Poche righe soltanto, per rispondere a Jacme Taupiac, intervenuto sul Soulestrelh del 24 novembre u.s. a proposito della grafia proposta (v.Soulestrelh dell'8 agosto) per le varietà di provenzale parlate sul versante italiano delle Alpi.
Alcune soluzioni adottate dall'apposita Commissione paiono al T. - in quanto di ascendenza mistraliana - «en retard al mens de trenta ans»; e, in definitiva, sempre secondo lui, «i a de plan melhor trabalh a far per normalizar la grafia». Tutto questo lo ha
«entristesit» e ce ne dispiace. Ma più ci dispiace che egli non abbia approfittato di questo suo intervento per chiarire meglio il suo pensiero e avanzare poi proposte concrete e motivate, invece di fare del sarcasmo sull'operato della Commissione: «I a pa que los "patesejaires" qu'escrivon de tals mostres grafics».
Perché, per esempio, T. non ci espone i vantaggi dei criteri seguiti dall'«Istitut d'E.O.»? ovviamente, con riferimento alla nostra situazione dialettale - che supponiamo T. conosca, dato che prende posizione in merito - e alle premesse che hanno guidato il lavoro.
Un suo intervento sarà comunque sempre ben accetto, quando si presenti come autentico contributo (nelle intenzioni, almeno) al perfezionamento dei risultati già acquisiti dalla Commissione, la quale, pur avendo lavorato seriamente e con coscienza, non ha mai ignorato le difficoltà dell'assunto e, soprattutto, non ha mai avuto l'immodestia di credere che il sistema proposto fosse perfetto (si veda la chiusa dell'articolo in questione, dove i lettori sono invitati a esprimere pareri e suggerimenti). In caso contrario, possiamo fare a meno della sua opinione.
Ci scusi T. se gli siamo sembrati troppo suscettibili o scortesi, ma non ci pare giusto permettere che la collaborazione di alcuni docenti universitari e l'apporto disinteressato di tanti «patoisants» delle nostre Valli - intervenuti alle riunioni di Torino a costo di sacrifici personali - vengano disconosciuti e ironizzati.
Aggiungiamo, per concludere, che entreremo comunque nei particolari della questione non appena conosceremo meglio le controproposte di T.

ARTURO GENRE