Già da ragazzi Ezio Geninatti Togli e Marco Poma avevano un sogno: raccogliere le parole della loro lingua materna, il francoprovenzale nella variante di Mezzenile, che il tempo stava cancellando.
Nel 1996 decidono di passare all’azione e comincia così, con una rubrica sul bollettino locale, l’avventura del salvataggio delle parole perdute: ogni numero, anche con l’aiuto delle loro famiglie e degli altri patoisant, accoglieva alcune parole desuete, così poco a poco il lavoro prendeva corpo.
Partendo dalle indicazioni fornite dalla Professoressa Monica Cini nel suo “Saggio di Lessicografia dialettale. Le Valli di Lanzo”, in venticinque anni si è così composto un gran lavoro, fatto di 610 pagine, più di 9600 voci e quest’anno si è arrivati alla definitiva stesura e infine alla pubblicazione del dizionario.
I due autori hanno messo insieme ore e ore di interviste agli anziani del paese, partendo dalle loro madri. Poi hanno aggiunto frasi esemplificative, locuzioni, accezioni e varianti. Hanno anche indicato derivazioni dal francese o dal piemontese.
Nel volume, sono inoltre conservate ben 300 parole “da salvare”: parole che con la modernità non si adoperano più perché, il più delle volte, indicano oggetti e cose ormai inutilizzati e dimenticati, o parole che sono state sostituite da “calchi” fatti su parole di lingue “più forti”, o parole semplicemente dimenticate perché non più utilizzate.
Non si tratta semplicemente di un dizionario visto che ha un intento ambizioso, quasi enciclopedico. Infatti non è solamente una raccolta cospicua di parole, ma riporta anche frasi esemplificative, proverbi, locuzioni e modi di dire, senza dimenticare una breve parte dedicata all’introduzione della grammatica.
Infine trovano spazio anche un gran numero di etno-testi e disegni chiarificatori di oggetti ormai quasi dimenticati.
Per concludere, riporto le frasi del sindaco di Mezzenile Sergio Pocchiola Viter “Chi sfoglierà questo dizionario, troverà tutto questo, non un’asettica traduzione di parole e modi di dire, ma una dichiarazione d’amore a Mezzenile, un elogio alle nostre origini”.
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