Il fatto è generalmente noto, sia pure, spesso, in forma imprecisa e in modo confuso: nell’Alto Medioevo, intorno all’anno Mille, quando l’Arcivescovo Ariberto d’Intimiano reggeva con mano di ferro la Diocesi e la Città di Milano, ed estendeva la sua influenza su buona parte dell’Alta Italia, un gruppo di eretici abitanti un Castello Piemontese, detto Monforte, o Monte Forte, scoperti, vennero catturati, portati prigionieri a Milano ed ivi arsi. Da questo avvenimento si ritiene abbia avuto origine la denominazione di “Borgo Monforte” data a un quartiere di Milano, che si conserva ora nel ben noto “Corso Monforte”. Il luogo di tale Castello è comunemente identificato nell’attuale comune di Monforte d’Alba, nelle Langhe, in Provincia di Cuneo. A chi scrive è parso valesse la pena di conoscere qualcosa di più sul fatto stesso e le sue circostanze. Dalle indagini preliminari compiute sulle fonti storiche, sui testi storiografici, sui documenti letterari relativi gli si è aperto dinnanzi un panorama di molteplici interessi. Nulla, si badi, di inedito e di assolutamente nuovo: ma un concatenarsi di situazioni umane e di convinzioni religiose, di interessi sociali e di produzioni letterarie, che si ritengono meritevoli di maggior divulgazione dell’attuale. Il disegno dell’opera comprende la narrazione della vicenda originaria e la sua interpretazione da parte di chi, come lo scrivente, non essendo specialista di storia delle eresie, è più sensibile al calore umano dei protagonisti e meno interessato alle questioni relative alle diverse fedi. Poi, l’esposizione della “fortuna” storico-letteraria della vicenda stessa, che, attraverso le narrazioni degli storici che ne trattarono, conduce a un incompiuto poemetto preambolo il saggio 8 9 “Monforte d'Alba: Storia di un'eresia” di Giovanni Berchet; esso, benché non inedito, è generalmente sconosciuto e, ad ogni modo, non risulta sia mai stato messo in relazione con i Catari di Monforte. Segue infine l’esposizione delle prove e degli argomenti che identificano senza dubbio il “Monte Forte” dei Catari con il detto “Monforte d’Alba”, e di quegli indizi che valgono a giustificare, secondo ogni probabilità, la tesi che il Borgo Monforte abbia tratto il suo nome appunto dal paese stesso, da cui furono tratti prigionieri gli eretici per essere arsi a Milano nell’anno 1028. Nelle appendici sono riprodotte, e tradotte con testo a fronte, le fonti cronachistiche originali e i testi storici e letterari a cui si fa riferimento, in modo che ognuno possa avere il piacere di farsi una opinione propria, di interpretare secondo la propria sensibilità le fonti ed i testi. E mi auguro che lo scritto, mentre valga a soddisfare la curiosità di molti, possa anche stimolare quella di altri verso nuove ricerche che valgano a chiarire qualche punto ancora dubbio.
AA.VV.
MONFORTE D'ALBA
Storia di un'eresia
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Associazione Monfortearte: monfortearte@gmail.com; oppure: protocollo@comune.monforte.cn.it
Prezzo di copertina: 20 euro libro compreso CD allegato - Concerto cataro di Cesare Malfatti.
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