La Cappella del Conte, edificata per volere del feudatario Lorenzetto Bertrandi, (XIV secolo), ha conservato, tra le altre, una completa raffigurazione dell'Incontro dei tre vivi e dei tre morti, in posizione simmetrica, secondo l'iconografia di consueta diffusione sul territorio. L'edificio, completamente affrescato al suo interno, è stato oggetto di un recente restauro.
Purtroppo sono risultati illeggibili i cartigli delle scritte, mentre le figure dell'eremita che segna il limite tra la vita e la morte, e del gruppo dei cani in corsa dietro al cervo, inno alla vita ed alla natura, riescono ancora a far emergere gli ambiti culturali e devozionali entro cui collocare l'insieme delle immagini. La ricercatezza di alcuni particolari, come i curiosi vestiti a tessuti rigati dei cavalieri, le sagome degli alberelli o la stessa architettura del'edificio religioso ritratto sullo sfondo, riconducibili ad altri presenti nelle Storie di san Lorenzo parimenti affrescate nella cappella, evidenziano l'attività di una bottega pittorica d'area probabilmente francese e di non comune cultura.
Bibliografia:
L. Ceretta, Vita del Medioevo nei dipinti della Val Susa tra X e XV secolo, Sant'Ambrogio di Torino, Susalibri, 2004, pp. 99-101;
M. Piccat, TheThree Living and the Three Dead in Italian Art, in S. Oosterwijk-S. Knöll, Mixed Metaphors: The Danse Macabre in Medieval and Early Modern Europe, Newcastle upon Tyne, Cambridge Scholars Publishing, 2011, pp. 155- 168;
G. Romano, Pittura e miniatura del Trecento in Piemonte, Torino, CRT-Cassa di Risparmio di Torino, 1997, pp. 142-148.
(M.Piccat)
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