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Entracque

Entraigas

Entracque
italiano Posta a circa 900 m di quota in Val Gesso, con vette come Clapier e Gelas che superano i 3000 m e numerose frazioni, tra cui San Lorenzo, San Giacomo e Trinità, Entracque ha una popolazione di circa 860 abitanti, che in estate sale fino alle 5/6000 presenze. Il toponimo deriva dal latino intra aquas, località posta tra le acque, in riferimento ai tre corsi d'acqua che la lambiscono, torrente Gesso, rivo Bousset e rivo Pramalbert o Colletta. Il Cristianesimo penetrò in queste zone intorno al 250 con i monaci di S. Colombano; nel 600 arrivarono i Benedettini a bonificare la valle. Secondo una tradizione locale il borgo Autarì sarebbe stato il primo centro abitato, ma le costruzioni più antiche di cui si abbia notizia sono situate in località Ciastlas, alle spalle dell'attuale chiesa Parrocchiale, mentre i borghi Pascher, dove si radunavano i capi di bestiame per il pascolo, e Chiapera, cumuli di sassi, si sarebbero aggiunti più tardi nel MedioEvo. Dopo il mille i Benedettini lasciarono Entracque che passò così sotto il dominio temporale del Vescovo di Asti. I signori di Entracque nel 1198 concorsero alla fondazione di Cuneo e ne ebbero il diritto di cittadinanza.
Nel XIII secolo, dopo un breve dominio del marchese di Saluzzo, Entracque e la Valle Gesso divengono parte della Contea degli Angiò. Probabilmente Entracque agli inizi del XIV secolo è già eretta in Comune autonomo: nel 1372 il Conte Amedeo VI di Savoia la cede al Marchese Carlo di Ceva. Nel XV-XVI secolo parte della popolazione è valdese, particolarmente al borgo Pascher: forse in questi anni nacquero "le Parlate", rappresentazione della Passione e Morte di Cristo che ancora oggi sono riproposte ogni cinque anni. Nel Cinque- Seicento sorgono la fontana ottagonale (1565) e le diverse chiese del comune, tra cui la Confraternita di Santa Croce, la Madonna del Bealetto, S. Rocco, S. Antonio da Padova, la Visitazione di Maria Vergine al Cornaletto, S. Giovanni Battista con affreschi del ‘500, S. Lucia, la Trinità. Il Santuario di Nostra Signora delle Finestre, appartenente ad Entracque fino al 1947, fu costruito come ricovero di viaggiatori e commercianti dall'Ordine Militare dei Templari. La chiesa di S. Antonino Martire, sorta sulle rovine del castello e divenuta nel 1673 Parrocchia, risale probabilmente agli inizi del Mille: è menzionata nel 1246 tra i possessi dell'Abbazia di Borgo. Sul lato meridionale della chiesa vi è un affresco (XV-XVI sec.) con la Madonna con Bambino fra S.Antonio Abate e S. Anna.
Nel 1619 il Duca Carlo Emanuele I di Savoia infeuda il Comune al conte Carlo Solaro di Moretta. Il Settecento vede le zone di valico dell'Alta Valle Gesso teatro, prima, del conflitto franco - spagnolo, e poi, della guerra per la successione Austriaca, e sotto l'impero napoleonico è incorporata alla Francia. Dal 1855 i Savoia passarono per Entracque diverse volte; le popolazioni locali per riconoscenza concessero a Vittorio Emanuele II i diritti esclusivi di Caccia e Pesca: a San Giacomo resta una delle sue graziose case di caccia. Negli anni 1859 - 1861 il confine comunale di Entracque viene ampliato a comprendere anche l'alta Valle Vesubie e l'alta Val Gordolasca: queste zone tornano alla Francia nel 1947. Verso il 1850 Entracque erano attivi cinquanta lanifici e 300 operai; a inizio Novecento queste imprese cessarono di operare e gli abitanti si dedicarono alla coltivazione della patata, oggi DOP. Oggi attività prevalente è il turismo, grazie al Parco Naturale delle Alpi Marittime istituito nel 1982, il Centro faunistico sul lupo, le piste di sci di fondo e risalita, e le numerosissime vie di alpinismo, escursionismo e sci alpinismo. Importante tassello dell’economia locale sono le due grandi dighe artificiali gestite dall'Enel, sfruttate per la produzione di energia idroelettrica: il lago della Piastra e il Chiotas, diga ad arcogravità più potente d’Italia, che sbarra la valle delle Rovine.
