Quando nell’ottobre 2017 siamo saliti sull’aereo per Sofia forse solo Fredo Valla poteva immaginare che un giorno la capitale bulgara avrebbe accolto il film Bogre per la sua prima internazionale (e perché no, possiamo anche chiamarla “prima mondiale”). Elia Lombardo ed io pensavamo all’attrezzatura che avevamo lasciato imbarcare nella stiva, e a quella sulle spalle che dovevamo sistemare in cabina. Era la prima tappa di Bogre, e per noi due era la prima volta in un progetto documentaristico così importante, ambizioso. Insieme a Fredo avevamo pensato a come gestire le interviste, a come riprendere il territorio, ma buona parte dello stile del documentario era ancora da definire, e si sarebbe definita strada facendo. Fredo ha accompagnato con pazienza il nostro lavoro di riprese passo dopo passo, e di fatto ha offerto a me e ad Elia (ma anche ad altri amici e colleghi della Scuola di Cinema di Ostana) un’esperienza formativa, professionale e personale incredibile, di cui forse non saremmo mai abbastanza riconoscenti.
Il progetto non poteva che partire dalla Bulgaria perché è in Bulgaria che Fredo, chiacchierando con Axinia Dzurova del Centro Dujcev, aveva per la prima volta sentito parlare dei “catari dei balcani”: i bogomili. Si diceva che ci fosse una filiazione diretta tra Bogomili e Catari, e le ricerche di Fredo e gli incontri con i testimoni di Bogre lo hanno dimostrato. Per la verità il film lo dimostra fin dal titolo, visto che “bogres/bulgari” era il nome con cui venivano chiamati i catari d’Occitania, colpevoli di avere abbracciato una visione del mondo e di Dio diversa da quella dominante, romano-cattolica.
Quando siamo saliti sull’aereo probabilmente la mente di Fredo immaginava le successive tappe a quella bulgara, perché di fatto il film doveva andare alla ricerca delle tracce di Catari e Bogomili su e giù per l’Europa, dalla Bosnia alla Francia meridionale, passando per l’Italia centro-settentrionale, la cui vicenda eretica è tanto rilevante quanto sconosciuta ai non addetti ai lavori. E forse non è un caso che, una volta atterrati a Sofia e aver raggiunto Preslav, Veliko Tarnovo, Rila, nelle chiacchiere di Fredo con Axinia sia emersa la possibilità di iniziare il “tour” del film nello stesso paese in cui il film aveva mosso i suoi primi passi: la Bulgaria. Allora era un’idea forse buttata un po’ lì, come si dice, sull’onda dell’entusiasmo creatosi in un piccolo gruppo di rappresentanti di quelli che Fredo definisce due “popoli sentimentali”, ovvero gli italiani e i bulgari. Nessuno di noi avrebbe mai immaginato l’arrivo del Covid, la sospensione forzata della produzione e quindi della distribuzione. Chissà, forse la “prima” sarebbe stata a Torino, ai piedi delle Alpi italo-occitane che tante volte i catari hanno attraversato in un senso o nell’altro. E invece un destino un po’ curioso ha portato Bogre ad atterrare a Sofia, per la sua prima proiezione in presenza e in streaming il 21 marzo 2021, ospite del Sofia International Film Festival, definito dalla critica come “il più importante festival dei Balcani”. L'Istituto Italiano di Cultura di Sofia ha condiviso la notizia che Bogre è una delle 5 pellicole che quest’anno rappresentano l’Italia al Festival, inutile dire che ne siamo onorati, siamo in buona compagnia. Il film ha già avuto una bella attenzione da parte dei media: oltre ai servizi su radio e quotidiani nazionali bulgari, in Italia tra le varie “uscite” c’è da evidenziare un bell’articolo di approfondimento uscito su La Lettura del Corriere della Sera e un’intervista di Fredo Valla alla trasmissione Hollywood Party di Radio 3 Rai. Se “La Lettura” è un punto di riferimento per chi si occupa di cultura in Italia, “Hollywood Party” è il tempio del cinema alla radio, e Bogre non poteva partire meglio.
Il gruppo di lavoro di Bogre si è esteso negli anni, sono in tanti ad aver partecipato alla produzione e alla realizzazione del film. Essere riusciti a completare il film in un periodo così difficile per tutti è per noi fonte di grande orgoglio e soddisfazione. E il nostro orgoglio e la nostra soddisfazione la condividiamo con tutti coloro che hanno collaborato a questa impresa, a questa avventura, a questo viaggio. Molti hanno scommesso e hanno investito su Bogre il proprio impegno e la propria passione, a partire da chi ha supportato personalmente il film nella campagna crowdfunding su produzionidalbasso.com, per arrivare ai produttori e ai grandi sostenitori: Chambra d’Oc, Incandenza Film, Fondazione Shapdiz, Foundation Stefan Noykov, Università Lorenzo de Medici, Cirdoc, Espaci Occitan, Smallcodes, Maria Soresina, Consorzio Forestale Alta Valle Susa, Film Commission Torino Piemonte.
Bogre deve molto a tutti loro, ma ancor più deve a Fredo Valla, il demiurgo di Bogre, che ha messo insieme menti e braccia anche lontane tra loro, per abbracciare e raccontare per la prima volta al cinema la storia di una grande eresia europea, con un pensiero in testa che piano piano si è fatto strada e ha trovato anche una sua sintesi in un aforisma di Pierre Bayle: “I perseguitati non hanno sempre ragione, ma i persecutori hanno sempre torto”.
Gustatevi il trailer, ora, nella lingua che preferite. Speriamo di incontrarci preso in sala.
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