare che altri varianti del virus sono alla porta…..
E di vaccini non ce ne sono a sufficienza e nessuno si chiede perché gli altri Stati Europei siano più avanti con le vaccinazioni (parlo di percentuali rispetto agli abitanti. Non ne dovevano arrivare in proporzione ai singoli membri?). I casi possono solo essere due: o per l’Italia queste percentuali non sono state rispettate e i mancanti sono finiti altrove o ne abbiamo milioni in magazzino!
Con questa apertura Draghi ci ha messe la faccia (se va male Salvini troverà sicuramente argomenti che lo sollevino dalle colpe) e c’è da augurarsi che abbia fatto la scelta giusta (sotto tutti gli aspetti).
Le Regioni strillano per ottenere aperture e fanno finta di non avere colpe se la situazione dei trasporti (sui mezzi sovraffollati il virus va a nozze …), nonostante sia passato un anno dal nascere della pandemia, non sia stata affrontata con il necessario impegno e la dovuta competenza. I due governi Conte e Draghi, ma specialmente il primo, hanno messo a disposizione delle Regioni, per i trasporti locali, quasi due miliardi di euro. Le Regioni ne hanno spesi solo 149 milioni per potenziare la rete aumentandone mezzi ed efficienza. Molti euro invece quelli spesi per i ristori alle aziende di trasporti. I presidenti, visto che la situazione dei trasporti non è migliorata (buona parte colpa loro), chiedono maggior chiusura per le scuole.
Il caos istituzionale e lo scarico di responsabilità continua!
Chissà come ha fatto la gente a resistere chiusa nei rifugi durante i bombardamenti dell’ultima guerra e, senza piangersi addosso, a ricostruire l’Italia dalle distruzioni causate da chi in materia di libertà era specialista? Ora tutti a strillare: Libertà, libertà!
Naturalmente PD e 5stelle stanno a guardare presi dai loro problemi interni. Renzi sta in agguato e la Meloni continua ad aumentare i consensi prendendoli qua e là ma specialmente alla Lega al cui interno l’anima di maggior buonsenso, per ora, deve zittirsi.
La montagna ancora una volta è stata la più penalizzata. Come giustamente ha affermato Cacciari non è il problema di chiudere la circolazione alle 22 o alle 23. Il problema è che non ci devono essere assembranti a nessuna ora. E bisognerebbe controllare con efficacia.
Abbiamo nuovamente visto le folle nelle strade cittadine mentre in montagna (non so nella montagna firmata..) c’è il solito deserto con i pochi negozi che lavorano per un centesimo delle possibilità.
Non capisco se i nostri (sic!) parlamentari non conoscano questa situazione, o, cosa ancora più grave, girino la testa da un’altra parte. O se non abbiano voce in capitolo …..
La questione dei dehors per la montagna è l’ennesima beffa. Sui pochi che ci sono, dieci giorni fa sono caduti trenta centimetri di neve. Che bello mangiare (specie a cena) seduti in mezzo alla neve, o quando la neve se ne sarà andata, battendo i denti per temperature che faticano ad arrivare a quindici gradi (in pieno giorno e in pieno sole) prima di giugno!
A Roma è un po’ diverso!
Comunque per ora è concesso a Draghi di andare avanti e presentare all’Europa il Recovery Plan; vedremo se in parlamento la Lega continuerà ad essere di lotta e di governo.
I veri problemi verranno quando cercherà di mettere mano alle riforme ferme da molti anni e che l’Europa ci chiede di avviare; giustizia in primis.
E’ di questi giorni la spaccatura nelle Commissioni Giustizia e Affari costituzionali sulla proposta di legge presentata dalle destre( Molinari, Gelmini, Lollobrigida) per istituire una commissione sull’uso politico della magistratura. Il nefasto e grave caso Palamara ha dato modo a coloro che vorrebbero depotenziare la magistratura (già abbondantemente depotenziata da Berlusconi e dalla sinistra) di rialzare la testa.
Da una parte DS, 5stelle e Leu, dall’altra tutti gli altri (Azione di Calenda e IV di Renzi compresi).
Anche qui: Libertà, libertà!
Nel frattempo buona parte di quello che una volta veniva chiamato terzo mondo è preda della pandemia, che, in future ondate, si riverserà sui paesi ricchi. Nel Sudan il 70% dei medici e infermieri sono positivi al virus.
Che le grandi aziende farmaceutiche guardino solo al profitto non è una novità ed è nella natura del sistema capitalista; che altrettanto menefreghismo facciano i governi occidentali è folle e senza possibilità di attenuanti. Non esiste più un minimo di umanità, di sentire la sofferenza di milioni di persone colpevoli solo di essere nate nei posti sbagliati. Non statisti che potrebbero sollevare la solidarietà dei popoli che governano, ma politici che non riescono a vedere oltre la fine del proprio naso.
Le parole di papa Francesco e di altri giusti cadono nel vuoto.
Un vuoto che non ci rende ottimisti sul futuro dell’umanità.
Ostana il 26 aprile 2021
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