occitan Plaçaa a 900 m d’autessa en Val Gès, emè ponchas coma Clapier e Gelàç que sobron lhi 3000 m e nombrosas fracions, coma Sant Lorenç, Sant Jaco e Trinitat, Entraigas a una popolacion de 860 abitants, que en istaa monton fins a 5/6000 presenças. Lo topònim ven dal latin intra aquas, pòst plaçat entre las aigas, per lhi tres rius que la truchon, Gès, Bosset e Pramalbert o Colèta. Lo Cristianesim arriba aicì vers lo 250 emè lhi monges de S. Colomban; ental 600 arribon lhi Benedetins a bonificar la val. Una tradicion del pòst di que lo borg Autarì seria estat lo premier centre abitat, mas las pus anticas maisons se tròbon al Chastelàs, dreire la glèisa Parroquiala; lhi borgs Pasquier, ente se baronavon las bestias per anar en pastura, e Clapiera se serion formats pus tard, en epoca medievala. Aprés lo Mila lhi Benedetins laisson Entraigas que passa sot lo domini temporal de l’Evesco d’Ast. Lhi senhors d’Entraigas ental 1198 partecipon a la fondacion de Coni e prenon lo drech de citadinança. Ental XIII secle, aprés un curt domini del marqués de Saluces, Entraigas e la Val Gès intron a far part de la Contea de lhi Anjau. Es probable que Entraigas al principi del XIV secle foguesse jà Comuna autònoma: ental 1372 lo Comt Amedeo VI de Savòia la dona al Marqués Carl de Ceva. Ental XV-XVI secle part de la popolacion es vaudesa, sustot al borg Pasquier: benlèu ent’aquesti ans naisson "las Parlaas", rapresentacion de la Passion e Mòrt de Crist que encara encuei son proponguas chasque cinq ans. Ental Cinq- Sieis cents pareisson la fontana octagonala (1565) e las glèisas de la comuna, coma la Confrairia de Santa Crotz, la Madòna del Bealèt, S. Ròc, S. Antòni da Padova, la Visitacion de Maria Vierge al Cornalèt, S. Joan Baptista emè frescs del ‘500, S. Lucia, la Trinitat. Lo Santuari de Nòstra Dama de Fenestras, sot Entraigas fins al 1947, ven construit coma sosta per lhi viandants dai Templars. La glèisa de Sant'Antonin Martir, naissua sus lhi rests del chastèl e vengua ental 1673 Parròquia, remonta al principi del Mila: es mencionaa ental 1246 coma dependença de l'Abadia de Borg. S’la part meridionala d’la glèisa lhi a un fresc (XV-XVI secle) d’una Madòna emè lo Bambin entre Sant'Antòni Abat e Sant'Ana.
Ental 1619 lo Duc Carl Emanuel I de Savòia enfeuda la Comuna al comt Carl Solaro de Moreta. Lo Sèt cents ve l'Auta Val Gès teatre, drant, del conflicte franc - espanhòl, e puèi de la guerra per la succession Austriaca, e sot l'emperi de Napoleon passa a la França. Despuei lo 1855 lhi Savòia passon sovens per Entraigas; las popolacions localas per reconoissença donon a Vittorio Emanuel II lhi drechs exclusius de chaça e pescha: a Sant Jaco lhi a una des sias jòlias maisons de chaça. En lhi ans 1859 - 1861 lo confin comunal d’Entraigas s’eslarja a comprener decò l'auta Val Vesubia e l'auta Val Gordolasca, que tornon a la França ental 1947. Vers lo 1850 a Entraigas eron actius cinquanta lanificis e 300 obriers; al principi del Nòu cents aquestas empresas an sarrat e lhi abitants se son dediats a la cultivacion di bòdis, encuei DOP. Encuei activitat principala es lo torisme, emè lo Parc Natural des Alps Maritimas instituit ental 1982, lo Centre faunistic sal lop, las pistas de esquì nòrdic e descesa, e las nombrosas vias d’alpinisme, escursionisme e esquì alpinisme. Important sector de l’economia locala son las doas grandas digas artificialas de l'Enel, esfruchaas per la producion d’energia idroelectrica: lo lac de la Plastra e lo Clotàs, diga a arcogravitat mai potenta d’Italia, que sarra la val des Roinas.