Ci incontravamo sovente,
lungo la strada che costeggia il mare.
Ti piaceva parlare
nella nostra maniera;
un po’ dei nostri paesi.
Della nostra terra,
dove eri vissuto
tanti anni fa, da giovane.
Poi come tanti,
te n’eri andato
da altre parti.
Per guadagnarti da vivere.
Come abbiamo fatto tutti.
Non eri mai più tornato
lassù sulle falde del Saccarello (1);
l’ultima volta che ci siamo incontrati,
nei primi giorni di Maggio,
dopo i saluti
mi ricordo sempre le parole
che mi hai rivolto:“Adesso ai faggi,
nel bosco di Gerbonte (2),
incominciano a spuntare le foglie”.
Ho capito che dentro di noi certi ricordi
dei nostri monti restano
per tutta la vita.
Ogni volta che arriveranno i primi giorni di Maggio
mi ricorderò dello spuntare delle foglie
ai rami dei faggi di Gerbonte,
del bosco che, dal buio invernale,
passa al colore riposante
del verde chiaro.
Dei fiori che nascono tra macchie di neve,
che ancora resiste fra gli alberi.
Del volo dei fagiani, attraverso gli alberi,
del camoscio, che veloce salta sulle rocce.
Te lo prometto.
(1) È il monte più alto della Liguria e punto di confine amministrativo tra le province di Imperia e di Cuneo e
confine di Stato tra Italia e Francia.
(2) Estesa foresta regionale in Comune di Triora (Valle Argentina, Im).
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