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E così ritorna a guidare il PD quell’Enrico Letta cacciato un po’ di anni fa, in malo modo, dal partito allora proteso all’adorazione di Renzi.

Quando Renzi diventò segretario del PD scrissi che avrebbe portato il partito all’esaurimento e questa fase si è pericolosamente quasi conclusa negli ultimi tempi. Mancanza di visione politica e di strategie con conseguente assenza di proposte politiche, d’altra parte impossibili, non identificando quella parte di società alla quale rivolgersi. Non più le fabbriche, non più il ceto medio, non più i cittadini, visto che le sezioni (circoli) PD vivacchiano inermi non coinvolgendo ne ascoltando nessuno!

Certo la fusione tra gli ex comunisti e margherita e dintorni non poteva essere cosa facile; ma superabile in funzione dell’obiettivo di creare una grande forza riformatrice con una visione e una strategia che potevano avere un ruolo da giocare in Italia ed in Europa.

Questo non è avvenuto e l’dea che si potesse conciliare un welfare di ispirazione socialdemocratica (ma anche della sinistra cattolica, vedi ACLI)con modelli di politica finanziaria ed economica derivate dall’affermazione delle politiche e teorie liberiste degli ultimi settant’anni non ha trovato affermazione.

Poteva avvenire se non fossero prematuramente scomparsi Moro e Berlinguer; gli ultimi statisti che l’Italia abbia avuto. Da allora solo più politici (di valore non eccelso).

I PD si è avvitato nelle correnti che hanno come unico scopo la propria sopravvivenza non creando quell’insieme che sarebbe necessario; pur in presenza di opinioni diverse, che però devono interessare solo aspetti marginali della politica del partito. O si combatte , e se sconfitti, si accetta la linea vincitrice o, correttamente, se ne esce. Ma solo quando le divergenze riguardano temi fondamentali. Non si dà uno schiaffo ad ogni mosca che passa!

Questa mancanza di politica ha fatto si che molti elettori, tradizionalmente di sinistra, scegliessero altre pietanze del menù; anche se non particolarmente appetitose! E i 5stelle hanno raccolto una buona parte dei voti migrati dal PD: di qui il boom elettorale delle ultime elezioni politiche. Il mondo del volontariato, di coloro che credono nei valori della parità di diritti, della solidarietà, della tolleranza e convivenza, del rispetto delle diversità, delle pari opportunità, della necessità di una giusta giustizia (senza essere tacciati di essere giustizialisti), è rimasto in un vuoto politico e ha cercato/trovato (seppur non completamente convinto) un altro riferimento.

Il ritorno di Letta appare, in queste condizioni, una ricerca del suicidio. Impresa improba la sua! I personaggi sono sempre quelli che ha dipinto Zingaretti come vergognosi, che pensano solo alle poltrone. Comunque le prime mosse Letta le ha fatte giuste: un discorso programmatico (forse addirittura più da Presidente del Consiglio che da Segretario PD) di ottimo livello con obbiettivi ambizioni; il più importante, secondo me, è l’impegno di tornare a far politica sul territorio riattivando le sezioni (circoli). Da definire chi andrà sul territorio: magari schiodandosi dalle poltrone …. La vedo dura!

Anche il richiamo allo ius soli fa ricordare i tempi nei quali la sinistra indicava valori in antitesi con la destra. Che abbia fatto un buon discorso è confermato dai giudizi negativi di Salvini e Meloni.

Vedremo i prossimi passi e le reazioni dei renziani rimasti nel PD. E’ ovvio che Letta dovrà estirpare le piante cattive per rinnovare il partito in vista delle prossime elezioni per le quali, se resiste, potrà indicare i candidati , facendo un po’ di pulizia. La (buona)mossa di sostituire i capigruppo di Camera e Senato (mettendoci delle donne) è il primo banco di prova. Non sarà facile far sloggiare Marcucci.

Anche la proposta di andare verso una alleanza stabile con i 5stelle fa chiarezza e mette base ad uno schieramento che, evitando sbandate, con i grillini ora un po’ più maturi, potrebbe fare concorrenza alla destra.

Ovvio l’appoggio al governo Draghi; ma non si potrà stare sempre in silenzio di fronte a decisioni storicamente (ma non sempre) di destra come il condono (seppure in forma attenuata con limiti ben precisi). Qui Draghi ha stoppato in parte le richieste della Lega tesa ad accontentare il suo elettorato. O come la decisione di sospendere la vaccinazione con AstraZeneca che è apparsa assurda con gravi ripercussioni sulla credibilità delle vaccinazioni. O gli enti che hanno approvato i vaccini sono incompetenti (e delinquenti) o ci si fida. Quanti pazienti che potevano essere vaccinati in quei giorni di sospensione moriranno perché si è tardata la vaccinazione? Ma se l’Inghilterra ha vaccinato venti milioni di persone senza riscontrare fenomeni negativi se non quelli che può provocare qualsiasi vaccinazione, questo non significa nulla? Forse ci voleva un atto di coraggio e non essere a rimorchio della solita Germania.

Salvini, dal governo, ha avuto le prime e più importanti soddisfazioni. Oltre al condono (che fa battere le mani ad elettori prevalentemente di destra) ha ottenuto la sostituzione del commissario straordinario per l’emergenza covid Arcuri e del capo dipartimento della protezione civile Borrelli (incompetenti secondo la Lega). Subito dopo in Lombardia, governata dal centro destra è scoppiato il caso dell’inefficienza della Regione nella vaccinazione …. Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi …

Staremo a vedere le prossime puntate; che si preannunciano avvincenti.

Giacomo Lombardo

Ostana 22 marzo 2021