Solo oggi dopo anni e anni di interessanti letture ho scoperto come è nato “Barmes News”, la più longeva pubblicazione di cultura alpina delle nostre Valli. Mi è capitato tra le mani il numero 50 di luglio 2018, il numero che festeggiava i 25 anni della pubblicazione, e come primo articolo ho trovato quello di Giorgio Inaudi, nel quale ripercorre gli esordi.
Ecco uno stralcio del suo racconto, con i momenti salienti di questa avventura.
Nei primi anni Novanta del Novecento,. grazie alle sue competenze giornalistiche e redazionali, Giorgio ebbe l’idea di progettare un giornalino che parlasse di Balme, raccogliendo i contributi di chi scriveva, ma soprattutto i ricordi di chi non scriveva ma raccontava, soprattutto di chi aveva molto da raccontare. Erano ancora in vita in quegli anni persone che avevano vissuto in prima persona le vicende di Balme di un tempo. Il giornalino aveva lo scopo di conservare e raccogliere in modo organizzato le testimonianze orali e i ricordi; doveva cioè essere un contenitore destinato a raccogliere e soprattutto a conservare nel tempo un numero di informazioni destinate altrimenti ad andare perdute.
Prendendo a modello il bimestrale “Bessans Jadis” et “Aujourd’hui”, in breve BJA, prodotto a Bessans, Giorgio ideò un titolo equivalente: mescolando passato e presente coniugando, il francoprovenzale e l’inglese, nacque cosi “Barme’s news”!
Poi riuscì a convincere un amico grafico a disegnare il noto logo, tratto dal celebre ritratto di Toni di Tuni uscito dalla matita del pittore Gigi Chessa.
Tutto era pronto per il varo del numero zero, ma i tempi furono accelerati da un evento imminente: di lì a poco sarebbe stata stata venduta una delle più antiche case di Balme, che conteneva antichi e importanti affreschi. Temendo che il nuovo proprietario li coprisse, Giorgio saltò il numero zero e pubblicò subito il Numero Uno di Barme’s News, con un suo articolo dedicato proprio agli affreschi e alla storia del passaggio della S. Sindone in valle d’Ala: obiettivo dell’operazione era sensibilizzare il nuovo proprietario.
Il primo numero usciva con una presentazione del sindaco pro tempore, Luciano Porino, che fu subito favorevole al progetto, e con un benvenuto al nuovo parroco Padre Bruno Gavazzi. Seguivano una poesia dedicata a Balme, di Giuseppe Cesare Abba, un articolo di Beppe Castagneri su alcune vecchie parole del patois di Balme e una relazione della delegazione balmese alla festa del patois di Payerne, di Emilia Bedoni.
La tiratura era assai contenuta, un centinaio di copie, e nei primi anni era assicurata dalla benevolenza di amici, colleghi e simpatizzanti, mentre la distribuzione era garantita, a costo zero, da Antonietta del Bar Centrale.
Ecco come nacque “Barme’s News”, capace di sfuggire alla crisi della carta stampata ed anzi passando felicemente all’edizione elettronica. Un grande successo, dovuto anche alla forte collaborazione da parte di tutti gli amici di Balme e che ha trovato in Gianni Castagneri non soltanto un continuatore, ma anche un innovatore, altrettanto motivato.
Questa la narrazione degli albori di Barme’s News fatta direttamente dal suo ideatore. Per chi volesse leggere il racconto per intero, può trovarlo sul numero 50 di luglio 2018, numero che festeggia il 25° compleanno del giornale.
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