"...heureux de n'etre plus rien". "...onorato di non essere più nulla". Con queste parole nell'estate del 1848 Luigi Des Ambrois de Nevache, già ministro del Regno di Sardegna, prende congedo dal suo Re Carlo Alberto di Savoia, per tornare nella casa paterna di Oulx.
Politico di antica famiglia valsusina, conservatore ma attento al progresso, Des Ambrois, pur non essendo uno specialista di tecniche militari, è voluto al suo fianco da Re Carlo Alberto nel corso della Prima guerra di indipendenza. Cioè il momento in cui, secondo il giudizio unanime degli storici, comincia il processo di unificazione territoriale della Penisola.
Alcuni giorni dopo la conclusione delle cinque giornate di Milano, nel marzo del 1848, il Re di Sardegna Carlo Alberto dichiara guerra all'Austria e varca con le sue truppe il Ticino all'inseguimento del feldmaresciallo Radetzky. Ma l'esperto militare austriaco, tra il 23 e il 25 dello stesso mese, riesce a riprendere l'offensiva e a battere l'esercito sardo in una serie di scontri passati alla storia come prima battaglia di Custoza. Da quel momento comincia una rapida ritirata dell'esercito sardo verso l'Adda e Milano, nel corso della quale Luigi Des Ambrois si trova impegnato negli aspetti organizzativi. Il 4 agosto si svolge la battaglia di Milano, al termine della quale Carlo Alberto chiede l'armistizio, Armistizio di Salasco. E' la sconfitta. Luigi Des Ambrois torna alle terre natie della Valle di Susa per ritirarsi a vita privata.
Tra le più nobili e conosciute famiglie dell'alta valle di Susa, i Des Ambrois hanno il palazzo di famiglia nel borgo vecchio di Oulx. Palazzo di famiglia nel quale il 30 Ottobre 1807 nasce Luigi Des Ambrois de Névache. Il padre, Louis Victor, ex-colonnello dell'armata sarda, fa compiere al figlio gli studi ginnasiali nel collegio di Oulx e quelli liceali e universitari a Torino, dove Luigi si laurea in giurisprudenza nel 1828. A soli 27 anni è nominato "Sostituto Procuratore". Nel 1841 gli viene affidato il primo incarico di governo come "Intendente della divisione di Nizza Marittima". Il buon operato a Nizza, in quel periodo ancora parte del territori governati dai Savoia, permette al giovane Des Ambrois della Val di Susa di mettersi in mostra come amministratore illuminato e progressista agli occhi del Re Carlo Alberto. Che, intento a svecchiare la classe politica sabauda, lo vuole con sé nominandolo "Ministro degli interni".
Quando la concessione dello Statuto a Napoli accende gli animi anche nello Stato sabaudo, è proprio il Des Ambrois a spingere Re Carlo Alberto verso la concessione di una costituzione anche nel Regno di Sardegna. Costituzione, definita poi Statuto albertino per non turbare troppo gli animi della nobiltà sabauda, alla quale il ministro valsusino partecipa alla stesura insieme ai ministri Alfieri e Borelli.
La collaborazione tra il valsusino e il Re sabaudo continua fino alla fine, fino al 1849, quando Carlo Alberto, dopo l'ennesima sconfitta inflittagli dagli austriaci, abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele, lasciando l'Italia verso l'esilio di Oporto in Portogallo, scegliendo per sé il semplice titolo di Conte di Barge.
Des Ambrois negli anni passati accanto a Carlo Alberto seppe essere amministratore rigido ma largo di idee e di spirito di innovazione, lavorando prima di tutto alla creazione di scuole serali per operai, professionali per meccanici e chimici. Il ministro valsusino stimolò la modernizzazione dello Stato introducendo il "sistema metrico decimale"e fondando a Venaria Reale l'"Istituto di Veterinaria, agricoltura e arte forestale".
Dopo l'esilio di Carlo Alberto, Luigi Des Ambrois per qualche anno non ricopre più cariche politiche. Ma viene eletto prima deputato nel collegio elettorale di Susa, e poi senatore.
Nel 1850 però, richiamato da Vottorio Emanuele, "riprende servizio", accettando la presidenza del "Consiglio di stato", che mantiene fino alla morte, e svolge fino al 1874 innumerevoli e importanti compiti come quello di mediatore nei confronti della laicizzazione dello Stato, voluta da Cavour e Rattazzi. Des Ambrois, pur condividendo la necessità di abolire usi e privilegi del clero, seppe emendare progressivamente gli elementi più vessatori del progetto di legge.
Nel Novembre del 1874 accetta la presidenza del Senato a Roma. Muore nel dicembre dello stesso anno. E viene salutato ad Oulx con una solenne funzione dai suoi concittadini, che lo ricordano con devozione grazie alla sua attenzione al territorio. Come l'anno in cui, a seguito di un raccolto agricolo andato perduto in valle, Luigi Des Ambrois de Nevaché metteva mano al portafogli per primo per lanciare una sottoscrizione in favore degli agricoltori valsusini.
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