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Il governo giallo-verde ha partorito la sua prima legge di bilancio; un compromesso che soddisfa, almeno a livello minimo, le promesse (folli) della compagna elettorale, guardando alle imminenti elezioni europee.

I due alleati stanno conducendo una difficile battaglia sul filo del rasoio: tenere vivo e consenziente un elettorato di fresco arruolamento e quindi senza l’abitudine a quella fedeltà che era caratteristica dei vecchi partiti.

La Lega in questo gioco ha un enorme vantaggio potendo contare sull’abilità politica di Salvini che sostanzialmente sfrutta un unico argomento, l’immigrazione, che tocca il bisogno di sicurezza di molti e il razzismo di altri. Problema sostanzialmente immaginario che viene abilmente amplificato e un razzismo pericoloso che cresce grazie ad una propaganda martellante degna di un periodo storico non troppo lontano. E purtroppo gli italiani che leggono e si documentano sono sempre meno, scomparsi via via i testimoni diretti che potevano raccontare e che costituivano una traccia di memoria, e cadono facilmente nella rete.

Per questi la solidarietà umana è un flebile ricordo e gli interventi del Papa sulla materia, sono fuori del loro mondo: “se li prenda lui in Vaticano!”.

Che l’immigrazione, nei termini attuali, sia un falso problema è chiaro a chi ancora legge i numeri, si documenta, ragiona sull’invecchiamento della società italiana e sulla necessità di manodopera giovane e produttiva (chi raccoglierebbe la frutta nel saluzzese se non ci fossero “i neri”?) ma, oggi, gli slogan e le frasi ad effetto funzionano; anche se la Lega non potrà passare stabilmente il 35% dei consensi.

In Italia c’è ancora chi legge, si documenta, possiede elementi di democrazia e solidarietà, pur con sfumature diverse. Che la materia non sia gestita a livello Europeo è altrettanto chiaro.

Purtroppo questi percorsi dell’asse governativo non sono ostacolati dall’opposizione con il PD che “astutamente” (sic) rinnoverà la segreteria in marzo (in tempo per preparare le liste per le elezioni europee in modo serio?) per dare tempo agli sconfitti (i parlamentari PD sono stati nominati da Renzi) di tirar fuori un coniglio dal cilindro. Ma quale coniglio potrà far apparire un prestigiatore che guarda solo al proprio futuro?

A meno che spunti fuori un buon direttore d’orchestra (Zingaretti?) che metta da parte i prestigiatori e proponga una bella musica alla platea di sinistra che ancora possiede valori e passione politica; trascurate e umiliate in questi anni dal renzismoberlusconismo che ne ha prodotto la fuga. I risultati del voto in Abruzzo fanno capire che allargando a più liste che rappresentino le tante anime della sinistra si supera il 30%. Ma sotto quale progetto comune? Qui sta il problema!

Comunque in questo clima i grillini hanno meno armi (il loro elettorato è in buona parte ex sinistra) e Di Maio cerca con crescente difficoltà di inseguire Salvini sul suo terreno con argomenti che non incidono più di tanto e con frequenti gaffe dei ministri grillini che dimostrano i limiti di chi ha fatto politica solo con slogan conoscendo poco della realtà del Paese e della complessità del governare. Così facendo cominciano a scontentare chi ingenuamente credeva nei miracoli.

Lega e 5stelle sono comunque condannati a stare insieme almeno fino alle elezioni europee ma poi sarà la situazione economica a far saltare l’alleanza di governo. Se non un’affermazione enorme della Lega!

Il 90% degli economisti dice che le misure del governo porteranno al collasso l’economia italiana con lo spread che imporrà a chi governa una forte manovra correttiva: aumento dell’iva? patrimoniale? Altro che ci si potrà inventare!

Tutto questo in un momento economico negativo per l’economia europea che porterà al calo del gettito iva con un rapporto debito/pil che peggiorerà drasticamente spaventando i mercati.

Un disastro che farà cadere il governo (se non cadrà prima per un incidente di percorso)con il povero Mattarella alla ricerca di un nuovo Monti!

Una grande coalizione senza i 5stelle e le ali destre e sinistre? Troppi ci sperano! Si è fatta una orribile e incostituzionale legge elettorale con questo obbiettivo.

Ma bisognerà vedere cosa ne penserà il nuovo segretario PD!

Il Governo per ora ostenta grande sicurezza (anche di fronte a dati negativi sulla crescita): il reddito di cittadinanza porterà ad una ripresa dei consumi, aumenterà l’occupazione (anche grazie ai posti di lavoro liberati dai pensionati per la quota 100) e così via.

E’ da incoscienti o ci sono elementi positivi che la maggioranza degli economisti ignora o vuole ignorare complice la massiccia propaganda mediatica antigovernativa ?

I mercati per ora sono tranquilli con lo spread fermo a livelli accettabili (per abitudine italiana a pagare caro prezzo il debito) e questo vuol dire che pessimisti e ottimisti si equivalgono.

