Con l’animazione musicale del gruppo Blu l’Azard il 2 febbraio scorso al Colle del Lys, ha preso avvio la dodicesima edizione di Chantar l’uvern 2019: frammenti di lingua e cultura occitana, francoprovenzale e francese. Un Chantar l’uvern decisamente particolare e dal sapore squisitamente primaverile visto il suo protrarsi sino alla fine di aprile. Nel mese appena trascorso sono stati molti gli eventi in calendario già realizzati: dal convegno-omaggio alla figura di François Fontan a Salbertrand al grande e atteso ritorno del gruppo Aire de Prima, dal suggestivo carnevale del Laietto alle prime repliche di Calendal: l’istòria d’un simple peschaire.
Un programma ricco che abbraccia 25 comuni delle aree occitane, francoprovenzali e francesi delle Valli di Susa e Sangone e che intende valorizzare gli eventi tradizionali del territorio. Chantar l'uvern nasce, quale progetto di rete di area geografica vasta, a seguito delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 e del riconoscimento dell’occitano lingua olimpica, e viene realizzato grazie alla sinergia dell'Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie e dell’associazione Chambra d'Oc – "Lingue Madri" per la promozione della cultura della Città Metropolitana di Torino – in collaborazione con la Città Metropolitana di Torino, il Centro Studi Documentazione Memoria Orale (Ce.S.Do.Me.O.) di Giaglione, l’Ecomuseo Colombano Romean e il Consorzio Forestale Alta Valle di Susa. Si può veramente sostenere che si tratta di un’esperienza unica nel suo genere, almeno per quanto riguarda la Regione Piemonte, per il numero di enti interessati e per le finalità che vengono in essa perseguite: un nutrito programma di iniziative di alto livello che coinvolge artisti, editori, antropologi, linguisti e studiosi i quali, unendo le loro forze e il loro sapere, contribuiscono a dare lustro e visibilità alle valli. Perché al centro di Chantar l’uvern c’è proprio il territorio con il meglio che sa offrire, ci sono delle creazioni artistiche nate su di esso e non catapultate dall’esterno, c’è la volontà di consentire agli abitanti e non solo ai turisti di fruire di queste animazioni in un periodo, quello invernale, in cui l’offerta culturale non è molto estesa e i paesi riscoprono la dimensione del silenzio e dei ritmi naturali. D’altro canto i risultati sono eccellenti e il buon coordinamento di questa rassegna ha consentito di raggiungere per il dodicesimo anno un elenco di iniziative lungo e variegato.
Tra gli eventi ai quali si potrà ancora assistere troviamo lo spettacolo La mùzica qu’i vint dal róches (il 22 marzo a Giaveno, il 23 marzo a Condove, il 30 marzo a Oulx, il 6 aprile a Valgioie e il 26 aprile a Gravere), lo spettacolo Calendal: l’istòria d’un simple peschaire (il 22 marzo a Chianocco, il 13 aprile a Mattie e il 26 aprile a Exilles), lo spettacolo 12 canti per 12 lingue il 20 aprile a Pragelato, gli spettacoli dell’Opificio Musicale di San Giorio di Susa (Per le Gallie: una guida di viaggio nei luoghi e nella musica il 6 aprile a Villar Focchiardo e il 27 aprile a Usseaux, La Chanson de l’Assiette il 29 marzo a Coazze e il 22 aprile ad Avigliana), la presentazione del libro “Fili di canapa e olio di noci” il 23 marzo a Mompantero e il 6 aprile a Giaglione) e il tanto atteso Tsant’an tsamin fissato per sabato 27 aprile con dettagli ancora da definire.
Insomma, notevole è la proposta di questa stagione culturale e notevole è l’impegno profuso dagli sportelli linguistici della Città Metropolitana e dagli enti in rete per i progetti legati all’attuazione della legge 482/99 “Norme a tutela delle minoranze linguistiche storiche”.
Per informazioni vi invitiamo a consultare il programma sui siti www.chambradoc.it e www.parchialpicozie.it, a seguirci sulle pagine facebook Chambra d’Oc, Tsambra Francoprovensal e Sportelli Linguistici francoprovenzale, occitano e francese o, ancora, a ritirare il pieghevole presso la sede degli enti interessati.
Tutto il programma lo trovate qui: http://www.chambradoc.it/eventiEPubblicazioni/CHANTAR-L-UVERN-2019.page
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