Meana di Susa è una piccola località della Media Valle di Susa, che si trova a circa 50 km dal capoluogo torinese. Disposto a mezza costa (730 m s.l.m.) sul versante orografico destro della valle, il comune conta circa 950 abitanti distribuiti su una superficie di 17,73 km². Meana è situato a pochi chilometri da Susa ed è attraversato dalla strada che conduce al Colle delle Finestre (2178 m s.l.m.), via di collegamento con l’adiacente Val Chisone. Il paese è suddiviso in ventuno caratteristiche borgate, incorniciate tra i vigneti del fondovalle e gli antichi castagneti. Esse poggiano su terrazze naturali e si sviluppano lungo i versanti dei piccoli valloni, immerse in un territorio incontaminato, in parte compreso all’interno dell’area del Parco Naturale Orsiera Rocciavré.
Campo del Carro su cui domina il campanile romanico della chiesa parrocchiale di Santa Maria di Travot, rappresenta il nucleo centrale del paese e sorge nel punto in cui si intersecano due antiche vie di transito, quella che risale la valle a mezza costa e quella che conduce in Val Chisone, percorsa nei secoli da soldati, mercanti, pellegrini, valdesi e “passaors” (1). La borgata ospita la secentesca cappella dei Santi Sebastiano e Rocco e un imponente edificio a tre piani (anch’esso risalente al XVII secolo), la cui ampia struttura al piano terreno sembra predisposta per contenere la collettività. Di particolare interesse sono la Grangia, che nella parte vecchia del borgo accoglie un’antica casaforte signorile, Cordola, il cui toponimo deriva dal nome di un antico casato, Cantalupo, dal caratteristico impianto architettonico, raccolto in un nucleo compatto attraversato da strette vie, Sarette, al cui centro si trova un edificio di probabile origine religiosa, che conserva una finestra bifora in pietra lavorata, e Suffis Superiore, che la tradizione considera l’abitato più antico del paese e residenza dei feudatari Ripa di Meana.
Fondato in tempi assai remoti, Meana pare fosse in epoca romana luogo residenziale privilegiato dalle ricche famiglie della vicina Susa, le cui vicende storiche furono spesso condivise dal paese. In particolare nell’area dell’ampia borgata di Bassa Meana, occupata un tempo da alcuni cascinali sparsi, sono stati rinvenuti alcuni reperti archeologici risalenti all’età imperiale: due lapidi sepolcrali di nobili famiglie e una tomba scoperta ai piedi dell’altura su cui si erge la cappella di San Costanzo, probabilmente già luogo di culto precristiano.
Il toponimo compare per la prima volta in un documento del IX secolo con la forma di Meyane, cui si aggiungeranno in seguito le varianti cortem de Meane, Meanis e più tardi Mediana. Quest’ultima voce ben si presta a indicare la probabile origine del nome, tratta appunto dall’aggettivo sostantivato “mediana”, con il valore di ‘terra tra due corsi d’acqua’ (forse tra la Dora Riparia e il torrente Scaglione) o di ‘terra posta in posizione intermedia sul versante vallivo’. Un’ulteriore ipotesi (proposta da T.G. Pons (2)) potrebbe rifarsi alla voce locale méan
(1)Vale a dire da abitanti della Valle del Chisone o della Valle di Susa che possedevano proprietà sul versante opposto e che dunque dovevano periodicamente superare il valico e sconfinare.
(2) T.G. Pons, Dizionario del dialetto valdese della Val Germanasca, Torre Pellice, 1973.
(3) Dizionario di toponomastica, cit., p. 386.
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