“Crear o Paì – Creare al Paese. Li deveindro do Ce.S.Do.Me.O.” è un ciclo di incontri, organizzato dalla Chambra d’Oc e dagli sportelli linguistici della Città metropolitana di Torino, in collaborazione con il Ce.S.Do.Me.O. di Giaglione, che include al suo interno lingua, personaggi, cultura e musica. Il suo intento è quello di far conoscere nuove creazioni e nuovi progetti nati dal lavoro di ricercatori e artisti locali che svolgono la loro attività nel territorio delle valli francoprovenzali.
Il ciclo si svolgerà presso la sede del Ce.S.Do.Me.O. (Centro Studi Documentazione Memoria Orale) in frazione San Giuseppe 1 a Giaglione, piano terra dell’edificio municipale, e inizierà venerdì 6 settembre alle ore 21 con la presentazione della ricerca svolta da Francesco Pautasso intorno al francoprovenzale parlato a Mocchie e Laietto, ora frazioni del comune di Condove. L’autore del dizionario sarà accompagnato dalla presenza di Giorgio Cinato, curatore delle illustrazioni del volume intitolato “Il francoprovenzale di Mocchie e di Laietto”, uscito nel giugno del 2014.
Si proseguirà venerdì 13 settembre alle ore 21 con la proiezione del film-documentario “E i a lo solelh” di Diego Anghilante e Fredo Valla intorno alla figura di François Fontan. L’intento del film, uscito nel 1999 in occasione dei vent’anni dalla morte di questa importante figura dell’occitanismo politico moderno, è di raccontare la nascita e lo sviluppo della coscienza identitaria occitana nella seconda metà del XX secolo partendo dall’esperienza di Fontan che, attraverso la sua drammatica esistenza, ha rappresentato le speranze e le contraddizioni di quest’idea.
Venerdì 20 settembre, alle ore 21, sarà la volta dell’incontro con Christiane Dunoyer, direttrice del Centre d’Etudes Francoprovençales “René Willien” di Saint-Nicolas in Valle d’Aosta, che terrà una conferenza dal titolo “Chi parla la lingua del villaggio? Rappresentazioni linguistiche e intercomprensione”. L’intervento si prefigge di esplorare il funzionamento della comunicazione francoprovenzale e di tracciare le nuove aree della “buona comprensione” sulla base delle pratiche linguistiche, così come i comportamenti dei locutori in stretta connessione con le loro rappresentazioni della lingua e del territorio.
Infine, venerdì 27 settembre, sempre alle ore 21, l’etnomusicologo, musicista e sportellista della Città Metropolitana di Torino Flavio Giacchero presenterà “Ampai – frammenti di un mondo vivo”. Nato come rubrica per la rivista online “Nòvas d’Occitània”, Ampai, che significa “foglie secche”, è un invito a raccogliere testimonianze che volano via, un invito a partecipare a un viaggio tanto immaginifico quanto reale. L’autore racconterà di questo suo percorso di ricerca nelle piccole comunità di minoranza linguistica delle Valli di Lanzo attraverso i segni tangibili di una cultura alpina che parla di paesaggi sonori.
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