G.B.: Come si raccoglievano le castagne?
R.M.: A beh, all’epoca la maggior parte si raccoglieva... come io si può dire, quel castagno lì o l’altro là...
B.M.: Andavano a abbacchiare.
R.M.: Su tutti ho, io sono andato a [abbacchiare]... si può dire, ma all’epoca avevo già 20, 22, 24, 25 anni e via dicendo... E dopo per prima cosa raccoglievano il pórdzou.
G.B.: A prima si raccoglieva il porjou.
M.B.: Il pordzou sarebbero state quelle castagne che erano fuori dal riccio. Poi raccoglievi i ricci, e allora poi si facevano le ricciaie. Poi quando era passata un po’ la voga delle castagne si aprivano i ricci con l’avatoù... Poi si mettevano da parte e si raccoglievano le castagne e poi con la mazzetta di legno, il picot, si passava ancora a controllare se c’era ancora qualche riccio chiuso da beccare.
R.M. Le vendevamo come, come già avevamo venduto quelle prima [appena raccolte], però a dei prezzi molto più... insomma più alti. E si può dire che non è mai successo, perlomeno, di doverle vendere ad un prezzo inferiore rispetto alle prime, no sempre di più. E perché, va a sapere, i negozianti che le compravano avevano sperimentato che lasciando... appena cadute le castagne non erano abbastanza mature, invece qui [nel mucchio di ricci] maturavano ancora.
G.B.: Maturavano dentro i ricci.
G.B.: Come si conservavano le castagne, per mantenerle?
M.B.: Bisognava farle seccare. Per conservare le castagne le mettevano nell’acqua, così non prendevano più i vermi.
G.B.: Sì, perché assorbono il tannino.
M.B.: Noi non l’abbiamo mai fatto, fare un lavoro del genere no. E se no i marroni li mettevano sul camino.
G.B.: Sul camino, e sui balconi anche?
M.B.: Sui balconi... a vederseli portar via dai topi.
Mettevamo le castagne secche nei sacchi e poi le battevamo su uno scalino o su qualcosa di duro.
R.M. Poi si versavano nel vaglio e venivano già fuori si può dire...
M.B.: Veniva fuori che era già bella pulita.
R.M.: Castagne bianche le chiamavano.
G.B.: E il castagneto si puliva, cosa si faceva?
R.M.: Ma vuoi dire dei ricci?
G.B.: Sì.
R.M.: Questo qua, qua bisognava rastrellare con il rastrello.
G.B.: E dopo si bruciava?
R.M.: Dopo si bruciavano [i ricci] e voilà.
M.B.: Dopo si bruciava. E ancora portare... non bruciare dentro il castagneto, mica come adesso che vedi tutti questi pezzi qui è tutto bruciato. All’epoca portavamo tutto fuori dal castagneto, qui doveva essere tutto pulito perché avevamo bisogno dell’erba.
R.M.: Accidenti! Avevamo anche le mucche e facevamo quaranta, quarantacinque fino a... e di più, delle volte anche quarantasette, quarantotto carichi con il barrione [arnese costituito da barre di legno e corde, utilizzato per il trasporto dei fasci di fieno], qui.
G.B.: E durante l’inverno?
M.B.: E durante l’inverno si andava a portare nei campi il letame, con lo slittone1.
G.B.: Ma anche nel castagneto?
M.B..: Si. Qua c’è ancora la buca, lo portavamo qui. Ma poi concimavamo tutto.
R.M.: E concimavamo tutto laggiù, parlando in meanese, la pendenza laggiù... e balle, solo da là a qui, qui si può dire che meritava appena tagliare l’erba, ma là si facevano delle andane [strisce di erba falciata e lasciata a mucchio dalla falce] che... e tutta la parte di terreno in pendenza qui e sotto... solo da qui a là sotto raccoglievamo quasi la metà del fieno complessivo.
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