I Biancetti sono la più piccola Borgata della frazione Serre. È posta sul fianco ovest della dorsale di Roca 'd Nona, che si protende cerco la Valle del Po a mt. 1200 di altitudine. Situata in una posizione abbastanza panoramica (di qui si scorgono quasi tutte le borgate di Oncino e il Monviso) è circondata da immensi prati tutti senza piante.
Dalla Ruata per giungervi si percorrono i Riu. Dopo il ponte sul Lenta e il Mulino, si arriva al bivio dei Caus si prosegue sino a giungere alla fontana del Putaset, unica fontana della borgata fino al 1965, anno in cui fu costruito l'acquedotto del Serre. Prima tutti gli abitanti sia per abbeverare le bestie, sia per uso domestico si servi- vano a questa fontana, che è situata in un luogo abbastanza lontano dalla borgata.
Da notare che già nel 1925 alcune famiglie si costruirono un piccolo acquedotto e si portarono l'acqua in casa, ma durante la guerra, sia per mancanza di fondi che di persone, la piccola ma grande opera andò in rovina. Procedendo si giunge alle prime case dei Biantzet: questa zona si chiama i Mltru (i mastri) e consistono in tre piccole case, ormai in rovina, che tempi addietro servivano da fienili. Salendo si giunge alla casa dei Beppi, anche questa ormai diroccata; poi vi sono le abitazioni della famiglia di Maddalena Ferrero Clara (i Clara Ferrero erano la famiglia più numerosa dei Biantzet, per questo è divisa in diversi soprannomi), e della famiglia Reinaudo Sprit. La casa di Ferrero Luino Ciachet fungeva anni or sono, da bottega di falegnameria e il titolare, anch'esso come Per dal Sant dei Caus. era molto famoso in Oncino.
L'unica abitazione sotto la strada è della famiglia Reinaudo Sprit. Qui per molti anni vi fu un negozio di sale e tabacchi che serviva gli abitanti del Ciapitur, del Serre e dei Caus; questo negozio fu gestito, oltre che dalla famiglia Sprit, da molte altre famiglie della Borgata.
Salendo il sentiero che porta verso il Serre (ed era questa la vecchia strada comunale) incontriamo ancora l'abitazione della famiglia Sprit, le case della famiglia Reinaudo Suera e Cantone Losta.
Da segnalare ancora le abitazioni delle famiglie Ferrarci Quarot e la famiglia Ferrero De Bastiani, la cui mamma Perrin Luisa si è sempre prodigata come infermiera per tutti gli abitanti di Oncino che si rivolgevano a lei e alla quale, grazie a questa occasione, inviamo un sentito ringraziamento da parte degli abitanti della sua Borgata. Proseguendo verso il centro della Borgata sì trovano le abitazioni delle famiglie Ferrero-Gardunot. Culin e Cumbal. Vicino ad esse viè la fontana in uso dal 1965. Troviamo poi ancora le abitazioni delle sorelle Ferrero Clara e della famiglia Barreri Cumbal e l'abitazione delle famiglie Barreri Pinet, Plutun. Anche qui, anni fa. vi era un negozio di commestibile con vicine le case di Ferrero Pidot e di Ferrero Martino Tatela.
Anche ai Biancetti come molte altre borgate di Oncino, i capofamiglia durante l'inverno lasciavano le loro case e famiglie per andare per le strade di molte Regioni Italiane e all'estero alla ricerca dei Cavei del pentu e per vendere stoffe e chincaglierie. Molti di essi facevano i muratori.
La Borgata era famosa un tempo perché quasi tutti gli abitanti possedevano molte capre e pecore. Durante le lunghe sere d'inverno le donne si riunivano in un'unica stalla e filavano la lana tosata alle loro pecore.
Un ultimo particolare curioso: gli abitanti dei Biancetti erano soprannominati gli seti di Biantzet (i secchi - i magri - dei Blancetti). Non ne conosciamo il motivo e saremmo curiosi di poterlo conoscere.
Chissà che qualche lettore non voglia scriverci qualcosa in merito.
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