Trovarsi il mese di Maggio,
Nel bosco di Gerbonte (1),
E non sapere, camminando per i sentieri,
Dove posare i piedi,
Per la paura di danneggiare
Tutti i fiori
Che sono in mezzo all’erba
E al muschio;
Violette, tante, tutte belle.
Rododendri, dal fiore rosa,
E ogni sorta di altri fiori.
Gli occhi si riposano nel verde
scuro degli abeti,
Mentre il faggio fa mostra
Delle sue foglie appena spuntate.
Le piume del fagiano,
Sulla strada grande,
Fan capire che qui
Domina l’aquila,
Mentre sulle rocce
Il camoscio vive superbo.
Unica zona
Del versante a mare.
Guglie di roccia,
Spuntano fuori dagli alberi
Come castelli
Messi lì di guardia.
D’inverno il paesaggio cambia.
La gran neve caduta
Nasconde tutti i sentieri,
Anche la strada grande.
Sei contento d’arrivare al rifugio,
E stare attorno al fuoco
Che divampa e scalda,
E sentire raccontare le storie
Dagli amici.
E intanto, fuori, la tormenta
Che soffia tra gli abeti,
Sembra che ti parli,
E ti voglia dire tante cose.
Stanco del viaggio,
T’addormenti,
Con ancora negli occhi
La distesa di neve
Che hai attraversato
Per arrivare fin lì.
(1) Estesa foresta regionale in Comune di Triora (valle Argentina, Im).
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