Diario di viaggio: una residenza sulle lingue fra vulcani
Quanto è difficile fare un riassunto della Residència Faberllull sobre drets lingüístics! Lasciatemi spiegarvi cos’è Faberllull e come è stata la mia esperienza, che vi voglio trasmettere attraverso un piccolo diario di viaggio.
Faberllull è un centro di residenze di scienze, arti e umanità che appartiene a l’Institut Ramon Llull e ha la sua sede nella piccola città di Olot, in provincia di Girona, Catalogna, circondati da natura e vulcani.
Insieme a Andrea Fantino e Flavio Giacchero, siamo stati scelti per passare la prima settimana di novembre 2020 a investigare sui diritti linguistici e svolgere un piccolo progetto alla nostra scelta. La pandemia non ha permesso di viaggiare a Andrea e a Flavio, e io Mariona ho potuto partecipare poichè abito a due ore di Olot in Catalogna.
I partecipanti dovevano essere in 18, ma per le restrizioni di viaggio la maggioranza di loro hanno partecipato in modalità di residenza online. Ogni giorno ci colleghavamo alle 16 su Zoom e le persone presentavano il loro progetto, uno allà volta. C’erano persone di profili molto diversi! Ricercatori, sociolinguistici, traduttori, cineasti, attori...
Apparte il lavoro individuale, quello più interessante dell’esperienza Faberllull è la interazione con gli altri residenti. A Olot ho potuto condividere il mio periodo di lavoro con Maite Puigdevall, sociolinguista e professoressa della Universitat Oberta de Catalunya (UOC) e Macarena Dehnhardt, studentessa cilena di dottorato nella Universitat Autònoma de Barcelona (UAB).
La bella atmosfera creata nelle nostre chiaccherate infinite sulle nostre lingue e come viviamo il nostro mestiere ho deciso di catturarla in video, e ho registrato un’intervista in forma di conversazione sociolinguistica, che publicheremo durante il 2021. L’intervista permette di capire l’essenza dei diritti linguistici in discipline e lingue diverse dall’occitano e il francoprovenzale.
Maite Puigdevall svolge la sua ricerca sui nuovi parlanti di catalano nel campo della identità e il comportamento: studia come i migrati arrivati in Catalogna che iniziano progetti di famiglia, di lavoro e di vita si appropriano della nuova lingua e quali sono i cambiamenti nella sua vita/aspirazioni nell’acquisire il catalano. Macarena Dehnhardt studia il fenomeno della immigrazione asiatica in Cile dal punto di vista della traduzione e interpretazione, concretamente come gli haitiani arrivati possono integrarsi e communicare nel settore della salute quando non parlano spagnolo, e come la traduzione e interpretazione nel settore pubblico possono permetterli di avere accesso a diritti basici come la salute, l’educazione, la giustizia, etc.
Faberllull è una residenza interessata non solo ad aiutare le persone a arrichire i loro progetti in un’atmosfera collaborativa, ma anche a creare un impatto sul territorio. Ci hanno chiesto di organizzare delle attività che possano creare dibatito in Catalogna sulle lingue, e abbiamo scelto di organizzare due riunioni di lavoro online con degli esperti in lingua occitana.
La prima riunione ci ha permesso di capire la situazione legale dell’occitano e la situazione educativa nei tre paesi dov’è parlato: Spagna, Francia e Italia. La seconda si è focalizzata su progetti, iniziative pubbliche e private per preservare la lingua occitana in Catalogna e in Piemonte.
Gli incontri sono stati un’occasione per celebrare i proficui legami creati fra Catalogna e les Valadas attraverso il CIEMEN e il CAOC, per spiegare il lavoro di codificazione della variante alpina dell’occitano de les Valades e per fare conoscere il lavoro attuale della Chambra per internazzionalizzare le lingue autoctone e indigeni e valorizzare la diversità linguistica in Europa e nel mondo.
Inoltre, la riunioni hanno permesso di aggiornare dati sociolinguistici che appuntano alcune tendenze positive e progetti che lavorano su una maggiore presenza e prestigio dell’Occitano in tutti i territori in cui si parla la lingua. Infine, gli esperti sono stati d’accordo sulla direzione che deve prendere l’occitano: le leggi non sono quello più importante per il futuro della lingua. “Si deve assicurare la presenza nei mezzi tecnologici, chiavi per avere la nozione di prestigio, o non sarà più presente nel mondo”, sottolineava Aureli Argemí.
L’ultimo giorno di residenza abbiamo avuto l’opportunità di illustrare il lavoro attuale che facciamo nella Chambra d’Òc attraverso una presentazione, in cui hanno partecipato a parte di me stessa, Flavio Giacchero e Fredo Valla. Flavio ha parlato del ruolo della musica e la ricerca come elementi nella promozione e protezioni delle lingue, e Fredo ha presentato il suo grande progetto “Bogre. La grande eresia europea”, film documentario sul catarismo.
Ci siamo meritate un po’ di pausa! Quando è uscito il sole -piove molto nella zona vulcanica della Garrotxa- abbiamo fatto delle caminate sul Montsacopa, il vulcano che c’è in mezzo a la città di Olot, e nella Fageda d’en Jordà. Abbiamo anche visitato due villaggi incantevoli, Santa Pau e Castellfollit de la Roca.
Ho quasi finito il mio diario di viaggio sulla residenza, ed ho un sorriso stampato in faccia: in mezzo a tempi “pandemici” surrealisti, risiedere su un paesaggio rigoglioso e selvatico di vulcani, scambiando impressioni e conoscenze su altre realtà e lingue del pianeta è stata un’esperienza molto bella e difficile da dimenticare.
Quello che mi porto via da Faberllull è l’ispirazione: la scintilla che gli altri residenti hanno acceso in me con i loro progetti. Ognuno di loro è speciale, e questo fatto è la dimostrazione della grande attenzione e cura che dedica il personale di Faberllull (Pepa e Gavina) nella selezione di persone per creare una vera sinergia.
Fortunatamente, avremo l’opportunità di ripetere questa esperienza nel 2021, e sarà tutto un’ altro viaggio. Faberllull 2.0., aspettaci, arriviamo!
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