Il Salone Internazionale del Libro di Torino torna in presenza dal 14 al 18 ottobre nei padiglioni 1, 2, 3 e nell’Oval di Lingotto Fiere: una insolita versione autunnale che recupera l’annullamento causato dalla pandemia. Il tema sarà Vita Supernova (la supernova è una stella che esplode) nell’anno in cui si celebra il 700 anniversario della morte di Dante Alighieri. Per sottolineare con forza il ritorno in presenza degli stand, degli editori, degli incontri pubblici.
La Città Metropolitana di Torino anche quest’anno condivide lo spazio istituzionale al Salone proprio accanto alla famosa torre di François Confino insieme al Comune di Torino; l’appuntamento tradizionale con la Chambra d’oc e le lingue madri non poteva mancare!
“Poeti e poetesse d’Occitania” è il titolo dell’incontro coordinato da Matteo Rivoira (Università di Torino) ed è in scena la lingua occitana per presentare tre opere poetiche. Due di esse sono di poeti delle valli Occitane, la terza è un’antologia di poesie al femminile che attinge da tutta l’area occitana dalle Alpi ai Pirenei.
Brics / Picchi, di Luca Martin Poetto, è il primo volume che viene presentato. L’autore, della Val Chisone, nella prefazione del volume scrive. “Brics: ogni cima vuole più percorsi per essere raggiunta, ogni poesia un carico di esperienze per essere composta e così i percorsi in senso materiale e poetico si mescolano attraversando la montagna per salire elevandosi non soltanto d’altitudine, ma anche d’attitutine”.
Linhas de temps / Linee di tempo, di Daniele Dalmasso, è il secondo volune che viene presentato. L’autore, della Val Vermenagna, nella prefazione del volume scrive: “Le composizione raccolte in questo libricino sono espressione “di pensieri emersi” come un magma che arriva da una zona più in profondità. Rappresentano un luogo emotivo protetto, dove posso rifugiarmi come nel sogno. Ho scelto di scrivere in occitano alpino perché è la mia lingua”.
Paraulas de femnas / Parole di donne è il terzo volume che viene presentato. È stato curato dalla poetessa Paulina Kamakine per la parte francese e per le valli Occitane da Rosella Pellerino, direttrice di Espaci Occitan. “Ho ricercato nelle Terre d’Oc materiali poetici scritti da donne. E mi sono rassicurata sullo stato della lingua: la nostra lingua è ben viva. Dallo stato delle mie ricerche ho scopeto e raccolto un tesoro poetico che è, ai miei occhi, più grande di ogni altra ricchezza al mondo; io voglio offrirvelo”, così dichiara Pauline nella presentazione del volume.
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