Nel corridoio
Di medicina interna
Dell’ospedale della città
Ci spiamo di nascosto
Lo storto di schiena ed io
Come il chirurgo
Al primo colpo di lancetta
Cosí tagliano due sguardi
Io
Al fascio che porta
Lui
Alla mia pelle
Mora.
An-o koridòro
e internone unitetaqo
an-e forosqi spitàla
poćorăl dikhas amen,
o bange-zejenqo thaj me.
Sar o xirùrgo
Jekhtone ćhuraça, kana ćhinel,
gäja duj dikhimàta ćhinen:
me an-i drez savi ingărel:
vov anda morr
kali morthĭ.
...
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