Chi transita oggi sulla Strada Provinciale 422 della Valle Maira non vede più il cartello d’indicazione per Elva.
E’ stato rimosso dopo oltre sessant’anni che era lì all’imbocco della Strada del vallone, la Provinciale n° 104, fino a ieri la STRADA di ELVA.
Ora è stata sospesa al transito e tutto il traffico è stato deviato sulla stretta ed altrettanto insicura SP 335 che da Elva sale al colle della Cavallina e scende a Stroppo, con una lunghezza di Km 17 contro i Km 9 del Vallone.
Si staranno rivoltando nella tomba i pionieri di questa grande opera dal percorso breve che andava verso valle evitando alti e freddi colli.
Claro Alessandro, morto nel 1880, che lasciò tutti i suoi averi, i sindaci Chiaffredo Dao, Antonio Garneri e tutta la Comunità che, tramite la “COMMISSIONE CLARO”, a partire dal 1883 diede il via ad un autofinanziamento sostenuto da tutte le famiglie del paese e si potè realizzare l’opera.
Prima soltanto un sentiero. Anche il Commendatore Riberi di Stroppo ai primi del ‘900 lasciò una somma per aprire la strada.
In seguito Dao Carlino, il segretario Cesare Raina a più tardi Marco Dao, i sindaci Dao Aldo, Baudino Bessone Natale e molti altri che con una grande energia e sacrifici portarono a termine la carrozzabile.
Oggi il paese è nuovamente riportato indietro nella storia. Eppure il pericolo è inferiore oggi rispetto al passato, lo dice la stessa legge della fisica: quando un corpo è precipitato ha eliminato il pericolo che prima era lì incombente.
Come tutti sappiamo le frane nei due chilometri interessati dall’ampliamento della carreggiata nel 1969 ci sono sempre state e la strada è mai stata chiusa ed in tutto il tempo che si transita non ci sono mai stati feriti a causa delle pietre.
Perché su quella strada si pretende una sicurezza che non esiste da nessun’altra parte? Perché non si è mai pensato di monitorare le parti di roccia maggiormente fagliate? Come mai non è venuto in mente agli ingegneri della Provincia di chiodare il banco di roccia della grossa frana? Si prestava bene ad essere chiodato e probabilmente la spesa non sarebbe stata di molto superiore allo sgombero della frana.
Anni fa su questa strada fu fatto transitare il Giro d’Italia, a quel tempo il pericolo di caduta pietre era superiore ad oggi, dopo furono costruiti due paramassi, ma oggi la strada è chiusa.
Si può sapere in base a quale logica?
L’ultimo paramassi è costato circa 600.000 € di denaro pubblico, non può diventare una cattedrale nel deserto.
La strada del Vallone di Elva. Oggi il paese è nuovamente riportato indietro nella storia.
La via dal valon d'Elva. Encuei lo país es tornat arreire dins l’estòria.
Per il Comitato per la Strada del Vallone, Franco Baudino

Qui encuei passa sus la Via Provinciala 422 de la Val Maira ve pas pus lo cartèl d’indicacion per Elva. Es estat gavat après mai de sessant’ans qu’era aquí a l’intrada de la via dal Valon, la Provinciala 104, la via d’Elva, fins a ier.
Aüra es estaa sospendua al passatge e tot lo tràfic es estat desviat sus l’estrecha e aitant ensegura SP 335 que da Elva monta al còl des Cavalinas e cala a Estròp, embe una longessa de 17 km còntra lhi 9 km dal Valon.
S’istarèn virant dins la tomba lhi pioniers d’aquesta granda òbra dal percors brèu, que davalava en evitant de còls auts e frèids. Claro Alessandro, mòrt ental 1880, que laisset tuchi lhi siei avers, lhi séndics Chiaffredo Dao, Antonio Garneri e tota la comunitat que, a travèrs la “Comission Claro”, a partir dal 1883 aviet un autofinançament sostengut da totas las familhas dal país e coma aquò se polguet realizar l’òbra. D’abòrd ren qu’un viòl. Decò lo comendator Riberi d’Estròp al debut dal ‘900 laisset una soma per durbir la via. Après Dao Carlino, lo secretari Cesare Raina e pus tard marco Dao, lhi séndics Dao Aldo, Baudino Bessone Natale e un baron d’autri, qu’embe una granda energia e de sacrificis finieron la carrossabla.
Encuei lo país es tornat arreire dins l’estòria. E pura encuei lo perilh es inferior respèct al passat, lo ditz la mesma lei de la física: quora un còrp es precipitat, a eliminat lo perilh que derant era aquí menaçant.
Coma tuchi sabem, de roïnas enti dui quilomètres interessats da l’ampliament de la chauçada ental 1969 n’a sempre aguas e la via es pas jaamai estaa sarraa e depuei que se passa lhi a pas jamai agut de ferits per la chaüta de peiras.
Perqué sus aquela via se pretend una seguressa qu’exist pas de degun autre cant? Perqué s’es pas jamai pensat de monitorar las parts de ròcha pus falhaas? Perqué es pas passat per la tèsta a lhi engenhiers de la Província d’encloar lo banc de ròcha de la gròssa roïna? Se prestava ben a èsser encloat e benlèu lo cost seria pas estat tan superior al desbarrassatge de la roïna.
Fai d’ans, sus aquesta via es estat fach passar lo Vir d’Itàlia. An aquel temp la chaüta de peiras era mai d’encuei, après son estats bastias doas muralhas, mas encuei la via es sarra. Se pòl saber en basa a quala lògica?
La darriera muralha es costaa a pauc près 600.000 euro d’argent públic, pòl pas devenir una catedrala ental desèrt.
Per lo Comitat per la Via dal Valon, Franco Baudino.
commenta