Delle delegazioni del Collectiu Occitan sono strate ricevute a France 3 a Tolosa, Montpellier e in Auvergne in seguito agli aperitivi rivendicativi di mercoledì 23 novembre 2022. Il Collectiu Occitan si è felicitato della qualità degli scambi con France 3 e sta pensando di organizzare degli incontri con i poteri politici regionali.
Questi incontri rappresentano l’occasione di porre a confronto l’evoluzione delle disconnessioni delle televivioni regionali France 3 in Occitania con l’evoluzione nella televisione regionale di France 3 in Corsica, catena chiamata France 3 Corse ViaStella. La trasformazione della disconnessione corsa nella televisione regionale è iniziata nel 2007 con 5 ore giornaliere. Ora, diffusa 24h su 24 con alcuni programmi nazionali come il 19/20 nazionale. Diffusi in lingua corsa tre programmi quotidiani di genere maggiore: gioventù, giochi e fiction, e un prolungamento di dieci minuti del telegiornale regionale. Il suo budget globale è di 24 milioni di euro annuali con soltanto 3 milioni di euro dalla Colletività Territoriale della Corsica (CTC).
È stata politica la creazione di quell’autentica catena regionale corsa. Nel 2007, è stato il consiglio regionale corso, allora di destra, che ha votato la creazione di ViaStella, di fronte alla richiesta politica del Presidente della Repubblica Sarkozy ed in seguito ad una forte rivendicazione da parte della società corsa. Tale televisione di pieno esercizio ha permesso la creazione di imprese locali di produzione televisiva e di sostenere gli impieghi nel settore culturale.
Da noi, negli anni 80’, la campagna per l’occitano in televisione, sotto lo slogan “Volèm l’occitan a la television”, iniziata dall’Institut d’Estudis Occitans (IEO), è stata la più importante mobilitazione occitana del periodo per il suo largo sostegno e la sua concretizzazione con la creazione dei primi programmi in occitano sulle antenne pubbliche regionali delle regioni Provenza, Linguadoca e Aquitania. Da allora ci sono stati pochi avanzamenti.
Nel 2013, di fronte alle richieste, popolari in Francia, di più decentralizzazione, la regione Midi-Pirénées ha lanciato un gruppo di studio sulla politica audiovisiva regionale, che ha consultato i professionisti del settore audiovisivo regionale (https://toulouse.latribune.fr/politique/tlt-malvy-osons-midi-pyrénnées- opposition-csa-28062013). Il rapporto in merito all’iniziativa presentato all’assemblea regionale concludeva che occorrerebbe avanzare verso una televisione regionale France 3 di pieno esercizio con la moltiplicazione dei contenuti regionali in un primo momento e successivamente con una logica maggiormente locale. Secondo il rapporto, era possibile fare una vera televisione pubblica regionale con mezzi a disposizione.
È stato Gérard Onesta, allora Vicepresidente del Consiglio Regionale ed eletto EELV, che ha richiesto tale rapporto. Secondo egli il problema no era né finanziario né tecnico, ma politico.
Con la fusione con la regione Languedoc-Roussillon, la regione Occitanie Pyrénées-Méditerranée ha ereditato la cattiva situazione lasciata dall’anziano presidente Frêche della regione Languedoc-Roussillon, allo stesso tempo a livello finanziaro, ma anche per il suo giacobinismo. Così, la situazione è stata “bloccata” durante il primo mandato della Presidente della Regione Carole Delga, mentre che la direzione nazionale di France 3 era pronta per fare della regione Occitanie Pyrénées-Méditerranée un laboratorio di sperimentazione. Inoltre, di recente, la direzione nazionale di France 3 ha annunciato che le edizioni nazionali del telegiornale su France 3 verranno soppresse a partire dal mese di settembre 2023.
Ora France 3 Occitània e la regione Occitanie Pirénées-Mediterranée paiono pronti a negoziare un Contratto di Obiettivi e di Mezzi (COM) concernente l’audiovisuale regionale ed un “COM specificamente occitano e catalano” per aumentare i tempi di antenna in occitano, produrre nuove serie e cartoni animati in lingua d’oc... con l’opportunità di valorizzare gli strumenti linguistici del congresso per i sottotitoli.
È dunque l’occasione di lanciare in Occitania francese una campagna a favore di televisioni pubbliche regionali di pieno esercizio in cui l’occitano, il basco e il catalano siano fortemente visibili. Riuscire su questa pratica farebbe muovere il cursore in direzione di una maggiore decentralizzazione. Potremmo avere il sostegno di una maggioranza della popolazione, così come dell’ambiente culturale regionale.
commenta