I mercati normalmente hanno naso e sono più bravi dei politici nelle previsioni ma sappiamo che basta poco (la classica farfalla che si leva in volo in Europa e provoca il tornado in Australia) per creare il panico e, opportunamente, le polemiche governative verso l’Europa si sono affievolite (l’impennata dello spread ha ridotto alla ragione i due vice-presidenti).

In questa situazione è difficile per Salvini trovare altri elementi di propaganda e rafforzare il consenso. Anche sul fronte migranti c’è un limite: qualcuno comincia a ragionare che negli ultimi 150 anni (almeno) erano gli italiani che migravano in cerca di lavoro.

Le elezioni europee potranno dare uno scossone negativo ai 5stelle (ma non sarà uno scossone tragico; a meno che nel frattempo non ne azzecchino una) ma sarà l’economia ad assolvere o condannare questo governo.

Certo che le polemiche tra i due partiti non mancheranno e menomeranno l’azione di un governo che sta facendo sfracelli in Europa creando contenzioni con tutti (l’ultimo e più grave con la Francia).

E poi ostacoli vari all’armonia tra chi governa. Tra tutti la TAV e il caso DICIOTTI.

Sbloccare la TAV sarebbe un grande danno elettorale per i grillini che del contrasto al tunnel hanno fatto un importante cavallo di battaglia. Per Salvini d’altra parte lo stop alienerebbe le simpatie di quel potente mondo imprenditoriale cui interessa fare attività, anche se realizzando opere inutili o dannose: purché si fatturi!

Per il movimento 5stelle trovare una quadra sull’autorizzazione a procedere contro Salvini è altrettanto difficile. Votare contro l’autorizzazione contraddirebbe quanto i grillini hanno sempre predicato: ma, in nome della governabilità, tutto può capitare e Salvini verrà salvato. Come reagirà la base? Se la manderanno giù sarà un altro segnale di degrado di un elettorato che aveva abbandonato la sinistra in cerca di una migliore politica. Un brutto segnale per il Paese ma il movimento è in una gabbia dalla quale sarà difficile uscire.

Dopo il voto abruzzese le cose si sono ancora più complicate. Il calo dei grillini e l’avanzata della Lega potranno mutare gli equilibri di governo? Salvini sarà tentato di andare al voto dopo il successo che avrà alle europee? Se si: con quali alleati? Con questa legge elettorale non basta il restante centro destra per raggiungere il 50%. La sinistra, con il nuovo segretario cosa farà?

Nel frattempo continuano i provvedimenti legislativi avulsi dalla realtà.

Un esempio è la legge anticorruzione che tratta allo stesso modo il Comune con un milione di abitanti e quello di cento. Un Comune, anche se ha un solo dipendente deve, tra l’altro:

  1. individuare uno o più Responsabili (per Area di attività) sulle attività di prevenzione (?);

b) per dare corso ai Bandi/appalti dovrà individuare un funzionario istruttore che potrà avvalersi di supporto tecnico/professionale e sarà controllato da un responsabile di grado superiore (?);

c) nominare il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) ?;

d) fare Il Piano Triennale di prevenzione della corruzione (PTPC), ai sensi della Legge Anticorruzione, che costituisce la modalità principale attraverso la quale le Amministrazioni pubbliche definiscono la valutazione del diverso livello di esposizione a rischio di corruzione e indicano gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio.

Il Piano richiede una quarantina di pagine di progetto. Nelle istruzioni è scritto:

Come già chiarito nel PNA 2016, in una logica di semplificazione e in attesa della realizzazione di un’apposita piattaforma informatica, non deve essere trasmesso alcun documento ad ANAC. I PTPCT

devono, invece, essere pubblicati sul sito istituzionale tempestivamente e comunque non oltre un mese dall’adozione (che doveva avvenire entro il 31/01/2019)”.

Questo Piano costituirà naturalmente solo un soddisfacimento formale della legge e sarà costituito da un copia/incolla che non produrrà effetto alcuno. A parte le risorse sprecate per la sua preparazione. Con i tempi e l’efficienza della giustizia italiana, posto che si verifichi un reato di corruzione, se ne vedranno mai le conseguenze?

In Italia fino a quando non ci sarà certezza della pena ogni ulteriore dispositivo di contrasto al crimine non avrà efficacia: la prima riforma da fare sarebbe quella della Giustizia ma per la politica, astutamente, questa non è la priorità.

Il primo problema dei sindaci (di cui nessuno parla e tanto meno viene preso in considerazione) è quello che imprese vincitrici di appalti siano praticamente pirati che lavorano male, in perenne ritardo, con contenziosi infiniti che stroncano anche l’amministratore dotata della migliore volontà. Questo è un grave problema cui bisognerebbe mettere mano. Altro che problemi di trasparenza e corruzione.

E si metta in galera chi ruba.

Ma se chi delinque la fa franca la voce si sparge....