(d)estauzin > (d)estauzineiar [ de:tuzińo: (Vialaret Roure), deitoouzinhâ/ eitoouzinhâ Pons-Genre, stuẟińá Oncin, Ostana ]; it. stillicidio
estiça> estiçar [ e:tiso (Vialaret Roure), eitiso Pons-Genre, stiɵo Oncin-Ostana]; it goccia, goccciolare; fr. goutte, goutter
Fra le voci legate alla pioggia, una particolarmente, ben conosciuta nella parlata del mio comune, della mia borgata ( Vialaret, Roure val Cluson), mi ha incuriosito: de:tuzińo: e de:tuziń normalmente utilizzata al plurale: lu: de:tuzińs. Cosa sono lu: de:tuzińs ?
La parola è molto conosciuta pure nella vicina Val Germanasca (Val San Martin): deitoouzinhâ / eitoouzinhâ “ gocciolare”, lou cubèrt deitoouzinho “il tetto gocciola”. Certamente il verbo destauzinhar è una voce derivata da de:tuziń, deitoouzinh~eitoouzinh (V.S.M. Pons-Genre). Forme simili sono presenti in altre valli come a Rochemolles detoûsìn “ sgrondo”; San Peire stuzinà; Elva in val Maira estousin “ gocce d’acqua che cadono da un tetto guasto, stillicidio”, estousina” scolo delle acque piovane del tetto”, estousiniar “ si dice dell’acqua che cade a gocce da un tetto mal coperto”; Vernante ëstrousègn “ zampillo d’acqua dalla gronda”.
Moutier riporta estousinear “ couler goutte a goutte, suinter, filtrer, égoutté”; nella zòna di Saint Donat (Drôme) luz etuzeŋ deguttan,
In val Pellice, strououzin “ gocciolio delle grondaie allo sciogliere della neve “ ( Buebi, Negrin), nella vicina zona di Bagnolo vi è la forma struzèń, a Barge sturzèń vicine al tipo di Vernante
In base alla forma di Ostana e di Oncino- stuẟińá – che presenta l’interdentale sonora ẟ< ke/ ki, caratteristica di queste parlate , possiamo scorgere una forma originala *estukineiar < estukineʤar
Mistral (Tresor) riporta le forme estousin, estiéuousi (rom. estanzin, estalzi, stillicidi, lat. stillicidium).
L’etimologia proposta da Mistral mi pare un po’ stiracchaiata; propone la base latina STILLA da cui provengone le parole italiane stilla “ goccia”, stillare “gocciare” e stillicidio e molte altre voci.
Nelle valli la forma presente, che condividiamo col piemontese, il ligure soprattutto del ponente , il nizzardo, estiça [ ejtiso/ e:tiso/ stiso/ stisa/ stiçço[stiɵo] (Ostana, Oncino) estifa (Arbona)] non può derivare da stilla ma da una forma *stikja/ stitja e questo in base alle forme con l’interdentale.
Al riguardo il REP propone un’etimologia dal lat. volg. ĔX+ TITIŌNE ‘tizzone’ da cui deriverebbe sia l’italiano stizza2 che il piemontese stissa; la forma piemontese e derivazioni, avrebbe avuto un passaggio semantico dall’idea di ‘tizzone [tizon ]dal quale parte un breve lampo di luce’ a quel de ‘piccola quantità che si manifesta in un attimo’ o ‘goccia luminosa’.
Plomteux definisce la parola come appartente ad un “ gruppo di origine ignota, ma verosimilmente da qualche tema imitativo” pg. 967.
F.Toso esaminando il ligure STISSA [‘stisa],s.f ‘goccia’ , ne segnala la presenza nel genovese antico dove è registrato in qualche testo del XIV sec. (una stiça d’aiga ). Al riguardo del’etimologia, ne riporto il testo, scrive “ ma l’etimologia resta incerta : stissa potrebbe riflettere secondo alcuni un tema onomatopeico o una voce prelatina, ma non è neppure da escludere che nasca dalla sovrapposizione della forma latina STILLA sulle voci del verbo *GUTTIARE lo stesso che ha dato origine all’italiano goccia, passato come prestito in genovese nella forma gossa” ,pg 241.
Il gallico a una radice *srutu (Delamarre pg 280) con il senso di colare e ha lasciato notevoli tracce nella toponomastica di parecchi torrenti in Lombardia, in Tirolo, Bretagna. Proprio le forme del tipo struzeń potrebbero conservare la radice *srutu> stru.
Come si può comprendere siamo in presenza di due famiglie di parole apparentemente imparentate ma dove è difficile trovare una chiave di lettura che ci permetta una lettura etimologica sufficientemente chiara.
Franco Bronzat
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1fr. dépit, colère; oc. fot, fumét, despièch
2fr. dépit, colère; oc. fot, fumét, despièch
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